Ieri sono stato a festeggiare Santo Stefano da mamma a Nettuno. Dopo una lauta mangiata e una lunga chicchierata, abbiamo ripreso la macchina e ci siamo avviati lemmi lemmi verso Roma.
Arrivati a Campo di Carne, ci accodiamo a quello che pensavo essere la fila per lo svincolo. Invece la coda continua oltre lo svincolo e dopo un po' capiamo che davanti a noi c'e' un incidente. La fila avanza piano, ma ad un certo punto capiamo che il traffico sull'altra corsia, quella verso Nettuno e fatto da auto che tornano indietro, mentre il nostro avanzare è dovuto solo al fatto che avanziamo nei posti lasciati liberi proprio dalle stesse auto che tornano.
Arrivano ambulanze a rotta di collo. Io scendo dall'auto e vedo che l'incidente sarà a non più di 50 metri dalla posizione. Alcuni pedoni che vanno a piedi verso la stazione del treno mi informano: IUn incidente brutto, c'e' un morto e due feriti molto gravi.
Insomma, anche noi abbiamo fatto, con molta atttenzione, la svolta ad U e ci siamo avviati su di un percorso alternativo.
Oggi trovo la notizia in cronaca. Una bambina gravissima e sei feriti. Un tizio, in sorpasso, ha centrato in pieno la macchina che procedeva sulla propria corsia. Il più stronzo degli incidenti.
L'investitore è ricoverato ma si è rifiutato di farsi controllare il sangue. Io gli avrei detto semplicemente: "Bello niente esame del sangue niente cure. Ci vediamo quando hai preso una decisione. Ah.. se svieni e non parli più lì rimani".
Ma giustizia o vendetta a parte, come fare a scongiurare questi episodi? Non possiamo avere pattuglie dappertutto, ma una serie di telecamere e autovelox stroncherebbero questi comportamenti. Purtroppo la nostra anarchia sovversiva italica ci impedisce di fare così. Pensiamo sempre che certi strumenti ci privino della libertà... ma in effetti servirebbero a castigare i matti, e darebbero ben poco fastidio ai cittadini onesti.
Un'ultima, amarissima, constatazione.
Da quanto riportato dall'articolo parrebbe proprio che la bambina grave fosse seduta dietro, magari al centro e forse non legata. Speriamo che non sia così, perchè in questo caso l'investitore avrebbe delle attenuanti e la zia alla guida finirebbe per essere coinvolta nel concorso di colpa, e forse addirittura accusata nel concorso di lesioni o peggio.
Per certi versi anche a ragione, ma certo che la vita sa essere profondamente ingiusta, quando vuole.
venerdì 27 dicembre 2013
mercoledì 25 dicembre 2013
Ciclobilancio romano del 2013
Passato Natale il 2013 si avvia all'archiviazione... è quindi il tempo di fare un bilancio ciclistico di quest'anno a Roma. Io comincio, poi, ovviamente, ognuno potrà commentare e dire la sua. magari riusciamo tutti quanti ad arrivare a qualcosa sulla quale siamo tutti d'accordo.
Il buono del 2013
Il 2013 non ha portato molto di buono.
a) Siamo aumentati di parecchio. Circa 3 settimane fa ho percorso di nuovo la pista dell'EUR, dalle 3 fontane fino alla fine, e ho visto almeno una trentina di ciclisti.
Ai tempi dell'inizio di questo blog mi capitava di attraversare Roma da Nord a Sud e non vedere alcun ciclista. Cito dal post del 25 ottobre 2008: Non sarà stato un critical mass, ma ieri, verso le 18:20, mi sono trovato ad un semaforo sulla pista della Colombo insieme ad altre tre biciclette. E non erano corridori, ma altre persone in normale spostamento, vestiti da città. Insomma, siamo aumentati, e di parecchio.
b) E' migliorata l'accettazione da parte degli automobilisti. Sempre più automobilisti si dimostrano tolleranti verso noi ciclisti e sempre meno impazienti. Certo, ci sono ancora quelli pericolosi, quelli che lasciano l'auto in seconda fila, etc. etc. Ma la strada dll'accettazione della bicicletta è ormai aperta e irreversibile.
c) E' ricominciata la manutenzione delle strade. In questo ultimo scorcio di 2013, la manutenzione delle strade è ripartita e almeno sono state chiuse tante trincee aperte per i lavori di sostituzione della rete del gas. E' un trend stabile? Ho paura di no, ma speriamo!
d) Non c'e' più Alemanno. Ha perso le elezioni ed è divenuto capo dell'opposizione. Il beneficio è compensato dal fatto che Marino, malgrado dichiarazioni, intenzioni e progetti, non abbia ancora fatto nulla di concreto.
e) Sono esplose le pieghevoli. In particolare la mia si è proprio aperta, addirittura, Il ritorno alla Graziella, seppur nella sua versione evoluta, ha molte ragioni. Indubbiamente la pieghevole si adatta meglio al panorama cittadino e permette di cogliere pienamente le occasioni della intermodalità.
