Le prescout si distinguono dalle normali gite perché il tracciato è sperimentale, e non si sa bene se e quando si arriva alla meta prevista. Ebbene la gita Cerveteri Bracciano Cerveteri è stata proprio la quintessenza della prescout. Ci siamo persi e ritrovati ripersi e ritrovati.
Eravamo tanto presi dal fervore della prescout che noi ci siamo persi pure nel tratto dal parcheggio della necropoli alla stazione di Cerveteri, sbucando nell’aia di una fattoria, che è la prima volta in 15 anni che qualcuno lo fa.
Ma andiamo con ordine.
Alle 7.39 puntuale il treno parte da Termini. Mi allarmo un pochino perché la mattina non ho controllato cicloappuntamenti e mi viene il sospetto che la gita sia stata annullata, anche perché Simona doveva venire a Termini.
In realtà Simona, affascinata da Brillo, ha perso il senso del tempo e pur essendo arrivata a Termini alle 7:00, non è riuscita a prendere il treno delle 7:39… Questo per dare un’idea del tenore della giornata.
Per fortuna che hanno raggiunto Dumil ad Ostiense e da lì sono partiti tutti in camper… e sono arrivati in sostanziale orario.
La prima parte della gita è andata una meraviglia… Si segue la traccia, non tutto è pedalabile, ma se si eccettuano una 15na di forature, si va. Il guaio arriva dopo essere usciti dalla cascata superiore (che belle le cascate), che ci infiliamo in una tenuta, con le solite modalità ciclistiche, ovvero apri e chiudi i cancelli, etc. etc.
Senonchè uno dei padroni del fondo (così diceva lui, ma non ha prodotto alcun documento per provarlo, nemmeno una visura catastale) ha passato la notte in macchina per pizzicare tutti i trasgressori rei di utilizzare le strade interpoderali, tipo noi. E non ci ha voltuo fare passare. Anzi, si è messo con la macchina di fronte all’ultimo cancello tra noi e la Settevene-Palo (tutte le strade del Braccianese si chiamano così…) e ci ha impedito di superarlo, proprio per tigna.
Il villico lamentava una serie di offese da parte di altre tipologie di trasgressori, i quali probabilmente non lo avrebbero trattato con la stessa cortesia con la quale noi abbiamo subito la prepotenza. Anche perché un gruppo tipo il nostro è evidentemente innocuo, peraltro attrezzato per richiudere i cancelli e comunque non interessato all’abigeato. Il villico ci confondeva, evidentemente, con automobilisti e motociclisti i quali non spesso non richiudono i cancelli quando passano.
Comunque, invece di sopraffarlo e continuare tranquillamente sulla nostra strada, abbiamo cambiato la gita. Peraltro il villico alla fine ha capito che eravamo brava gente e ci ha indicato una strada alternativa in mezzo ai colli. E lì sono cominciati i guai Infatti le guide non sono state in grado di rielaborare un percorso alternativo, e siamo andati a tentoni, non prima di aver consumato un frugale pasto su di un prato meraviglioso.
Tentoni magnifici, in quanto dopo il picnic abbiamo vagato per un paio d’ore in forre scoscese, ma meravigliose e deserte, abbiamo costeggiato greggi (dove persino i cani pastore ci hanno lasciato passare indisturbati, altro che villici) abbiamo fatto un mucchio di saliscendi e avanti indietro, concimando i copertoni con il letame ovino.
Alla fine siamo sbucati (abbiamo invaso, visto che eravamo una ventina) l’aia di una fattoria abitata da una coppia di Rumeni, che ci hanno gentilmente rifornito di acqua fresca. Siamo andati via dalla fattoria, abbiamo deciso di cambiare strada, e una decina di noi si è ritrovata di nuovo nella fattoria, in quanto avevamo “bruciato” una svolta. Che figura!
Dalla fattoria è stato fatto un magnifico single track tra i rovi, che è costato un’altra ventina di gomme bucate, che per fortuna si sono sgonfiate tutte insieme, permettendo di trattarle in catena di montaggio.
Da lì la magnifica discesa dello snake, un viottolo scavato nel tufo, dove ci passa una boccia da bowling, che ci ha portato fino alla cascata inferiore, che meraviglia.
Lì ho pensato come sarebbe bella l’Italia se in un posto del genere si fosse potuto fare il bagno…
Dalla cascata alla macchina magnifico percorso, doppio guado e le forre illuminate dal sole pomeridiano, fino a scorgere il barbaglio del Tirreno sotto il sole. E lì, a circa 100 metri dal chiosco della necropoli, finalmente ho bucato. Mancavo solo io…
Piccola coda divertente, ci siamo persi andando alla stazione di Cerveteri. NON è stata colpa mia che stavo dietro insieme a Mirtillo, anzi, sono stato l’unico ad accorgersi che la strada non era quella giusta. Insomma per raggiungere la stazione abbiamo pedalato per circa 15 km invece di 6,5, il che non è male a fine serata.
Insomma abbiamo avuto tutto il possibile dalla prescout, con due sole eccezioni: la pioggia ed il rientro con il buio. Un grazie a Dumil per la determinazione e a tutti gli altri che ci hanno fatto così piacevolmente vagare tra le colline vicino a Castel Giuliano.
Bella Lug, ti clicco anche lo sponsor :)
RispondiEliminaGrazie ancora per la guida. Io mi sono divertito tantissimo.
RispondiEliminaAvrei fatto bene ad accettare il tuo invito e a tornare in camper con te a Roma!