martedì 28 ottobre 2014

Commenti a Senso Unico Eccetto Biciclette...

Sono rimasto veramente rattristato dalla notizia di una povera signora anziana, deceduta a Milano, dopo essere stata urtata da un ciclista sulle strisce pedonali... un evento eccezionale, che conferma la sostanziale sicurezza della bicicletta, ma che evidenzia come anche la bicicletta possa essere pericolosa, addirittura letale, se usata male.

Non scagliero' alcuna pietra, poiche' non sono certo senza peccato (http://romaciclista.blogspot.it/2013/03/mea-culpa-mea-culpa-mea-grandissima.html)  pero' vorrei semplicemente far riflettere su alcune cose importanti:

a) anche la bici va usata con prudenza per se' stessi e per gli altri. Rimane la possibilita'  di causare incidenti con conseguenze gravi, in particolare urti contro pedoni e incidenti di auto o moto costrette a schivarti;

b) quando si dice  che  la bici non paga l'assicurazione, non stiamo parlando di una cosa che ha solo aspetti positivi... adesso il ciclista investitore, un 18enne che si e', secondo le cronache, fermato affranto sul luogo, non solo rispondera' penalmente, ma dovra' anche risarcire direttamente di tasca propria i parenti delle vittime.

Infine...  se invece di una bicicletta fosse stata un'auto, avremmo avuto una serie di post del tema... Assassini, Omicidio Stradale, Poveri anziani uccisi sulle strisce da giovinastri, e tutto il resto.

Bene, in questo caso non solo non  abbiamo avuto nulla della solita solfa, ma neanche ho visto in giro un minimo di riflessione.

In particolare da parte dei molti arrabbiatissimi professionisti del commento a senso unico, ovviamente eccetto biciclette...

mercoledì 22 ottobre 2014

Perche' il ciclista romano ha piu' certezze del resto dell'umanita'

Quasi tutti gli uomini nella vita  hanno una sola certezza: quella di morire. Il ciclista romano ne ha una in piu': che prima di morire qualcuno gli frega la bici.

L'ultima bici rubata, tra i miei compagni, e' quella di Ornella, che la lasciava legata al palo durante il il lavoro ( anche se credo la tenesse nel cortile della scuola).

Ora non sono piu' sicuri nemmeno i box, predati sistematicamente per rubare le bici.

Il grave e'  che il contrasto a questo fenomeno e' i ftto insesistente, anche a fronte di seri indizi che le bici non vengono riusate in loco, ma finiscono trasportate in altri paesi o trattate all'ingrosso da ricettatori compiacenti...

cio' significa un impoverimento netto della nazione, un mercato del ricettato praticzmente infinito, ed un arricchimento netto di soggetti che, non sapendo come sbarcare il lunario al proprio paese sono venuti qui a depredarci (vedi la banda di Rumeni fermata circa una settimana fa)

Il quadro e' drammatico ed esteso un po' a tutta la microcriminalita', totalmente scaricata sulle spalle dei cittadini.

In questa condizione mi sarei aspettato un incontro tra sindaco, questore e procurators, per mettere a punto una strategia comune.

Per esempio cominciare a considerare la pericolosita' sociale di comportamenti non occasionali, e negare liberta' provvisoria almeno a coloro che vengono colti in flagranza, specie se stranieri, senza fissa dimora e comunque senza una fonte di sostenfamento cui appoggiarsi nell'ambito familiare in caso di provvedimenti alternativi alla detenzione.

In genre viene imposto l'obbligo di firma, neanche il braccialetto eletrronico, cosi' tra una firma e l'altra continuano attivamente la loro attivita'.

A pranzo ne ho parlato con uno dei nostri avvocati, mi ha detto che non si puo' fare, x' il fatto di essere un poveraccio non significa che continui a delinquere e quindi sarebbe una ineguaglianza. Vabbe',  capisco la prima volta, ma in caso di recidiva che fai?  Continui a campare delinquendo? Ti metto in galera almeno non delinqui.

Mi ha detto invece che si potrebbero espellere tutti gli stranieri condannati. Intendiamoci, io parlo di accompagnamento alle frontiere, no che gli dai il foglio di via e loro rimangono qua.

Liberarci dei delinquenti stranieri e concentrarci sui connazionali aiuterebbe a disintasare le  carceri (ma i radicali perche' non lo propongono invece dell'amnistia che nessuno fara' mai?)  e a ridurre i casi di recidiva.

