mercoledì 8 ottobre 2008

Le piste non saranno tutto nella città ciclabile, ma che salvezza!

Dopo i giorni del vento del nord questa settimana ci ha regalato un ritorno alle temperature quasi estive.

I ciclisti romani ne hanno approfittato. Il conto delle biciclette è impazzito. Ieri, arrivato alle due cifre, mi sono dovuto fermare… Mi girava la testa.

La mattina, poi, una grande soddisfazione. Stavo andando a Piazza Ungheria, e mi sono trovato, a Via Panama, a superare un lungo ingorgo. Io me ne stavo beatamente sulla pista, che si è rivelata assolutamente provvidenziale.

La pista passa direttamente davanti una scuola. Una volta era l’Assunzione, che ospitava superbi esempi di paroline. Adesso non so’ esattamente cosa sia, ma un dato era certo: pur essendo in orario scolastico non ho visto ne’ bambini, ne’ mamme in bici. Un vero peccato.



Inoltre la cosa strana è che non si aspettano biciclette sulla pista. Quando arrivo rallento e scampanello con molta (forse troppa) cortesia, e dico anche "grazie" quando si spostano... eppure cascano dalle nuvole alla vista di una bici. Direi che dalle mie parti sono meno stupiti di trovarsi una bici sul marciapiedi di loro che camminano sulla pista.

Una nota triste. Nei terribili primi giorni di questa settimana sulle strade sono morte circa 40 persone, tra cui una ciclista che, secondo la stampa, è stata schiacciata da un camion.

Questo tipo di incidente è forse il più terrificante per il ciclista. Dalla fugace ripresa fotografica si vedeva una strada strettissima ed un camion attaccato al ciglio stradale. Si vedeva chiaramente che non c’era nessun posto dove un ciclista potesse passare. Amen

Se andate sul sito di Danilo Lovebike trovate un link all’intervista fatta al presidente della Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB) di Milano. L’intervista è apprezzabile, in particolare sostiene la tesi che la città ciclabile non si limita alle sole piste ciclabili.
Considero questo fatto vero, ma la pista ciclabile segregata dalla strada è un grosso fattore di sicurezza al quale è un peccato rinunciare, specialmente dove gli spazi ci sono, come a Roma.

Infatti io continuo a vedere marciapiedi liberi e poco frequentati,come quello di Via Panama, che potrebbero essere convertiti a pista ciclabile con costi bassissimi.

5 commenti:

  1. Ci sono molte zone di Roma dove marciapiedi ampi e deserti potrebbero agevolmente essere "ciclabilizzati" salvando la vita.

    via Tuscolana, Via di Vigna Murata, Via Cilicia, Via Laurentina (dalla ciclabile esistente alla metro omonima e dall'altro lato fino alla metro Magliana lungo i campi sportivi.), Viale Marconi ecc. ecc.

    Se ti interessa ho messo su un blog dove cercherò di mettere tutto ciò che riguarda le ciclabili romane:
    ciclabiliaroma.blogspot.com

    marco

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  2. be' la sensazione di superiorita' che un ciclista prova quando le macchine sono bloccate e la bici continua a correre e' grande......per quanto riguarda i marciapiedi ciclabili aggiungerei via dell'aereoporto di centocelle (il lato del senso di marcia verso via casilina....mai utilizzato dai pedoni)
    la trasformazione in pista ciclabile di via cilicia e' indispensabile(visto l'alta velocita' delle macchine)......

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  3. Credo che dovremmo cercare di premere per dare priorità a queste piste a basso costo. La mia sensazione è che fino ad adesso le piste siano state fatte anche per il loro costo, ovvero la possibilità di dare del lavoro a qualcuno. Niente di male, beninteso, la politica è anche questo. Al gruppo aggiungerei una pista sotto le mura di corso Italia, per unire Piazza della Croce Rossa a Via Veneto.

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  4. Certo che dovremmo cercare di premere.
    Io ri-comincero' proprio giovedi' 16, nel IX municipio c'e' un incontro pubblico per il bilancio partecipato...

    oggi se non erro dovrebbe esserci quello a via casilina vecchia per il quadrante metronio.

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  5. Purtroppo non riesco a seguire i lavori della circoscrizione... Cercherò di impegnarmi di più.

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