mercoledì 27 febbraio 2008

Moltissime biciclette

Oggi, malgrado la giornata non propriamente allegra, ho visto un netto incremento di biciclette in giro, almeno una trentina.

Sarà la primavera che comincia a bussare alle porte o il caro benzina? Magari un po' di tutte e due...

Di certo in un panorama di guadagno di efficienza la bici offre opportunità interessanti. Per esempio una mobilità svincolata dai mezzi pubblici a costi bassi, niente assicurazione e probabilità molto bassa di prendere multe.

Spero che più gente ci rifletta sopra.

Pista dell'EUR: finalmente sanato lo scalino di Via Tre Fontane

Oggi una bella sorpresa: ho trovato realizzato lo scivolo per le bici al passo carrabile di Via Tre Fontane. Un bel risparmio di tempo, in quanto non si è costretti ad azzerare la velocità scendendo dal ponte pedonale.

Adesso mancano solo due altre realizzazioni: il semaforo di Via Cilicia e il completamento del pezzetto dietro il distributore ERG. Il distributore è ormai stato spostato, sembra mancare solo l'asfalto.

martedì 26 febbraio 2008

Maledetta velocità

Ho appena finito di guardare le foto relative all'incidente di Fiumicino, a Via Idra, nel quale sono morte 5 persone, tre donne e due bambine che attendevano lo scuolabus alla fermata. Il peggior incubo di ogni automobilista: finire ad alta velocità su di un gruppo di passanti, con l'auto fuori controllo.

Le immagini delle auto coinvolte, dei rottami che ne sono rimasti, parlano chiaro: le auto viaggiavano ad alta velocità. Quanto alta? Non mi intendo di incidenti stradali, ma direi un bel po'. Qui ritorniamo al vecchio discorso: la velocità.

I puristi dicono che la velocità di per se' non è un pericolo, ma solo chi sa guidare male è un vero pericolo. Io non credo che questo sia vero. La velocità è un pericolo di per sè quando si va veloci su strade non progettate per quello, che poi sarebbero le autostrade. Troppi imprevisti, troppe situazioni non anticipabili.

A questo si aggiunge che le auto sono diventate veri missili, con accelerazioni da motocicletta. Ci vuole un attimo ad arrivare a 120, poi prova a fermarti. Molti poi non reggono lo stress di stare in fila, arrivare tardi, oddio, riguadagno i 10 minuti persi stamattina... spingo sull'acceleratore.La tentazione è forte, e di qui nascono moltissime tragedie.

Allora, facciamo una cosa semplice: un limitatore di velocità che si adatti alla strada. Tramite un sistema GPS/Galileo, taglia la velocità a seconda del tipo di strada: 30, 50, 70, 90, 130, magari anche 150 o 180, ma solo dove si può veramente (ovvero sulle autostrade, quando il tempo è bello).

In Belgio, all'inizio degli anni 80, c'erano quasi riusciti. Per circa un mese l'industria automobilistica ha tremato al pensiero che il Belgio potesse varare una legge sul limitatore di velocità... Poi la cosa è passata.

Però dovremmo riprendere quest'argomento di nuovo e finalmente imporre il rispetto dei limiti di velocità. Quante vite salvate? Quanti feriti gravi evitati?

lunedì 25 febbraio 2008

Ambiente e mobilità

Ricordando il post di Ciampino, non avevo riflettuto sul fatto che la pagina della bici del Comune di Roma si trovi nella parte dell'ambiente, e non della mobilità.

Senza ulla togliere ai meriti di chi al Comune si sta adoperando per la diffusione della bicicletta, appare evidente come la bici non sia considerata veramente un mezzo di trasporto alla stregua degli altri, ma ancora un mezzo di divertimento, stile parchi e giardini.

Pazienza, ma sarebbe il caso, magari in campagna elettorale, di chiedere un parere ai due principali candidati sindaco, Rutelli e Alemanno.

Automobilisti educati e cortesi

Noi ciclisti tendiamo a sottolineare l'arroganza e la maleducazione degli automobilisti (e motociclisti), che sicuramente ci sono.

E' anche vero che la maggioranza degli automobilisti è composta da persone cortesi ed educate (nei limiti italiani), persone che magari non sono abituate a gestire i rapporti (stradali) con i ciclisti, ma fanno del loro meglio.

A questi automobilisti un rungraziamento di cuore, e l'augurio di vederli presto a due ruote e pedali (ovviamente non per motivi economici!).

