Una ventina di giorni fa ho ricevuto dalla Regione Lazio una lettera nella quale mi si avverte che non risulta pagata la tassa di proprietà della mia auto relativa all’anno 2006.
Entro 60 giorni dalla ricezione devo quindi provvedere al pagamento o ad inviare la copia della ricevuta –e un bel po’ di altra documentazione- alla Regione, oppure a pagare tramite il bollettino allegato.
Bene: la lettera non è che una replica di un’analoga missiva ricevuta nel settembre 2008, alla quale avevo risposto in maniera fattiva, ovvero pagando il dovuto, la sanzione, gli interessi, etc.
Purtroppo nel fare questo c’e’ stata qualche incomprensione con l’addetto alla postazione Lottomatica, che ha etichettato il pagamento con scadenza diversa…
Sta di fatto che per gli ultimi cinque anni abbiamo 5 pagamenti differenti intestati alla stessa targa. In un anno non ce ne sta nessuno, mentre in un altro ne abbiamo due, uno dei quali stranamente coerente con un avviso mandato.
Un semplice controllo umano avrebbe inoltre permesso di far luce sulla questione, ma questo non è facile. Probabilmente il controllo non è umano, ma anche il programma di analisi dei pagamenti non ha evidentemente una funzione olistica che gli permetta di trarre le opportune conclusioni, per cui arriva di nuovo la missiva: non ci risultano pagamenti per l’anno 2006/2007.
Ci ho messo due giorni a ritrovare i tagliandi di pagamento… Va bene, e qui ci sarebbe la prima cosetta da addebitare all’amministrazione pubblica: uno non vive per conservare i tagliandi, e quindi per una serie di plausibili disgrazie (furti, alluvioni, incendi, cambio casa, etc.) potrebbero essere andati perduti.
Quindi pur avendo pagato avrei potuto non essere in condizioni di dimostrarlo. E’ andata bene, questa volta.
Se fosse andata male avrei dovuto ri-pagare utilizzando esclusivamente il conto corrente allegato. Purtroppo non si può usare nemmeno un F24, o un bonifico. Oppure un sito specifico dove pagare con carta di credito ad un modulo predisposto. Bisogna proprio andare alla posta.
Allora qui arriva la parte veramente scorretta. Infatti, pur avendo pagato, devo comunque inviare la prova. Per fare questo, ovviamente, non è disponibile alcuna casella di posta elettronica, soluzione semplice e gratuita. Le strade sono due, posta (raccomandata) o fax.
Beh, c’e’ il fax… Sì, ma… il fax non è normale, ma a pagamento, infatti il numero inizia per 119… Non solo, ma non è disponibile sempre, ma solo dal lunedì al venerdì dalle 09 alle 13 e dalle 14 alle 18 (orari e costi li ho dalla bolletta precedente). Quindi lo si può inviare solo dall’ufficio, ma non me la sento di far pagare il sovrapprezzo. Da un fax a pagamento, stiamo parlando di ben otto pagine, si parla di almeno 5 o 6 euro.
Rimane la raccomandata alla posta… Altri euro, altro tempo buttato…
Avrei voglia di far una cosa… non rispondere e attendere la terza missiva, e poi presentare la ricevuta. E certo, perché se il cittadino trova la ricevuta, allora lo sbaglio non è suo, e qualcun altro deve pagare. Ma sono sicuro che se trovi la ricevuta al 61-esimo giorno dalla missiva, allora sei comunque in colpa.
Io invece farei una bella legge che dice che in qualunque momento il cittadino rinviene la ricevuta, l’Amministrazione gli fa tante scuse e paga 100 euro per il disturbo… Visto che al cittadino viene comunque richiesta la sanzione se non paga.
Insomma, quando si parla dell’Italia come paese inefficiente, con un’Amministrazione pubblica scorretta, si intendono proprio queste cose. Cosa occorre in questo caso?
a) Avere un programma serio di analisi dei pagamenti che non si limiti a notare la mancanza di un pagamento, ma che operi su più anni con una logica più sofisticata;
b) Predisporre una bella casella di posta elettronica, semplice e gratuita, che permetta al cittadino di inviare i documenti richiesti… D’altra parte se non vanno bene le copie, allora occorre proprio produrre l’originale;
c) Utilizzare mezzi moderni per il pagamento, ad esempio RID, MAV, F24 e quanto altro;
d) Avere un sito che permetta al proprietario di pagare direttamente la tassa con riferimento alla sua targa, facendo uso di carta di credito, in modo da evitare ulteriori intermediari.
E’ difficile? Secondo me no, è solo come dovrebbe funzionare uno Stato moderno. E allora sai che recuperi di produttività…
Scusate se segnalo questa notizia me credo possa interessare:
RispondiEliminaMilano mobilità – Croci rischia il posto da assessore Scontro nel Pdl sulla successione
Nb.. edoardocroci è l'uomo che ha messo in piedi li BIKE SHARING di Milano. E' il papà dei Bikemi e l'umo che si dorebbe occupare nel breve fututro di PISTE CICLABILi e di Areee pedonali..
Saluti