Perche'  non lo si faccia attivamente non l'ho proprio capito. O meglio, lo so bene:siamo presi tra una destra inconcludente e una sinistra universalista e irreversibilmente anti-polizia...

Vabbe', ma il cittadino normale, quando si svegliera'? Quando comicera' a chiedersi perche' in Italia dobbiamo tenerci autentici delinquenti che vengono da fuori ( tipo i borseggiatori brasiliani del 64) e non rispedirli a calci nel sedere ai loro paesi?

Sfatiamo un altro luogo comune:"comincia dai politici, e non prendertela coi ladri di polli". Sbagliato. Il danno individuale che deriva dalla microcriminalita'  e' clamoroso.

Un paio di anni fa mi hanno rotto uno dei vetri della vecchia Astra. Rimetterlo mi e'  costato 100 euro. Prima di farmi un danno individuale di cento euro un politico romano deve fregarsi 300 milioni di euro, uno nazionale 6 miliardi di euro. Ecco perche' e' importante bloccare la microcriminalita'.

Una cosa: se mi date del fascista motivatelo in maniera concreta e esponete la vostra ricetta in alternativa...

Prossimamente: rilanciare l'economia tagliando (finalmente) le mani ai writer...

lunedì 13 ottobre 2014

Vaffanpompi

Dell'esistenza a Roma, vicino a Piazza Re di Roma di un locale specializzato nel tiramisu' l'ho saputo solo nel 2008, e per puro caso.

Dico... sono nato a Roma, quindi certe cose dovrei conoscerle. Pertanto, se l'ho saputo solo nel 2008, evidentemente negli anni della mia gioventu' (ho capito che il locale e' del '60) tutta questa fama non l'aveva... e forse anche giustamente.

Ci sono stato un'unica volta... ovviamente in bicicletta. E' stato durante il (breve) periodo ciclistico di mia figlia, mi chiese di andare a prendere un tiramisu'  in questo locale, e io prontamente ribattei "si', se prendiamo la bici".  Una proposta che non pote' rifiutare...

Insomma, arrivammo li' in bici e ovviamente le legai sul marciapiedi accanto al negozio. Non ricordo esattamente dove, se ad un palo o solo sul marciapiedi. Ricordo solo che l'intera operazione avvenne sotto lo sguardo palesemente  ostile dei camerieri, tanto che quasi stavo per andarmene. Giusto l'aver trascinato mia figlia li' mi trattenne dal farlo.

Ricordo che presi un tiramisu' al pistacchio. Buono, ma non eccezionale. Pero'  mi diede ancor piu'  fastidio l'aria da "semo 'sto cazzo"  che vi si respirava. Uscendo giurai a me stesso di non tornarci piu'... e cosi' e' stato.

Avevo notato il casino sulla strada, e le volte che successivamente sono passato di nuovo per quella via, la situazione e' andata peggiorando. Alla fine nemmeno ATAC e AMA riuscivano piu' a passare e, finalmente, la cosa e' stata sistemata in maniera definitiva.

Non so' quanto dopo, e' arrivata la notizia che l'esercizio in questione si trasferisce ... chiude, licenzia (mi dispiace). Una buona parte dei suoi affari era quindi legata alla sosta in doppia fila (non solo).

Come dicono tutti:Non e' colpa del negoziante, ma dei clienti. Ma... andata la doppia fila, andati i clienti, andato il negoziante.

A questo punto la morale... 3 riflessioni:

La prima e' che la battaglia per sconfiggere la sosta irregolare non sara'affatto  facile. Troppe abitudini dei Romani sono ormai improntate a questo paradigma. Troppe persone usano l'auto solo se certi di poterla lasciare proprio accanto a dove debbono andare. Incuranti di qualsiasi altro jnteresse che non sia il proprio. Con tutta genta che la pensa in questo modo, dove finiremo? Inoltre, come gia' detto, per molti e' una battaglia per la sopravvivenza. Questo non fa pieta' perche' grosso, ricco e arrogante, ma ce ne sono tantissimi che stanno a galla per scommessa e che finiranno inevitabilmente per essere sommersi...

La seconda e' che la nuova location e' ancora peggiore della prima. Zona Ponte Milvio, strada ancora piu' stretta, non so se ci passano bus. Nel pieno della movida, magari nessuno ci fa caso. Comunque un posto che detesto ancora di piu', se possibile.

La terza, e piu' difficile, riguarda la qualita' dei nostri concittadini in fatto di passatempi serali. Se tutta questa gente si sbatte per un dolcetto non eccezionale, addirittura ne crea un mito, allora significa proprio che il cervello ce l'hanno solo per separare le orecchie, e che comunque nella vita non hanno proprio un cazzo da fare.