Allenamenti di Mountain Bike a Roma





Approfittando della bella domenica ho pensato di dedicarmi al rinforzo delle gambe dentro Roma che, grazie ai suoi sette colli (e qualcuno in aggiunta) offre interessanti opportunità agli amanti del fuoristrada.

Il mio primo terreno è il complesso di Villa  Ada - Monte Antenne, dove si arriva a percorrere almeno una decina di km senza ripercorrere le proprie tracce. Partendo dagli ingressi di Via Salaria la si percorre un po' tutta, compreso il territorio del maneggio.

Da Villa Ada si può entrare nell'area del WWF, che ha bei sentieri nel bosco folto , fino a raggiungere Monte Antenne. La sommità di questa collina è da girare, evitando la strada asfaltata, ma percorrendo tutto il resto, compreso il bellissimo sentiero a mezza costa dal lato della moschea.

Finito di divertirsi a Monte Antenne, si imbocca la pista della moschea e si arriva ad un altro cocuzzolo buono per le evoluzioni: Villa Glori. Villa Glori è ripida e scoscesa, con la cima abbastanza piatta. Girarla a piacere, alla larga dai pezzi asfaltati.

Il pezzo forte (per le gambe) arriva dopo Villa Glori. Infatti si scende alla pista dell'Auditorium, si passa Ponte Milvio (attenti ai lucchetti) e si continua per la pista ciclabile, verso Sud, fino a Piazza Maresciallo Giardino.

Da lì si prende l'ingresso del parco di Monte Mario e si sale, magari fino allo Zodiaco. La pista è riportata sulla mappa del Comune (percorso nel verde n. 1). 

Arrivati in cima si può riscendere per Via Trionfale, riprendere la pista di Viale Angelico fino al Vaticano, passare nel sottopassaggio pedonale sotto Porta Cavalleggeri (ma  è solo pedonale?), e salire al Gianicolo lungo la "millecurve" che corre sul Bastione esterno del Vaticano.

In cima al Gianicolo comincia Villa Pamphili, che ha i suoi percorsi interni "ad libitum".

Un bell'allenamento, tra andata e ritorno quasi 50 km. Senza impiegare un goccio di benzina.

sabato 23 febbraio 2008

Bici di scambio a Milano

Una zia arrivata da Milano mi ha detto che il Comune ha abbandonato il progetto a causa della rapidissima  volatilizzazione delle biciclette.

Lavori a Ponte Lanciani


Avendo la macchina fuori uso, ho usato la bici per andare a cena da amici. Così, dopo le 8 di sera (e strada inversa a mezzanotte), ho percorso la direttrice di Ponte Lanciani, Via deiMonti Tiburtini, passando davani al Pertini, e più avanti, fino a Via Prenestina e Via Tor de Schiavi.

Salendo sulla salita di Ponte Lanciani, interessata da lavori di sistemazione, ho pensato che una pista ciclabile sarebbe stata utilissima per torgliersi dal traffico. Altrettanto, una volta giunti su Via dei Fiorentini, appare un lumghissimo, e pressocchè deserto, marciapiedi che potrebbero essere facilmente convertito a pista ciclabile.

L'opera sarebbe benemerita in quanto metterebbe in comunicazione tutta la zona Prenestina con Lanciani, costituendo un asse percorribile per Pietralata fino alla Nomentana. 

Tutti i marciapiedi dell'asse sono abbastanza sgombri, inoltre verrebbero messe in comunicazine tre  stazioni: La Metro Quintiliani, quella Pietralata e quella di Serenissima.

Un altro bel tratto rosso sulla mappa delle piste ciclabili a Roma. 

venerdì 22 febbraio 2008

Ciampino e Zaventem

Atterrando (da passeggero) all'aeroporto di Brussels, si sorvola Zaventem, il paese adiacente all'aeroporto.

Negli ultimi metri prima dell'atterraggio, appensa fuori la rete dell'aeroporto, è possibile vedere la strada che ne costeggia l'esterno.

Una strada a due corsie, ampia, proprio come l'Appia nuova vicino all'aeroporto di Ciampino, solo che... al posto delle corsie di emergenza ci sono due belle piste ciclabili. Inoltre le piste continuano anche dentro l'aeroporto, come del resto fanno all'aeroporto di Parigi.

