domenica 25 aprile 2010

L’invenzione dello sblocco della forcella anteriore

Grande gita di Cicloappuntamenti sui Monti Ruffi (Qui le foto), preparata da Maurilio, al quale vanno tutti i miei ringraziamenti e i complimenti.

La gita si è svolta nella lussureggiante vegetazione primaverile, immersa nel tenero verde della campagna sublacense. Inoltre, per noi poveri schiavi del pedale, è andata meglio di quanto temuto (1400 m di dislivello, profetavano i maligni), e alla fine abbiamo totalizzato 46 km e "solo" 1150 metri di dislivello.

In effetti mi ero sempre chiesto come cavolo si potesse arrivare in quei malefici paesi arroccati in cima ai monti, tipo Rocca di Canterano, prima dell'invenzione dell'auto.

Ora lo so, e so anche che nessun malefico ciclista li avrebbe mai potuti espugnare di nascosto. L’ansimare nel bosco sarebbe stato subito scoperto dalle sentinelle.

In effetti l’itinerario è andato salendo e scendendo per tutto il tempo, con salite non lunghissime ma molto ripide, fino al 20%. Nella peggiore, subito dopo mangiato, mi sono addirittura fermato a metà, tanto per evitare eventuali danni al cuore.

Tra le difficoltà annunciate, anche un paio di discese tecniche, ovvero dove se sbagli ti puoi anche rompere l’osso del collo (last. but not least). La più lunga mi ha dato un bel po’ di problemi. Non riuscivo a tenere la bici. Ad un certo punto mi sono fermato ed ho abbassato la sella, e la cosa un po’ è migliorata.

E’ stato solo a fondo valle che mi sono ricordato che nella salita precedente l’avevo bloccato… “Non lo fare che te lo dimentichi”…

Comunque lo sblocco della forcella anteriore è proprio una grande invenzione. Una delle più grandi per la bici, dopo quella dei calzini di lana...

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