E questo conclude la lista delle cose positive. Andiamo a quelle negative
Il Cattivo del 2013
a) Nel 2013 l'infrastruttura ciclistica è rimasta praticamente invariata. Se sono state inaugurate piste, piccoli tratti, sono tate comunque realizzazioni parziali che non hanno in alcun modo migliorato la qualità della vita del ciclista, ne' tantomeno diminuito il rischio di muoversi. Niente grandi realizzazioni, tipo la Roma Fiumicino, il cui inizo è stato annunciato praticamente una volta al mese.
b) Niente bike-sharing. Il bike-sharing a Roma rimane un miraggio.
c) Rimane altissima l'indisciplina sulle strade. Alemanno era un totale anarchico, almeno per quanto riguardava le strade. Marino ancora non ha fatto molto in questo campo, e solo adesso si vede quache tentativo timido e sporadico di limitare almeno gli aspetti più eclatanti. La pericolosità rimane alta.
d) La rete stradale è andata degradandosi ancora.Malgrado i recentissimi miglioramenti, le strade di Roma sono sempre peggio. Una particolare menzione per i sampietrini che continuano ad essere sempre più sconnessi e sempre più fastidiosi.
e) I furti aumentano senza che nessuno li contrasti. Il furto rimane uno dei flagelli della ciclabilità romana. Il mood generale con il quale si affronta l'argomento è: Poveracci, per mangiare qualcosa dovranno fare. Aggiungerei che l autorità di polizia sembrano pensare: meglio che rubino biciclette che facciano di peggio. Io ormai sono per l'antifurto a cecchino, stile Il nemico è alle porte.
Dovessi dare un giudizio, l'aumento dei ciclisti rappresenta un elemento che da solo compensa tutti gli altri punti negativi. Viene però da chiedersi quale sarebbe stato questo sviluppo se la rete ciclabile fosse stata ampliata in maniera significativa, o se a Roma fosse stato fatto un bike-sharing serio.
Vabbè, vediamo cosa sarà capace di fare il Sindaco nuovo, ma se il buongiorno si vede dal mattino non credo ci saranno grandi miglioramenti, e mai come adesso spero di sbagliarmi.
Il buono del 2013
Il 2013 non ha portato molto di buono.
a) Siamo aumentati di parecchio. Circa 3 settimane fa ho percorso di nuovo la pista dell'EUR, dalle 3 fontane fino alla fine, e ho visto almeno una trentina di ciclisti.
Ai tempi dell'inizio di questo blog mi capitava di attraversare Roma da Nord a Sud e non vedere alcun ciclista. Cito dal post del 25 ottobre 2008: Non sarà stato un critical mass, ma ieri, verso le 18:20, mi sono trovato ad un semaforo sulla pista della Colombo insieme ad altre tre biciclette. E non erano corridori, ma altre persone in normale spostamento, vestiti da città. Insomma, siamo aumentati, e di parecchio.
b) E' migliorata l'accettazione da parte degli automobilisti. Sempre più automobilisti si dimostrano tolleranti verso noi ciclisti e sempre meno impazienti. Certo, ci sono ancora quelli pericolosi, quelli che lasciano l'auto in seconda fila, etc. etc. Ma la strada dll'accettazione della bicicletta è ormai aperta e irreversibile.
c) E' ricominciata la manutenzione delle strade. In questo ultimo scorcio di 2013, la manutenzione delle strade è ripartita e almeno sono state chiuse tante trincee aperte per i lavori di sostituzione della rete del gas. E' un trend stabile? Ho paura di no, ma speriamo!
d) Non c'e' più Alemanno. Ha perso le elezioni ed è divenuto capo dell'opposizione. Il beneficio è compensato dal fatto che Marino, malgrado dichiarazioni, intenzioni e progetti, non abbia ancora fatto nulla di concreto.
e) Sono esplose le pieghevoli. In particolare la mia si è proprio aperta, addirittura, Il ritorno alla Graziella, seppur nella sua versione evoluta, ha molte ragioni. Indubbiamente la pieghevole si adatta meglio al panorama cittadino e permette di cogliere pienamente le occasioni della intermodalità.