Si può obiettare che le corsie non hanno nessuna separazione fisica dalle corsie della strada, e quindi non offrono grande protezione ai ciclisti, ma comunque averle a Ciampino sarebbe già un bel passo in avanti.

Il vero problema è ancora una volta la volontà di spostare traffico dai mezzi di trasporto a motore alle biciclette (in effetti anche quelle elettriche vanno bene!). Infatti non ho ancora trovato una chiara politica in questo senso di aluna amministrazione comunale.

Speriamo che le bici a noleggio di stile parigino funzionino a Roma. Potrebbe essere un primo, ma importante, passo in quella direzione.

martedì 19 febbraio 2008

Ciclisti prigionieri a Ciampino


Un amico che vive a Ciampino mi ha messo a aprte della sua situazione, pregandomi di scatenare una campagna di opinione pubblica.

Sembra infatti che chi vive a Ciampino abbia difficoltà a raggiungere Roma con la bicicletta.

Malgrado la distanza contenuta, sembra che le strade siano di difficile percorrenza, essendo affollatissime da auto.

Ma il problema principale rimane il Grande Raccordo Anulare, che in pratica blocca la via verso Roma, in quanto gli attraversamenti alla fine sono tutti fatti con strade impossibili da percorrere in bicicletta.

Non ho avuto modo di verificare questo punto, e quindi lo porgo così com'è. 

Forse però ci troviamo di fronte ad un classico casa di barriere... architettoniche all'uso della bicicletta.  

Come fare a superarle? Rimango in attesa di commenti.    

Sensazionale: non un vetro ma uno spino!

La realtà talvolta supera la fantasia!

Andando a riparare la gomma, ho constatato che a fare il buco non era stata una scheggia di vetro, ma uno spino, di quelli che si trovano normalmente sui sentieri sabbiosi.

Mi scuso con i vetri e le signorine (ma sono signorine?) dello scorso post.

Devo comunque cercare i copertoni anti foratura!

lunedì 18 febbraio 2008

Maledizione, un'altra foratura!

La via dei vetri (Via Vetraria) colpisce ancora!

Suppongo sia la parte della pista ciclabile dell'EUR che dall'altezza di Via Federici arriva fino alla Regione Lazio. La ciclabile corre sul marciapiede.

Ma il marciapiede la sera e la notte è frequentato da signorine poco vestite -ammesso che siano signorine- che evidentemente consumano molte birre, scordandosi di mettere il vuoto negli appositi contenitori.

La presenza di tante schegge credo che sia anche dovuta al fatto che che i mezzi meccanici dell'AMA, a differenza della tradizionale ramazza,  non raccolgono i vetri piccoli.

Comunque, seguendo il consiglio di Danilo Lovebike, cerchrò i famosi pneumatici antiforatura. L'alternativa è un bell'esorcismo.

domenica 17 febbraio 2008

Domenica senza auto? Piuttosto un lunedì con poco traffico!

Oggi ho fatto un bel giro per Roma, 57 km. Da Piazza Vescovio sono andato fino alla Prenestina, poi alla Palmiro Togliatti, ho fatto la pista (quel poco agibile), poi Parco degli Acquedotti, Appia Antica fino a Santa Maria delle Mole, e poi ritorno a casa passando per il centro.


In giro era pieno di macchine. Altro che domenica senz'auto, piuttosto sembrava un lunedì con poco traffico!
Ho visto tantissime cose: auto a tutta birra, un gruppo di motciclisti con Harley Davidson a tutto volume (saranno pure Euro 3, ma per il riumore dovrebbero tenerle ferme), inchiodate improvvise. Direi una domenica più senza bici che senza auto.

Tra le visioni cito la più penosa e la più divertente:

La più penosa: su Viale Togliatti un gruppo di ciclisti (una quindicina) mestamente scortati da un'auto della municipale, che procedeva alla velocità dei bambini. Contavano di raggiungere la pista ciclabile,
ma i lavori in corso ne avevano spostato l'inizio praticabile.

La più divertente: si sente un rombo di motore in accelerazione, due colpi di clackson, sgommata, altro colpo di clackson, passa un'auto in fortissima accelerazione, con il conducente che manda tutti a quel paese. Sulla fiancata un grosso adesivo: AUTO DI CORTESIA.

Insomma: vista la quantità di auto nella giornata senza auto, bisognerebbe imporre il limite di 30 km all'ora e farlo rispettare!