Cordialmente vostro

venerdì 10 ottobre 2014

Zona 30 a senso unico...

Sono passato in via di San Gregorio la strada che porta da viale Aventino al Colosseo in entrata, intendo dire direzione Colosseo... C'era una pattuglia di vigili appostata con  un autovelox.

In quella zona vale il 30 all'ora: si era formata una bella colonna di macchine tutta a trenta all'ora... in pratica un ingorgo. Invece io che passavo dall'altra parte mi vedevo un po' su di un altro pianta. Automobili tra i 50 ei 70 all'ora, incuranti del limite.

Insomma: ancora una volta si è realizzata la strana condizione italiana per cui se non c'è l'autovelox non c'e' il limite di velocità. L' autovelox deve essere  segnalato, cosi' succede che l'automobilista rallenta 100 metri prima l'autovelox e 50 metri dopo riparte a tutta birra.

Secondo i cultori della Costituzione questo viene dal fatto che la multa non deve essere punizione, ma deve servire ad educare la gente e a rendere piu' sicure le strade. Pertanto l'autovelox nascosto, come avviene in tutti i paesi civilizzati, è un qualcosa di assolutamente sleale, forse addirittura è anticostituzionale.

Che non contribuisce a rendere più sicuro lo strati perché la gente non vedendolo non rallenta.

Detto questo,  i vigili avrebbero potuto fare qualcosa di piu': per esempio mettere l'autovelox sempre in bella vista, ma dopo la curva a 90 gradi che sale verso Colle Oppio.

Oppure mettere due autovelox: uno prima della curva o all'inizio della strada, l'altro dopo la curva, subito dopo tanto per far notare che il limite deve essere rispettato anche superato l'Autovelox.

L'ultima lezione da imparare e che è praticamente inutile mettere un limite di 30 allora su stradoni a quattro corsie. Via di San Gregorio è una strada ampia  con un solo attraversamento pedonale, protetto da un semaforo. Quindi tutto sommato la salvezza dei pedoni è abbastanza tutelata rispetto a tante altre parti di Roma. Magari un 50 sorvegliato sarebbe altrettanto accettabile...

venerdì 3 ottobre 2014

Formula 1 in notturna a Roma

L'estate e' finita e anche la temperatura sta lentamente dirigendosi verso valori piu' autunnali (come l'agosto scorso, per intenderci...)

Tra gli spettacoli che da casa ci godremo meno e' il Gran Premio di Formula 1 Citta'  di Roma per dilettanti. Tutte lesere sugli stradoni dell'Urbe.

Alemanno non ha fatto in tempo ad ottenere il suo gran premio, ma quanto a velocita' Roma non appare seconda a nessuna metropoli del mondo civilizzato.

Infatti a cominciare dall'ora di cena, quando il traffico si dirada, quando cala l'oscurita'  accecando i pochi autovelox che presidiano le strade, i motori rombano e tutto cio' che ha un motore, dallo scooter al tram, cerca di vincere almeno un piccolo premio.

Il primo risultato e' il marcato aumento dell'impronta sonora della strada, che sale rapidamente a tantissimi decibel. Quanti nessuno lo sa, ma puoi scommetterci che siamo tutti fuori limite.

In ogni caso dormire con la finestra aperta, se stai su di una consolare, significa comunque doversi mettere i tappi nelle orecchie per godersi il meritato riposo.

Piu' interessante e' la posizione del malcapitato ciclista che si trova a condividere la strada... pardon, la pista, con la competizione. Li' uno si trova tra pazzi che vanno dai 70 ai 150, scommetterei anche un po' brilli...  poi ci si lamenta deqi morti e feriti che, a dispetto dell'aumentata resistenza delle auto, continuano ad accumularsi.

Qualche volta ti fanno anche il filo, magari mentre accelerano. Insomma, se non si sta attenti un rischio mortale, tutte le sere, alla faccia delle piste che non ci sono.

E le forze dell'ordine? Ovviamente tutte girate a guardare dall'altra parte. Capisco anche Polizia e Carabinieri, ma quello che non riesco proprio a sopportare sono i vigli urbani

Insomma, la notte Roma diventa una pista, rombo dei motori compreso.

Il Comune non fa nulla per rallentare gli automobilisti, alla faccia dei tanto sbandierati Autovelox.

Quando esci la sera  in bici stai in campana...