E questo conclude la lista delle cose positive. Andiamo a quelle negative
Il Cattivo del 2013
a) Nel 2013 l'infrastruttura ciclistica è rimasta praticamente invariata. Se sono state inaugurate piste, piccoli tratti, sono tate comunque realizzazioni parziali che non hanno in alcun modo migliorato la qualità della vita del ciclista, ne' tantomeno diminuito il rischio di muoversi. Niente grandi realizzazioni, tipo la Roma Fiumicino, il cui inizo è stato annunciato praticamente una volta al mese.
b) Niente bike-sharing. Il bike-sharing a Roma rimane un miraggio.
c) Rimane altissima l'indisciplina sulle strade. Alemanno era un totale anarchico, almeno per quanto riguardava le strade. Marino ancora non ha fatto molto in questo campo, e solo adesso si vede quache tentativo timido e sporadico di limitare almeno gli aspetti più eclatanti. La pericolosità rimane alta.
d) La rete stradale è andata degradandosi ancora.Malgrado i recentissimi miglioramenti, le strade di Roma sono sempre peggio. Una particolare menzione per i sampietrini che continuano ad essere sempre più sconnessi e sempre più fastidiosi.
e) I furti aumentano senza che nessuno li contrasti. Il furto rimane uno dei flagelli della ciclabilità romana. Il mood generale con il quale si affronta l'argomento è: Poveracci, per mangiare qualcosa dovranno fare. Aggiungerei che l autorità di polizia sembrano pensare: meglio che rubino biciclette che facciano di peggio. Io ormai sono per l'antifurto a cecchino, stile Il nemico è alle porte.
Dovessi dare un giudizio, l'aumento dei ciclisti rappresenta un elemento che da solo compensa tutti gli altri punti negativi. Viene però da chiedersi quale sarebbe stato questo sviluppo se la rete ciclabile fosse stata ampliata in maniera significativa, o se a Roma fosse stato fatto un bike-sharing serio.
Vabbè, vediamo cosa sarà capace di fare il Sindaco nuovo, ma se il buongiorno si vede dal mattino non credo ci saranno grandi miglioramenti, e mai come adesso spero di sbagliarmi.
lunedì 23 dicembre 2013
La petizione sbagliata
Su FB ho trovato da firmare l'ennesima petizione per vietare ai condomini la possibilità di proibire la sosta delle biciclette nel cortile condominiale.
Secondo me non è una cosa sulla quale perdere troppo tempo, perchè la protezione offerta dal cortile condominiale è ormai pochissima, anzi. Tutti quelli che conosco che lasciano la bicicletta nel cortile condominiale, alla fine non la ritrovano.
L'offensiva dei ladri è addirittura passata ai box. In molti casi i ladri che entrano nei boxo rubano solo le biciclette, una sorta di assegno circolare. E allora? E' ovvio che cercare di proteggersi non basta più e occorre passare all'offensiva.
La prima cosa è firmare non la solita petizione irrilevante, ma una petizione anti ladri, concepita per portare l'attenzione delle Autorità su un serio ostacolo alla diffusione della ciclabilità, senza peraltro lasciare che un linguaggio troppo diplomatico possa essere frainteso o svuotato di reale significato.
A voi:
Il furto delle biciclette è divenuto uno dei maggiori ostacoli alla diffusione della ciclabilità. Diventa sempre più difficile usare la bicicletta, che non può essere lasciata per strada legata ad un palo. Inoltre non è più possibile proteggere il proprio mezzo, perfino nei cortili condominiali o nei box auto.
Noi ciclisti riteniamo che questa condizione mini alle basi il vivere civile e chiediamo alle Autorità un'azione decisa, esortandole ad inquadrare il furto di biciclette e la loro ricettazione tra i reati socialmente dannosi. E a prendere adeguati provvedimenti.