La pista di Palmiro Togliatti
Non l'avevo mai percorsa, prima di oggi. L'opera è bella, ma al momento martoriata dai lavori in corso. Il neo principale, oltre al fatto di non arrivare a Cinecittà, sono i tratti a raso, ovvero quei pezzi di pista in comune con l'attraversamento delle auto.

In altri Paesi, la pista sarebbe sollevata dalla carreggiata, cosicchè gli automobilisti sarebbero costretti a rallentare (forse SUV esclusi) e si avrebbe una protezione valida per i ciclisti. In Italia.. l'auto è sacra!

Direi che questo problema è in comune con altre piste, ad esempio quella dell'EUR. Il problema è che in Italia non si vuol capire che le macchine (e le moto) in città, fuori dalle arterie di scorrimento, non devono superare i 30 km/h.

sabato 16 febbraio 2008

Per i commentatori

Scusate, ma non ho ancora imparato come si fa a rispondere ai cortesi commenti ricevuti... Una risposta al più presto!

mercoledì 13 febbraio 2008

Ferve l'attività sulla pista dell'EUR

Sulla pista dell'EUR ferve l'attività.

Le squadre di manutenzione stanno installando nuove  protezioni dal parcheggio selvaggio.

Uno degli addetti mi ha assicurato che verrà fatto lo scivolo sul passaggio pedonale di Viale delle Tre fontane al più presto.

Speriamo che venga sistemato anche l'attraversamento di Via Cilicia.

Bene! Inoltre, complice il bel tempo, ho visto in giro molti ciclisti, diciamo una decina al giorno.

martedì 12 febbraio 2008

Pericoloso come... l'EUR

Se c'e' un posto pericoloso per le biciclette è l'EUR.

L'EUR ha grandi spazi e molti uffici. Quando la gente arriva la mattina rischia di far tardi in ufficio, e pigia sull'acceleratore.  Quando la sera esce dall'ufficio, ha fatto tardi.. ha fretta, e pigia sull'acceleratore. Le auto cominciano a correre, e raggiungono velocità notevoli. Corrono pure gli autobus!

Inoltre la larghezza delle strade favorisce accavallamenti di auto e traiettorie improbabili: doppi sorpassi ciechi (ovvero non si vede cosa c'è oltre quello che stai sorpassand)o, spostamenti trasversali, brusche accostate,.

Sia gli incroci che le intersezioni sono grandissimi, per cui la bici ci mette un certo tempo ad attraversarle, esponendosi all'urto con altre macchine che si infilano nell'incrocio ad alta velocità senza capire che quello davanti a loro si è fermato perchè un altro sta passando.

Insomma, per le bici un posto "da naso",  circolare con prudenza e stare attaccati alle auto in sosta. Cercare di aumentare la velocità e... occhio agli incroci.

I rimedi: limitatore di velocità (30 all'ora) alle auto, oppure canalizzazione forzata dei flussi di traffico con restringimento delle carreggiate. Rotatorie EUR... opee, barre trasversali, Multavelox, tutto il possibile.

Oppure aumentare le piste ciclabili, visto che gli spazi ci sarebbero pure.

domenica 10 febbraio 2008

La Faggeta di Oriolo


Gita invernale alla faggeta di Oriolo. Bella la vista del lago di Bracciano, per il fatto che non ci sono foglie sui faggi.

La gita può essere fatta anche con bici granturismo, in quanto è su strada sterrata. Occorre solo maggiore prudenza.

Anche se le salite sono corte le pendenze sono però notevoli (per un ciclista cittadino) e quindi il consiglio è un buon cambio.

Alla faggeta sia arriva o passando da Oriolo Romano (anche con il treno) e poi andando verso il cimitero, oppure da Trevignano Romano, andando verso il centro sportivo. Superato il centro si continua fino alla prima strada a destra, e quindi si lascia la macchina ad libitum, quindi si pedala per la strada, prima asfaltata, poi bianca.

Per i fuoristradisti, si può lasciare la macchina al centro sportivo e salire pedalando sul sentiero Spallettoni, ma poi occorre chiedere per il sentierino che porta alla strada serrata.

Ovviamente nessuno proibsce di partire direttamente da Roma, meglio se da Spinaceto, così si fanno un buon 120 km + la faggeta...

mercoledì 6 febbraio 2008

Maledetti vetri

Forare mentre si va al lavoro non è mai un'esperienza piacevole. Oggi ho bucato, portando il totale di forature del 2008 ad un 4 ragguardevole.

