sabato 23 ottobre 2010

Una gita al castello di Beersel con l’A-Group


Dovendo partecipare a due impegni di lavoro, uno venerdì e uno lunedì,, ed essendo già stato a Brussels lunedì e martedì scorsi, ho optato per rimanere a Brussels anche il weekend, sperando di riuscire a non rimanere due giorni da solo.

Purtroppo il tempo non è stato favorevole, ma comunque avevo deciso di andare a vedere la Foresta dei Sogni, un bellissimo bosco al margine sud-est di Brussels. Molte incertezze per il tempo, appunto, ma cmq mi sono diretto al noleggio di bici alle 10 di mattina, ora di apertura.

Mentre stavo lì, ho notato un gruppo che si stava assemblando… ho chiesto in maniera abbastanza spudorata che gita pensavano di fare e se mi potevo aggregare. Dopo una serie di confabulazioni tra l’organizzatrice (Veronique) e il capo gruppo (Jack, un colonnello dei paracadutisti in pensione) mi è stata data la luce verde, abbassando il costo del nolo della bici da 15 a 9 euro, perché ero diventato del gruppo.

Un po’ ero preoccupato, in quanto ero senza guanti e con attrezzatura un tantino raccogliticcia, infilata di contrabbando nella valigia. In cima alle assenze spiccavano i guanti ed i pantaloni impermeabili, indispensabili in una giornata di pioggia. Comunque non ho avuto freddo alle mani, e la pioggia non ha reso inservibili i pantaloni normali.

Il gruppo era di una ventina di persone, 70% ciclogirls, il programma leggero: circa 40 km nella campagna a sud-est di Brussels, traversando la Foresta dei Sogni, la quale foresta è bellissima, e vale la penna andarci. Ancora più bello è l’hinterland di Brussels, con magnifiche case monofamiliare curatissime, in un panorama di dolci colline.

Insomma abbiamo grato tutto il giorno, tra pioggerella e vento, fino a raggiungere e visitare il Castello di Beersel, molto bello, sotto la guida sicura di Jack. Ciclogirls molto lente, addirittura tre sono cadute. La prima e la più impressionante caduta è stata fatta dall’unica cubista del gruppo, nel bel mezzo di una discesella su asfalto. Ma non si è fatta male...

Per il resto impressionante il guidare in una nazione che cura il trasporto su bicicletta, quindi permesso ai sensi unici, zona davanti alle auto ai semafori, piste ciclabili –fuori e dentro carreggiata- come se piovesse, ed in effetti tutta la gita è stata sotto l’acqua.

Un grazie a tutti per la simpatica accoglienza e fatevi sentire se passate da Roma!

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