In particolare chiediamo alle Autorità di:
- stroncare la ricettazione di biciclette, avvalendosi dell'esperienza quotidiana dei ciclisti per individuarne le piazze;
- incrementare l'attività dii sorveglianza e investigativa allo scopo di individuare i ladri di biciclette;
- applicare adeguate pene detentive a coloro sorpresi a rubare biciclette. Pene che risultino dissuasive e che, in assenza di adeguata rieducazione, almeno consentano di tenere il ladro lontano dall'attività criminale per un congruo tempo;
- applicare un'adeguata escalation della pena in base al ripetersi degli atti criminali, in modo da scoraggiare il criminale ripetitivo;
- dichiarare non desiderabili e tutti i cittadini stranieri che incorrono in questo reato e procedere al rimpatrio alla fine della pena, senza rimettere piede sul suolo italiano.
Ecco, questa sì che è una buona petizione... Mo' la propongo!
Secondo me non è una cosa sulla quale perdere troppo tempo, perchè la protezione offerta dal cortile condominiale è ormai pochissima, anzi. Tutti quelli che conosco che lasciano la bicicletta nel cortile condominiale, alla fine non la ritrovano.
L'offensiva dei ladri è addirittura passata ai box. In molti casi i ladri che entrano nei boxo rubano solo le biciclette, una sorta di assegno circolare. E allora? E' ovvio che cercare di proteggersi non basta più e occorre passare all'offensiva.
La prima cosa è firmare non la solita petizione irrilevante, ma una petizione anti ladri, concepita per portare l'attenzione delle Autorità su un serio ostacolo alla diffusione della ciclabilità, senza peraltro lasciare che un linguaggio troppo diplomatico possa essere frainteso o svuotato di reale significato.
A voi:
Il furto delle biciclette è divenuto uno dei maggiori ostacoli alla diffusione della ciclabilità. Diventa sempre più difficile usare la bicicletta, che non può essere lasciata per strada legata ad un palo. Inoltre non è più possibile proteggere il proprio mezzo, perfino nei cortili condominiali o nei box auto.
Noi ciclisti riteniamo che questa condizione mini alle basi il vivere civile e chiediamo alle Autorità un'azione decisa, esortandole ad inquadrare il furto di biciclette e la loro ricettazione tra i reati socialmente dannosi. E a prendere adeguati provvedimenti.
In particolare chiediamo alle Autorità di:
- stroncare la ricettazione di biciclette, avvalendosi dell'esperienza quotidiana dei ciclisti per individuarne le piazze;
- incrementare l'attività dii sorveglianza e investigativa allo scopo di individuare i ladri di biciclette;
- applicare adeguate pene detentive a coloro sorpresi a rubare biciclette. Pene che risultino dissuasive e che, in assenza di adeguata rieducazione, almeno consentano di tenere il ladro lontano dall'attività criminale per un congruo tempo;
- applicare un'adeguata escalation della pena in base al ripetersi degli atti criminali, in modo da scoraggiare il criminale ripetitivo;
- dichiarare non desiderabili e tutti i cittadini stranieri che incorrono in questo reato e procedere al rimpatrio alla fine della pena, senza rimettere piede sul suolo italiano.
Ecco, questa sì che è una buona petizione... Mo' la propongo!
domenica 22 dicembre 2013
Smart city blues...
Infilando 5 meeting uno appresso all'altro sono stato tutta la settimana a Bruxelles.
Una settimana abbastanza impegnativa anche per la polizia locale, che ha fronteggiato varie manifestazioni, arrivando a chiudere la zona della rotonda Schuman, intorno alla quale ci sono le sedi del Consiglio (Justus Lipsius) e della Commissione (Barleymont e Charlemagne).
Chiusa la piazza, chiusa anche la relativa stazione della metropolitana. Essendo ormai divenuto un autentico lupo di bike sharing, per un euro e sessanta (abbonamento giornaliero, contro i due euro del biglietto) ho preso una bici del Villo! e mi sono diretto verso la Grand Place.
Piacevole pedalata serotina, con la bici pesante, ma non peggio della BFold, mi sono gustato parte dell'imponente rete di piste e corsie ciclabili e fatto un bel po' di sensi unici (eccetto biciclette) contromano, anche di fronte ad una delle auto della polizia... che piacere sommo!
L'unico guaio è stato che la stazione di riconsegna adiacente alla Grand Place non aveva posti disponibili, e quindi mi sono dovuto mettere alla ricerca di un'altra stazione.
L'impresa non è stata immediata, e alla fine tutto il guadagno di tempo rispetto alla metro è sfumato, così pure, sospetto, quello di soldi, in quanto credo sia scattata la mezz'ora dell'uso gratuito.
Alla fine ho trovato una stazione con un unico stallo libero. CHE CULO!
