domenica 6 novembre 2011

Con Antonietta la pineta di Ostia è tutta un’altra cosa…

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Premetto che Antonietta ha guidato un gruppo e non ha portato me da solo in pineta, il che avrebbe anche potuto dare tutto un altro senso al titolo del post.

Forti di un gruppo di nove impavidi, Antonietta –Contadera per il popolo Cicloappuntamentista – ci ha guidato nella pericolosa macchia della Pineta di Ostia, tra crotali, prostitute, malviventi e cannibali, e ce ne ha riportato fuori indenni. Magari un po’ umidi, ma indenni.

La gita non era neanche un Last Minute, ma addirittura un Last Second, riorganizzato sulla base di un buco di azzurro in una domenica di pioggia. Zompati sulla metro a Piramide, siamo scesi alla stazione di Castel Fusano, e da lì abbiamo imboccato la pineta.

Il bello è venuto una volta passata la Colombo, dove la pineta si è fatta più selvaggia. Accodato al gruppo ho perso totalmente l’orientamento, e per me avremmo potuto fare anche 20 km tutti in linea retta.

Se mi avessero lasciato lì non avrei saputo come fare a tornare.

Poi, delizia delle delizie, la natura ha ripreso il sopravvento ed è cominciato a piovere.

Abbiamo continuato per una mezz’oretta sotto l’acqua scrosciante fino ad un chiosco, per un picnic umido ma onesto.

Lì ci hanno raggiunto Marcopie e Manuela con le loro Brompton, totalizzando quasi tre km di gita dalla stazione di Castel Fusano, per lo più su asfalto.

Al ritorno, cioccolata calda ad Ostia, e poi sul treno. Da lì, una vera odissea, come gli eroi di ritorno dalla istruzione di Troia. Antonietta e Maria ci hanno lasciati alla stazione e sono incappate nel nubifragio. Stessa sorte per Uta, Lorena e Alessandro nel tragitto da Ostiense a casa.

Io ho continuato in metro con Marco e Manuela. Loro sono scesi alla stazione Termini (e spero siano arrivati a casa), io ho continuato fino a Piazza Bologna in metro, percorrendo gli ultimi 2 km fino a casa sotto una dignitosa pioggerella, tenuta a freno dall’antipioggia.

Antonietta, grazie per la pineta. Da solo ne avevo sempre diffidato. Rifacciamo la gita qualche altra volta, magari anche con la luna piena, in piena licantropia.

Per Lorena: l’attrice era Candice Bergen… l’alzheimer avanza!!!

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