Quest’anno il caso ha voluto che lo spostamento verso settembre delle ferie abbia avuto un esito particolarmente felice. La seconda metà di agosto è stata meravigliosa. Ma come tutte le belle storie, anche le ferie finiscono. Bene o male ma finiscono, e si ritorna alla vita normale.
Super dolorante per lo strappo alla schiena da sgombero cantina ho inforcato le due ruote, non senza aver prudentemente abbassato il sellino per non soffrire troppo nel salire e scendere. Andare in ufficio è stato senza storia (soliti 4 km). In uscita ho invece deciso che avrei affidato alla bici qualche speranza di guarigione e ho deviato dal ritorno per vedere di scaldare un po’ i muscoli.
La prima sorpresa l’ho avuta a Piazza Indipendenza, dove ci siamo trovati in sei (tre Italiani e tre stranieri). Una mini critical mass, che per qualche minuto ha tenuto in scacco la circolazione. Visto che i lombi non dolevano più di tanto, ho continuato gracchiando fino a San Paolo.
Nel percorso ho avuto la conferma di alcune cose che avevo già notato a luglio. Ve le trasmetto per evitare altre bici bianche:
- Malgrado l’arrivo di settembre, molti automobilisti soffrono ancora per il caldo. Sgasate e accelerazioni brusche continuano come ad agosto, anche perché il traffico non è ancora ai livelli normali. Prudenza e orecchie all’erta.
- sono aumentati i torpedoni in circolazione. Li trovo piuttosto pericolosi. Vanno più veloci dei bus ATAC, tendono a passare di prepotenza, e spesso viaggiano a coppie, con il secondo preoccupatissimo di perdere il contatto con chi lo precede. Da evitare e stare molto attenti;
- la sosta in doppia fila continua ad essere un pericolo fortissimo. Solo oggi in almeno due casi bici e auto (o bus) non ci passavano, e ho dovuto fare segno a chi mi seguiva di rallentare per farmi passare. Un brutto voto alla Polizia di Roma Capitale.
- Una new entry, i mezzi dell’AMA, quelli piccoli e medi. Irti di pericolosi spunzoni, tendono a farti il pelo, rischiando l’aggancio;
- Attenti ai bus hop on/hop off. Vanno piano ma non si fermano mai. Essere schiacciati dal tour Roma Cristiana non da’ necessariamente l’accesso al paradiso.
E la schiena? Decisamente meglio, dopo una ventina di km!
Quando vedrai (e forse pedalerai a) Montreal piangerai...
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