Per fortuna giro con un paio di kg di attrezzatura, per cui ho potuto cambiare la camera d'aria senza problemi. Il difficile è stato trovare la ragione del buco: l'ennesima scheggia di vetro che ha appena bucato il pneumatico facendo capolino dalla parete interna del pneumatico.

Sarà la mia impressione, ma la situazione vetri è nettamente peggiorata. Da una parte i vetri degli incidenti rimangono giorni e giorni sulle strade. Dall'altra una serie di individui beve per strada e lascia le bottiglie sul marciapiede, secondo una moda incomprensibile a me che sono matusa.

Forse replicano gli atteggiamenti di alcuni Paesi nord-europei dove la raccolta porta a porta del vetro consente di fatto quest'abitudine. A Roma, dove l'AMA è quello che è, le bottiglie finiscono ingenere rotte prima di essere rimosse, lasciando un tappeto di piccole schegge... Micidiali per le gomme delle biciclette.

Proviamo a sensibilizzare coloro che abbandonano le bottiglie, spesso a 50 cm da un cestino. 
Fate l'ultimo sforzo e mettetele nel cassonetto, cestino o altro posto dove non rimangono per 
strada.

domenica 3 febbraio 2008

Cartacce dal finestrino

La sera di domenica 3 febbraio, stavo dietro ad una Smart, guidata da una ragazza che aveva fatto un paio di manovre molto particolari, ovvero senza controllare bene la traiettoria della macchina.

Di punto in bianco getta dal finestrino del guidatore i resti di un pasto: foglio di carta stagnola, busta grande di pop-corn  con un buon 10% di contenuto e altro pattume.

Tutto dal finestrino, tranquillamente, sulla salita di Via Tripoli.

Domanda: ma che razza di gente abbiamo in giro?

Ma dove sono nati, cresciuti? Che cavolo hanno nel cervello?

sabato 2 febbraio 2008

Pista dell'EUR - Verso il completamento

La pista dell'EUR viaggia verso il completamento. Oramai manca solo l'attraversamento di via Cilicia, che sembra richiedere un impianto semaforico per fermare il flusso delle macchine.

Purtroppo non sembra ancora arrivato il momento nel quale occorre regolare il flusso delle biciclette perchè ho incontrato ben pochi colleghi ciclisti (circa 5 al giorno, percorrendola tutta, all'andata e al ritorno).

La pista dell'EUR è un'opera fondamentale, che collega l'EUR al resto di Roma. E' un'opera con tante luci e qualche ombra, ma che comunque risponde al concetto di pista per passeggiata e non per sostituzione dell'automobile o del motorino.

Luci: il tracciato è bello, distante dalla Colombo e dal suo inquinamento. Dove la pista è stata realizzata ex novo il fondo è ottimo. Si respira il profumo dei parchi e si viaggia in sicurezza.

Ombre: il tracciato è poco efficiente, a parità di percorso ha maggiore distanza e maggiori dislivelli rispetto alle automobili. Comunque non arriva al laghetto dell'Eur, che poi è il vero centro. Dove è stato utilizzato il marciapiede, il fondo è basicamente sconnesso e piuttosto fastidio quando la velocità aumenta.

Il problema maggiore sono però gli attraversamenti della Colombo: ce ne sono tre, e richiedono tempi biblici. Infatti, se le auto hanno l'onda verde, alle biciclette che la attraversano tocca l'onda rossa, e quindi la certezza statistica di lunghi minuti ad attendere che il semaforo diventi verde.

Il primo, a Piazza Numa Pompilio, richiede tempi biblici se si ha la sfortuna di arrivare non appena diventato rosso il semaforo giusto.

Il secondo, all'altezza di Via Federici, richiede in genere due semafori verdi, in quanto l'attraversamento può essere fatto solo da un lato dell'incrocio.

Il terzo, subito dopo la Fiera di Roma, è un classico semaforo della Colombo.

Purtroppo la somma dei tre attraversamenti incide sulla'intera percorrenza ed ammonta al 15-20% del tempo impiegato.

Infine va segnalato che all'inizio di Via delle Tre Fontane, appena scesi dal Ponte, un passo carrabile del centro del CONI è stato lasciato senza scivoli, e quindi o si fa il salto tipo Mountain Bike, oppure occorre fermarsi e scendere.

Molto fastidioso.