domenica 4 aprile 2021

Ma quale cicloautostrada, chi ha veramente paura del GRAB a Villa Ada?

Un tempo ero un'autorità su Villa Ada, poi i figli sono cresciuti, e quindi ho perso il contatto quotidiano.

Ciononostante conservo una discreta familiarità con il luogo, che rimane il parco più selvaggio di Roma, in particolare dopo che Monte Antenne è ormai regredito a selva oscura e infrequentabile.

Di Villa Ada conosco anche molti frequentatori, e quindi non mi ha per nulla stupito la levata di scudi contro il passaggio del GRAB dentro Villa Ada. Un misto di anticiclismo che ben conosciamo, snobismo e senso del possesso luogo pubblico. Ragioni vere?  Nessuna -ovviamente a mio parere- e cerco di spiegare perchè.

In origine il parco pubblico Villa Ada era la metà di quello che vediamo adesso. La svolta avvenne quando "la parte proibita" (cioè ancora privata) fu acquistata  dal Comune e annessa al parco pubblico, in parte come riserva del WWF. All'epoca il parco raddoppiò e per i frequentatori si aprirono nuovi orizzonti, finto alla saldatura con Monte Antenne.

Monte Antenne venne  liberato dallo sciagurato campo rom che aveva sostituito il campeggio (ci si ricorda delle carcasse di auto buttate nelle scarpate e delle colate di immondizia) e bonificato, e quindi il complesso Vialla Ada - Mone Antenne divenne una parco bellissimo e competitivo con la stessa Villa Pamphili. Si diceva che fosse più esteso, sicuramente ra molto più selvaggio, con angoli estesi di bosco.  All'epoca vennero addirittura fatti sentieri per la fruizione dell'oasi, sentieri con scalette di legno nei punti più difficili (attenzione a non inciampare nelle vestigia).  

Per quanto riguarda la bicicletta, la giunta Rutelli ottenne dalla sovrintendenza la riapertura delle ville romane alle biciclette, e al tempo stesso, realizzò il percorso da Ponte Salario a Villa Borghese, realizzando lo scivolo che immetteva (adesso è rotto) nel Parco Rabin di Via Panama e poi verso Villa Borghese. Da Villa Borghese si scendeva per Valle Giulia fino alle Belle arti e al collegamento con la pista del Tevere.

Dopodichè la decadenza.

Le infrastrutture sono rimaste fruibili per tutto il Veltroniano, poi a poco a poco sono diventate ricordo, il ricordo e diventto leggenda, la leggenda mito. Fino all'insulto finale, Viale del Giardino Zoologico (Ops... Bioparco) ritornato automobilistico, spezzando irrimediabilmente la continuità della pista.

Alla decadenza ciclistica ha corrisposto quella giardiniera, e con l'amministrazione Raggi Villa Ada è praticamente regredita a bosco (Monte Antenne a selva oscura). Solo adesso qualche timido segnale di lavori grossolani.

Quindi dal punto di vista ciclistico Villa Ada è aperta alle bici almeno dalla prima giunta Rutelli. Il percorso che il GRAB dovrebbe ricalcare è esattamente  quello che al momento permette a chi proviene dalla pista di Monte Antenne (o della Moschea) o da quella dell'Aniene di raggiungere Villa Borghese. Nulla di innovativo rispetto all'attuale.

Infatti il tratto percorribile in bici è percorso quasi esclusivamente da ciclisti e corridori. Bambini non in bicicletta non ne ho praticamente mai visti, anche perchè le aree adatte ai pargoli sono in altre parti di Vialla Ada. Lì c'e' solo strada e selva. Vi sono, come al solito, molti passeggiatori di cani, regolarmente non al guinzaglio, che sono gli unici che hanno qualche motivo per temere un eventuale maggior afflusso di ciclisti.  Temerlo perchè potrebbe in qualche momento rendere meno facile la pratica irregolare di portare a spasso i cani senza guinzaglio, ecco, questo è il motivo vero.

E' inoltre da escludere che Villa Ada si trasformi in una cicloautostrada. Infatti Ponte Salario / Via Panama non collega nessuno e niente. Non ci sono abitazioni a Ponte Salario e chi abita intorno a Piazza Vescovio certo non scende fino a Ponte Salario per poi risalire fino a Via Panama, a meno non sia uno come me, che lo fa per allungare il tragitto per buttare giù calorie. Ma queste persone, ammesso di non essere l'unico a farlo,  sono un 50ntesimo dei podisti.

Al massimo ci sarà qualche famigliola in più nei festivi e nei giorni normali qualche allenamento in più, ma parliamo sempre di numeri trascurabili.

Per quanto riguarda la sistemazione del fondo del viale, probabilmente lo si porterà da pozzolana a macadam, magari fissato con qualcuna delle resine ecologiche che adesso vanno tanto.

Un ultima nota di shaming, per due obiezioni che ho sentito fare:

1) Il carattere storico della Villa.
Francamente la parte interessata della Villa è quella ormai ridotta a selva. Di "storico" c'e' solo l'accesso al bunker, ma stiamo parlando di modernariato. Prima mi preoccuperei di recuperare le parti veramente storiche e di rimettere a posto i giradini come lasciati dai Savoia. Le selve vanno bene così;

2) Disturbare gli animali che ci vivono
Non capisco come le biciclette possano disturbare gli aniamli più dei pedoni o -molto peggio- di tutti i cani condotti sciolti. OPer favore non diciamo stupidaggini

In ultimo vorrei esprimere il mio fastidio per tutta quella stampa che si beve, e rilancia, tutto 'sto pacco di cavolate senza la minima possibilità di contraddittorio. 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Purtroppo ci sono diversi romani e giornali che fanno eco che si lamentano per i ciclisti nei parchi.
Ma non per i parchi ridotti a selva oscura se non peggio...
Arridatece Rutelli, all'epoca non lo apprezzai per quanto meritava...

Unknown ha detto...

cos eri su villa ada ?!!

MAURIZIO SANTONI ha detto...

MARZIANO FATTE VEDE!