Il modo principe per trovare una stazione libera è utilizzare l'app preparata da Villo! Peccato che a causa dei costi del roaming (vermanete spaventosi) non mi sono azzardato a scaricare e consultare l'App (In effetti poi ho saputo che i totem alle stazioni indicano quelle che hanno bici o stalli liberi nelle vicinanze).
Questo deve fare riflettere, in quanto la smart city è bella, ma presuppone che tutti abbiano uno smartfone e un collegamento internet, e questo non è sempre verificato, anzi in genere ti perdi gli stranieri.
Comunque il bike sharing Villo! è veramente bellissimo, e in continua espansione. Ho constatato che l'espansione verso la periferia sta continuando e già sarei potuto andare con la bici a trovare i miei amici in periferia!
Dove però se non trovi posto sono cavoli amari, perchè le stazioni sono molto distanziate, quindi effettivamente rischi di dover fare lunghi percorsi a piedi qualora gli stalli siano già tutti impegnati.
sabato 14 dicembre 2013
Roma: ciclista investito mentre attraversa sulle strisce.
L'investimento è accaduto sul passaggio pedonale che si intravede prima del ponte |
Luca è stato investito sulle strisce pedonali, mentre attraversava spingendo a mano la bicicletta.
Per fortuna non si è fatto niente, ma è stato un caso.
E' accaduto a San Lorenzo, di mattina presto. Facciamo la stessa strada, ma io ero in ritardo, quindi non l'ho visto. Però attraverso nello stesso punto, nello stesso passaggio pedonale, con le stesse modalità.
Arrivando da Porta Maggiore sbuca da sotto il cavalcavia ferroviario e si ferma al passaggio pedonale per attraversare Viale dello Scalo di San Lorenzo e proseguire lungo la linea ferroviaria per Via di Porta Labicana.
Superati i binari del tram, attende che il flusso delle macchine diminuisca, quindi affronta il passaggio pedonale, spingendo la bici con la mano e facendo segno alle auto di fermarsi.
Le auto si fermano, ma a destra delle auto arriva sparato uno scooter, peraltro bene in vista, che non accenna a fermarsi se non quando è troppo tardi.
Lo scooterista frena disperatamente e cade, continuando a scivolare. Il mio collega -così racconta- si appoggia alla bici e salta, per cui lo scooter gli pass sotto (salvando la gamba) e prende la bicicletta. Lui viene però investito dallo scooterista e cade per terra.
Rimane per terra un bel po', ma poi si alza e per fortuna non riporta danni (è un tipo molto sportivo). Lo scooterista versa in condizioni peggiori. Un automobilista si ferma ad aiutarli tutti e due.
Alla fine la conta dei danni è minima: pedivella e fanalino rotti, risolti amichevolmente. Danni fisici sembra assenti.
Grande paura.
Lo scooterista afferma di non averlo visto in quanto guardava un pedone che stava attraversando dall'altra parte (dx).
Spiegazione plausibile, ma che rivela un errore di fondo. pretendere di negoziare il passaggio del pedone sulle strisce pedonali, invece di dargli la precedenza incondizionata.
Come dice Luca: Tutti con la fretta di arrivare presto in ufficio. Un'ora ci devono mettere, dando la precedenza a tutti e fermandosi a tutti i passaggi pedonali.
Parole sante e tutto è bene quel che finisce bene.
martedì 10 dicembre 2013
Targhe alterne tutti i giorni!
Oggi grande giornata sui pedali. Vabbè l'aria è inquinata, però sono scattate le targhe alterne e magicamente le auto si sono quasi dimezzate.
Quindi si circolava in maniera molto spedita, anche se le auto autorizzate alla circolazione si scatenavano spesso in velocità molto al di sopra di e consentite.
Un po' di rammarico per coloro che ho visto stipati sui bus, qualcuno con meno della metà dei miei anni- Ragazzi, suvvia, uscite dai barattoli di latta!
Comunque le targhe alterne sono una grande iniziativa, da ripetere tutti i giorni. Da ripetere tutti i giorni, tanto per spostarmi io ho la bicicletta.
E' comodissima, anche perchè in caso di necessità posso pure caricarla sulla mia auto a GPL!
Marameo!
domenica 8 dicembre 2013
Maledetta velocità 2
E' successo nuovamente che un'auto che procede a velocità elevata investa persone in attesa alla fermata del bus. L'altra volta, era il 25 febbraio 2008 era andata peggio, 5 morti. Se ben ricordo uno che stava superando una lunga fila su una strada, perse il controllo e finì contro un gruppo di pedoni che attendeva lo scuolabus alla fermata.
