domenica 10 gennaio 2010

Cosa chiederei al Governatore

Ormai siamo alle porte delle elezioni regionali del Lazio. Mi sarebbe piaciuto formare una lista di ciclisti, in modo da tentare di infilare nel Consiglio Regionale uno di noi.

Purtroppo, dovendo anche tirare avanti la carretta del lavoro, anche per queste elezioni ho paura che non farò nulla.

Non voglio però rinunciare a scrivere una letterina ai candidati regionali per dire che cosa desidero per il prossimo Natale dalla Regione.

Innanzitutto mi piacerebbe che la Regione si adoperasse per avere una rete di piste o sentieri ciclabili Regionali. Piste o sentieri, come per esempio si potrebbero fare sull’argine del Tevere. Dico sentieri perché magari asfaltarli costa troppo, ma avere una rete di sentieri protetta, con qualche opera nei punti difficili (ponticelli o altro) già permetterebbe di girare il Lazio su itinerari per biciclette, non dovrebbe costare molto. Magari solo l’impegno di farli. Questi sentieri potrebbero anche essere utilizzati dagli appassionati di equitazione o da chi si diletta di camminate, e costituire una rete turistica (servita da pensioni) alternativa a quella più frequentata.

Un altro progetto regionale che mi piacerebbe vedere è una dorsale tirrenica che percorresse tutta la costa laziale. Anche qui con il duplice scopo di servire le comunità locali, ed aiutarle a ridurre l’uso dell’auto, e di provare a creare un turismo un po’ diverso, che magari funzioni al di fuori dei tradizionali periodi di vacanza.

A me pare infatti che il mese di luglio sia piuttosto deserto sul litorale laziale. Incentivare un turismo alternativo a quello tradizionale in quel mese, costituito soprattutto da stranieri del Nord Europa, non sarebbe un cattivo impiego di denaro pubblico. Il modello potrebbe essere quello delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che mi pare su queste premesse stiano facendo un bel po’ di quattrini, almeno a giudicare dal flusso continuo di ciclisti lungo le dorsali.

Infine sarebbe bello se il Governatore mettesse mano all’intermodalità treno + bici. In due forme: sia il trasporto delle bici sul treno, sia la promozione della bicicletta quale mezzo di accesso alle stazioni.

Stiamo parlando di un Lazio più civile e meno cafone. Migliore per tutti.

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