Chi ultimamente ha provato a prendere treni con servizio di trasporto bicicletta affidandosi al sito Trenitalia ha sicuramente avuto più di una brutta sorpresa: infatti il numero dei treni regionali che portano biciclette è drasticamente diminuito, confinando il cicloturismo ad una nicchia di orari, generalmente prima delle 7 di mattina e dopo le 6 di sera. Un incubo.
In realtà se si va in stazione la cosa cambia: l’orario appeso al muro è molto più liberale in fatto di bici, riconciliando il ciclista con la realtà.
Dopodichè se vai a chiedere “chi ha ragione?” gli addetti alle informazioni aprono le braccia… non lo possono sapere.
Le differenze aumentano ancora se si guarda l’orario stampato in possesso delle biglietterie. Su quello sembra che il sole del treno+bici splenda come a mezzogiorno.
L’altra sera, ad Orvieto, di fronte a tanta confusione, i bigliettai hanno preso il telefono e chiamato il capotreno, il quale ha detto: ma certo, abbiamo posto, alla faccia di tutti gli orari. Grazie tantissime, due ore di attesa risparmiate.
Pare che il problema stia nel materiale rotabile. Molti regionali sono composti da vagoni tradizionali con corridoio e scompartimenti da sei, dove entrano solo le Brompton. I treni con carrozza pilota e comparto per le biciclette relativamente pochi, e sembra che le Ferrovie abbiano difficoltà a garantirli. Nel dubbio proibiscono, ma senza coerenza tra le varie edizioni degli orari.
La questione ha una sua importanza, perché facendo così si ammazza il cicloturismo (anche quello a breve invernale) che già si trova a fare i conti con l’avvento di un’Alta Velocità allergica alle due ruote.
Secondo me non ammazzano solo il cicloturismo ma anche tutte le prospettive di spostamento per chi ha deciso di usare la bici come mezzo di trasporto principale anche in trasferta.
RispondiEliminaAncora un bell'articolo grazie.
marco
"I treni con carrozza pilota e comparto per le biciclette relativamente pochi,"
RispondiEliminaNon è così. La carrozza semipilota è una necessità perché la motrice è sempre da un solo lato del treno, e per tornare indietro alla stazione di partenza (i treni non fanno inversione) serve appunto un vagone passeggeri con i comandi riportati dal lato opposto del treno, e più o meno tutti ce l'hanno (ad esclusione dei TAF, dove comunque le bici si possono portare... se c'è posto).
Sulle scelte di Trenitalia legate al trasporto bici negli ultimi vent'anni preferisco non commentare..., qualunque parvenza di ragionevolezza o buonsenso è irrintracciabile.
P.s.: Lug, please correggi il "blogroll", c'è ancora il link a Splinder... ;-)
RispondiElimina@Bikediablo
RispondiEliminaGrazie per i complimenti... sono d'accordo al 200%. La scelta della mobilità ciclabile ha bisogno del treno.
@Marco
Riferisco l'opinione dei ferrovieri intervistati. Non tutti i treni hanno carrozze pilota/semipilota. Alcuni agganciano un locomotore dall'altro lato o addirittura fanno manovra. Se i vagoni non sono adatti al trasporto delle bici non c'e' altro posto!
Cambierò, non avevo realizzato...