Se vi prendete la briga di leggere, o rileggere, il post... bene, posso confermare tutto quello già detto allora in proposito.
L'incidente di ieri condivide la causa (la perdita di controllo ad alta velocità) e il risultato, ovvero l'auto che finisce su di un gruppo di persone che aspetta l'autobus. E da' un'idea dei rischi che corriamo tutti, a prescindere.
La cura che consigliavo allora, il limitatore di velocità per le auto, è ancora assolutamente valida. Visto che ci vorrà ancora qualche anno per realizzarla (è solo questione di tempo), rimane il problema di cosa fare nel frattempo.
Molti continuano ad invocare il famoso "omicidio stradale" come deterrente. Io credo che una lunga pena detentiva rende meno probabile la recidiva, ma chi fa queste cose non ci pensa. Sono bravate che non tengono conto delle conseguenze.
Qualche sera fa, mi è passata accanto un'audi TT bianca (non nera come quella della foto). Quando mi è passata accanto (meno di mezzo metro) andava almeno a 90, e continuava ad accelerare. Quindi il problema rimane quello dell'intervenire rapidamente contro i pazzi scatenati.
Riporto un commento apparso sulla cronaca romana del CdS:
CharleSG
Tutti, come al solito, invocano la Germania e chiedono pene esemplari. Siete fuori strada! La differenza tra l'Italia e la Germania non sono le pene, è il controllo del territorio e la repressione spietata di qualsiasi comportamento illecito. Ci siete stati in Germania? Lì se qualcuno fa "un numero" per strada, tempo pochi secondi si materializza dal nulla un'auto della polizia. Da noi invece girano in pieno giorno dei veri e propri criminali al volante (con tutte le targhe, italiana e non...) e nessuno li vede nè tantomeno li ferma mai. In Italia per vedere la polizia devi aspettare che passi la scorta di qualche politico.
Parole sante!
sabato 7 dicembre 2013
Natale: si scatena lo shopping in seconda fila!
Per noi ciclisti romani il Natale si annuncia molto rischioso.
Infatti, se la crisi sta facendo contrarre gli acquisti, la sosta in seconda fila davanti ai negozi va alla grande.
Ormai tutte le strade con negozi si stanno popolando di una sosta in seconda fila che va ben oltre quella consueta che si forma davanti ai bar, ai pub alla moda e alle sale scommesse.
Il risultato per noi ciclisti è come minimo il continuo dentro-e-fuori dal flusso dal traffico.
Può andare peggio: in strade dove la sosta è veramente incanaglita spesso non c'e' abbastanza spazio per far passare una macchina e una bicicletta contemporaneamente... allora conviene piazzarsi al centro della carreggiata e tenersi le auto dietro... e credo che gli automobilisti alla fine capiscano perchè li sento molto più tranquilli.
Un altro grande rischio del periodo dell'Avvento sono le consegne. Infatti la flotta di furgoncini che ha il compito di consegnare le merci ai negozi è impegnatissima, spesso con percorsi e tempi difficilissimi da rispettare.
Gli autisti sono nervosissimi e pigiano sull'acceleratore, spesso forzando i passaggi. Bisogna stare assolutamente attenti!
Ieri uno mi è passato accanto a non più di 15 mm dal braccio, in accelerazione. L'ho ribeccato al semaforo successivo, ovviamente. Stava al telefono. Gli ho educatamente busssato, facendogli presente che non dovrebbe passare così vicino alle biciclette, è pericloso. Si è scusato dicendo che l'aveva stretto un altro furgone (vero).
Certo... avrebbe anche potuto frenare, invece di forzare il passo... :-)
Infine i vigili... completamente assenti! L'unica soddisfazione è che ad una loro macchina (sirena spenta) non ho dato la precedenza (che non aveva) ad un incrocio. Loro sono passati lo stesso, ma si sono dovuti fermare... e si sono scusati!
A furia di scuse creperò contento!!!!
Infatti, se la crisi sta facendo contrarre gli acquisti, la sosta in seconda fila davanti ai negozi va alla grande.
Ormai tutte le strade con negozi si stanno popolando di una sosta in seconda fila che va ben oltre quella consueta che si forma davanti ai bar, ai pub alla moda e alle sale scommesse.
Il risultato per noi ciclisti è come minimo il continuo dentro-e-fuori dal flusso dal traffico.
