sabato 28 agosto 2010

Guidare distratti

Il rientro in città, quello vero al quale non si scampa più, mi ha riservato una brutta notizia, quella dei due anziani in bici investiti da un’auto a Ostia (o giù di lì…). Lei è morta (79) e lui è ricoverato in fin di vita all’ospedale.

Dalla stampa si sa che l’investimento è avvenuto su di un rettilineo, alle due del pomeriggio di una domenica di sole di agosto. Il conducente dell’auto non è risultato drogato o ubriaco, e quindi la spiegazione più probabile dell’incidente è la distrazione.

Personalmente la distrazione e il colpo di sonno sono gli eventi che temo di più quando guido la macchina. Perché una distrazione, od un colpo di sonno, possono prendere tutti, anche i più attenti. Distrazioni e colpi di sonno non si possono proibire… solo che i più attenti riducono di molto le finestre di tempo nelle quali sono distratti, e visto che non tutte le distrazioni si traducono in un incidente, statisticamente sono enormemente più sicuri.

Il problema è che il mondo moderno ha creato un numero enorme di distrazioni per i guidatori. Oltre alle tradizionali distrazioni (conversare con gli altri passeggeri, i figli che litigano, le fanciulle appariscenti, accensione di sigarette, etc.) abbiamo radio sempre più complicate, telefonini e i sempre più diffusi navigatori. Ormai ci manca, per il guidatore, solo guardare la TV… e messaggiare con il telefonino

Telefonini, radio e navigatori stanno diventando una vera e propria piaga sociale, forse mietono più vittime dell’alcool. Cosa fare? Innanzitutto far crescere la consapevolezza che si tratta di comportamenti che mettono a rischio la sicurezza.

In questa direzione ho trovato molto corretta la campagna di sensibilizzazione lanciata dal ministero dei Trasporti. Magari vi avrei aggiunto anche un manifesto con una ruota di bicicletta insanguinata, tanto per sottolineare che i ciclisti rientrano tra gli utenti vulnerabili della strada. Come fanteria tra unità corazzate.

Per quanto riguarda stereo e navigatori, vedrei bene i comandi obbligatoriamente sul volante. L’ultima auto che ho comprato (una Opel Corsa usata) ha i comandi della radio sul volante, e sono un enorme passo in avanti, una volta che li hai capiti!

Il problema più grande rimane il telefonino. Per esempio io sono un grande telefonatore, sia in bici che in auto. Uso l’auricolare, sempre, però la telefonata comporta comunque una diminuzione di attenzione alla strada. D’altra parte non credo che sia corretto demonizzare la telefonata. Basta avere un passeggero con il quale si discute per avere una diminuzione dell’attenzione alla guida.


Il problema è che con il telefono si “pasticcia” e comunque e non puoi controllare quanta della tua attenzione sta assorbendo. Ovvero se quella che rimane sia ancora sufficiente ad affrontare la complessità della situazione sulla strada.

Un’ultima considerazione. Come ho già detto la distrazione non si può proibire. E se vi è un contatto auto/moto con bici o pedoni, sono gli utenti deboli che hanno la peggio. Sempre. Per i pedoni il problema è stato risolto con i marciapiedi. Pochi pensano di fare strade senza marciapiedi

Per le bici sono state inventate le piste ciclabili su sede protetta, ma ancora oggi la loro realizzazione rimane un’eccezione e non una regola.

2 commenti:

  1. Se discuti con un passeggero è un po' diverso, la sua attenzione si somma alla tua ed il totale è in genere superiore all'attenzione "non ridotta" del singolo guidatore.

    In Corsica ho trovato una splendida soluzione al problema dell'attenzione: strade a strapiombo senza guard-rails = non ti puoi distrarre. Sarebbe interessante confrontare se la loro incidentalità per volume di traffico è maggiore o minore della nostra...

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  2. Ammetto che il telefono è diverso, ma non sempre il passeggero aiuta.

    Per la Cosica, in una giornata di sole hai ragione. Ma pensa di notte con la pioggia, quante tragedie anche tra quelli attenti!

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