martedì 16 marzo 2010
Da Roma al Lago Albano a causa del cambio rotto
Domenica mattina mi sono preparato “a razzo” per unirmi al manipolo di cicloappuntamenti per Mrtignano. La preparazione era stata in realtà un po’ diversa… più “a c***” che “a razzo”, in quanto non avevo notato che il cambio posteriore della bici era bloccato.
Quindi al volo la sostituzione della bici, e ho optato per un più vicino e fattibile giro al lago di Castel Gandolfo (o Lago Albano), passando per l’Appia.
Il caso ha voluto che incontrassi lungo la strada un altro manipolo di cicloappuntamentisti, il che mi fa pensare a tre possibilità:
- siamo tanti;
- facciamo sempre le stesse gite.
In effetti il gruppo, formatosi in maniera casuale, era poco coeso, e si è diviso in tre tronconi: i rapidi, quelli che volevano stare soli ed io nel mezzo, che con il biciclettone da città e 86 kg addosso non avevo speranze di competere con i rapidi, tanto che a Frattocchie ho abbandonato l’Appia vecchia per l’Appia nuova, sapendo quello che perdevo e quello che avrei trovato.
In realtà l’ascesa è stata turbata dalla chiusura di ben due strade tra quelle che avevo selezionato per il tratto finale (itinerario Paola e Gino): erano chiuse sia Via Castagnole di Sotto che Via dei Pini. Ovviamente mi sono arrangiato e sono arrivato, solo ma contento, al Lago. D’altra avevo da pensare ad un po’ di cose che si meditano meglio se si è da soli.
La giornata ha messo rapidamente al brutto. Ma peggio è stato constatare come un bel luogo come quello sia completamente motorizzato e alla fine ostile alla bicicletta. Riassumiamo:
- manca una pista intorno al lago;
- era pieno di motociclette (non meno di un centinaio);
Se vedete le foto notate un ambiente idilliaco: non fatevi fregare… mon sentite la colonna sonora del rombo dei mostri a motore, che rimbalzava da una parte all’altra del meraviglioso cratere. Inutile dire che la soddisfazione di raggiungerlo in bici supera qualunque altra…
Devo anche aggiungere che io sono di parte: adoro il rumore degli aerei come detesto quello delle auto, ed in particolare il rumore del post-bruciatore. Ricordo con particolare emozione un giorno a Zagabria. Mentre scendevo dall’ATR-72 che ci aveva portato lì, è entrato in pista un Mig-21 (refurbished…), si è allineato, giù di post bruciatore e vai… Il rumore l’hanno sentito almeno fino ad Ancona…
Il massimo è stato quando, fermatomi per una cioccolata calda ad un bar (all’aperto) un tizio si è avvicinato con la moto e l’ha lasciata accesa (con sommo fastidio) mentre si sorbiva un romantico aperitivo… Io sono stato zitto, anche perché sono abbastanza brontolone di mio, e avevo finito la mia cioccolata.
E’ intervenuta un’ausiliaria del traffico che ha cercato di fargli spegnere il motore, ma non si ricordava l’articolo specifico del CdS… E quello le diceva: “Che vuole, non si può riaccendere. Se la spegne poi la riaccende lei…”
L’ausiliaria del traffico sopraggiunta (1,2 di altezza, in effetti 0,75 di ausiliaria…) era in evidente imbarazzo. Io le ho offerto la mia solidarietà, ma oltre non sono andato, proprio perché sarei stato l’unico a protestare, e comunque stavo già andando via.
Un poliziotto degno di questo nome (p.e. uno che si fosse ricordato lo specifico articolo) avrebbe detto qualcosa, anche perché il tizio tra un sorso e l’altro, evidentemente fomentato dal maschio rombo del velocipede, intramezzava i sorsetti al prosecco con effusioni alla compagna, sfottendosene totalmente del grave disagio, dico sul serio, arrecato agli astanti.
Io intanto mi ero ri-vestito ed ero ripartito, non senza dire mentre andavo via un perfido: “Ma no, lasciala in moto, tanto mica da’ fastidio…” con un tono che chiaramente intendeva il contrario.
Al ritorno ho incontrato una serie di altri ciclisti che ascendevano, donne rigorosamente a spinta.
Raggiunto il piano, l’Appia antica, con un po’ di sole e niente persone, era un luogo incantato…
Comunque, in una nazione un pochino più attenta a certi fatti, il Lago Albano sarebbe trattato un gioiellino e preservato dall’eccessivo motorismo e mototurismo. Sarebbe bello avere un collegamento ciclabile, sistemando ciò che resta dell’Appia Antica almeno fino a Frattocchie, e garantendo un anello ciclabile intorno al lago… o almeno alla parte circolatile senza pericolo di frane.
Lo chiederemo al nuovo governatore, dopo le elezioni, che ne dite?
...."l'impresa" di arrivare fino al lago di Albano e di circumnavigarlo senza i mezzi tradizionali (moto o macchina) e' almeno per me una sorta di "Travel Adventure" (mi accontento di poco?)...qui il resoconto del post TORPIGNATTARA - LAGO DI ALBANO A/R con relativo video:
RispondiEliminahttp://canforak.blogspot.com/2008/05/verso-il-lago-di-albano-in-bicicletta.html
per quanto riguarda la pista ciclabile... lo spazio non e' molto , a meno che, non si costruisca una struttura sotto il livello stradale (lato passeggiata)..visto che il prosciugamento, sempre piu' visibile, delle acque del lago ha determinato una spropositata e vasta spiaggia.
A proposito di ambiente vorrei segnalarvi http://www.d-o-c.it, una bellissima CAMPAGNA NON CONVENZIONALE che riguarda il rapporto tra Roma, i cittadini e l’ambiente. Sono stati utilizzati tutti materiali eco-sostenibili come foglie di legno appese ai lampioni e stencil disegnati non con terribili bombolette spray ma con materiale biologico (come l’argilla e l’acqua).
RispondiEliminahttp://www.d-o-c.it
http://www.flickr.com/photos/giovannicarapella/4431706649/in/set-72157623493637555/
La campagna è stata promossa da Giovanni Carapella, urbanista e architetto nelle liste del Pd per le prossime regionali del Lazio.
@bikecity
RispondiEliminaPure a me è sembrata una gita godibilissima.
Mi sarebbe piaciuto girare tutto il cratere.
La bicicletta fa scoprire anche quello che c'e' vicino a casa... e come troppo spesso lo stiamo trascurando!
@giulia anita
RispondiEliminaHa trovato la bici?
Grazie della segnalazione, adesso vado a vedere.