Può andare peggio: in strade dove la sosta è veramente incanaglita spesso non c'e' abbastanza spazio per far passare una macchina e una bicicletta contemporaneamente... allora conviene piazzarsi al centro della carreggiata e tenersi le auto dietro... e credo che gli automobilisti alla fine capiscano perchè li sento molto più tranquilli.
Un altro grande rischio del periodo dell'Avvento sono le consegne. Infatti la flotta di furgoncini che ha il compito di consegnare le merci ai negozi è impegnatissima, spesso con percorsi e tempi difficilissimi da rispettare.
Gli autisti sono nervosissimi e pigiano sull'acceleratore, spesso forzando i passaggi. Bisogna stare assolutamente attenti!
Ieri uno mi è passato accanto a non più di 15 mm dal braccio, in accelerazione. L'ho ribeccato al semaforo successivo, ovviamente. Stava al telefono. Gli ho educatamente busssato, facendogli presente che non dovrebbe passare così vicino alle biciclette, è pericloso. Si è scusato dicendo che l'aveva stretto un altro furgone (vero).
Certo... avrebbe anche potuto frenare, invece di forzare il passo... :-)
Infine i vigili... completamente assenti! L'unica soddisfazione è che ad una loro macchina (sirena spenta) non ho dato la precedenza (che non aveva) ad un incrocio. Loro sono passati lo stesso, ma si sono dovuti fermare... e si sono scusati!
A furia di scuse creperò contento!!!!
giovedì 5 dicembre 2013
Roma... ma i soldi delle piste nel bilancio ci sono ancora?
Al Comune stanno discutendo di bilancio. E' giusto che discutano, perchè i tempi sono magri. La cosa che mi ha colpito è che non stanno discutendo del bilancio preventivo del 2014, ma di quello preventivo del 2013...
Insomma, l'opposizione si agita, strilla, s'incazza, sbraita, occupa invoca il commissario... ma in definitiva si tratta di un altro caso di stronzianesimo, la religione nazionale di Oscarwildville. Tu non fai il tuo dovere, lasci gli altri nei guai e poi gli dai addosso quando a quelli cui tocca fare il lavoro che tu non hai fatto, magari accusandoli di non saper lavorare.
Detto questo, continuo a preoccuparmi dei finanziamenti per la ciclabilità. Leggo infatti che si litigano sui 100 i mila euri, e mi chiedo... ma i dieci milioni l'anno per tre anni che ci erano stati promessi, ci saranno ancora?
Io ho dubbi serissimi, speriamo bene!
Insomma, l'opposizione si agita, strilla, s'incazza, sbraita, occupa invoca il commissario... ma in definitiva si tratta di un altro caso di stronzianesimo, la religione nazionale di Oscarwildville. Tu non fai il tuo dovere, lasci gli altri nei guai e poi gli dai addosso quando a quelli cui tocca fare il lavoro che tu non hai fatto, magari accusandoli di non saper lavorare.
Detto questo, continuo a preoccuparmi dei finanziamenti per la ciclabilità. Leggo infatti che si litigano sui 100 i mila euri, e mi chiedo... ma i dieci milioni l'anno per tre anni che ci erano stati promessi, ci saranno ancora?
Io ho dubbi serissimi, speriamo bene!
martedì 3 dicembre 2013
La corsia ciclabile è la grande "innovazione"
Infatti la corsia ciclabile rappresenta la soluzione del
peggior problema di circolazione del ciclista urbano, e per certi versi anche
del motociclista: l'obbligo di tenere la destra
Tutti sappiamo infatti che il ciclista è uno relegato alla
destra della strada. Questo fatto, pur dando al ciclista la sicurezza di avere
un marciapiedi accanto, gli pone una serie di altri problemi non da poco.
Ne cito due dei più gravi:
a) Proseguire diritti in presenza di una
canalizzazione con svolta obbligatoria a destra;
b) Continuare la propria marcia quando le auto ti
superano e poi non le potresti superare a destra;
Il primo caso non è molto frequente, ma lo sta diventando
sempre di più. Tu pedali sulla destra, e quella improvvisamente diventa una
corsia nella quale è obbligatorio girare a destra. Cosa devi fare?
Spostarti a
sx tagliando in pieno flusso di traffico, oppure proseguire dritto segnalando
in modo che le auto non ti investano girando a dx?
Entrambe le alternative sono
poco piacevoli. Invece una corsia ciclabile dritta, fa sì che tu continui a
pedalare e le auto che vogliono girare a dx, comunque sono tenute a dare la
precedenza. Secondo me non è solo un miglioramento formale (in caso di
incidente almeno hai la piena ragione), ma prima di attraversare la corsia i
guidatori dovrebbero pensarci un po’ di più.
Molto più frequente, anzi, succede sempre, è quando le auto
ti superano e poi si incolonnano e tu, teoricamente, non potresti superarle a
destra, tanto che se aprono uno sportello, si accostano o girano, e ti
pigliano, la colpa è comunque tua.
Ancora una volta, una bella corsia ciclabile, non occupabile
dalle auto, ti permette di pedalare in maggiore sicurezza, perché l’auto che
intende girare a destra deve dare la precedenza a coloro che sopraggiungono
sulla corsia.
Un altro grande vantaggio della corsia ciclabile a dx è che
delimita comunque, seppur con mezzi solo visivi, uno spazio vitale per il
ciclista. L’automobilista degno del nome che porta tenderà a non invadere la
corsia, scorrendo parallelamente al ciclista
con maggiore attenzione e con una separazione precalcolata.
I vantaggi, quindi sono notevoli, e andrebbero adottate al più
presto, anche perché il costo è enormemente inferiore a quello di una pista.
Ci sono svantaggi? Alcuni, che solo l’altro lato di una
medaglia peraltro molto buona.
Il primo, più evidente, è che la corsia ciclabile non
assicura alcuna protezione fisica al ciclista. Questo inconveniente discende
dalla flessibilità e dal basso costo.
Il secondo è che la corsia ciclabile va strenuamente
difesa dalla sosta irregolare. A qui, il
parcheggiare su una corsia ciclabile dovrebbe essere visto come qualcosa di
piuttosto grave.
Il terzo è che la corsia si sbiadisce con il tempo. Quindi
in una città dove la manutenzione delle strade è occasionale, come Roma, si
rischia in breve tempo di perdere i vantaggi della corsia.
Il quarto è che la corsia sulla destra corre molto vicino
alle auto con il rischio di sportellate, cosa pericolosa per chi viaggia veloce
in bici (io no). Per ovviare a questo comincio a vedere piste distanziate dalle
auto da una fascia di sicurezza di circa 80 centimetri, ma ovviamente si
finisce per occupare un’intera corsia, cosa
che può ingenerare reazioni forti dagli automobilisti.
Comunque, uno strumento flessibile e a basso costo che può
aiutare molto la ciclabilità, soprattutto in città più civili della nostra.
domenica 1 dicembre 2013
Limiti di velocità: parlo da automobilista
Quando sono entrato nella sede dell'ACI, alla giornata sulla nuova mobilità, stava parlando il presidente dell'ACI. Insomma diceva un bel po' di cose note sul controllo della velocità. Ad esempio che non va fatto per fare cassa e immagino intendesse quei limiti artificialmente bassi per indurre gli automobilisti in violazione.
Avrei voluto rispondergli, ma è fuggito via. Aveva proprio l'aria contrariata, forse perchè un certo Rota Fixa aveva poco urbanamente chiesto lo scioglimento proprio di quell'ACI che ospitaca il convegno... vabbè, un po' educati bisogna pure esserlo, che dite?
Comunque tutto il suo intervento era improntato a questa somma ingiustizia che i poveri automobilisti ricevono da ingiusti limiti di velocità. Allora che faccio^ Metto da parte la bicicletta e parlo da automobilista.
E che succede agli automobilisti che provano a rispettare i limiti di velocità? Vengono suonati, nel senso di calcksonati e lampeggiati.
Provate ad andare su Via dei monti Tiburtini a 50 all'ora... Prima ti lampeggiano, poi ti suonano, ppi ti superano inveendo.
Se putacaso becchi uno che sulla Pontina va a 80 e lo superi a meno di 110, subito ti si accoda un SUV e ti comincia a lampeggiare finchè non sei rientrato nella tua corsia.
La Cristoforo Colombo, anche il tratto cittadino, la sera si trasforma in un circuito per le corse...
Insomma, questi non sono automobilisti rallentati dalla bici a 15 all'ora. Questi sono degli ... che si fanno i ... loro come gli aggrada.
Ecco, cominciamo a rompere il .. a questo con una serie di begli autovelox arancioni, o addirittura il Tutor sulla Pontina,
Una volta che li hai calmati riprendiamo a parlare in maniera civile.
E che cavolo.