L'incidente sull'Aurelia, nel quale ha perso la vita un altro ciclista mi ha fatto ricordare che circa sei mesi fa un collega in ufficio, anche lui molto ciclista (ma molto più tosto di me) mi ha passato un agghiacciante articolo apparso nel Regno Unito.
L'articolo Parla della strage di ciclisti che si sta compiendo sulle strade da parte dei mezzi pesanti. Lorry (pl. Lorries). S’intitola… Salvate i nostri ciclisti.
http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/save-our-cyclists-clamour-for-flood-of-avoidable-road-deaths-to-be-stemmed-2268135.html
Al di là delle cifre totali dell'articolo (oltre 230 ciclisti uccisi o feriti gravemente ogni mese in UK) l’attenzione punta ad un aspetto particolarmente raccapricciante, quello dei ciclisti schiacciati dagli autocarri, una tipologia di incidente che cresce con l’aumentare dei ciclisti.
La dinamica degli incidenti è quasi sempre la stessa. L’autista del camion, a causa di vari angoli morti nella specchietteria, non si accorge del ciclista e lo travolge, con conseguenze letali o gravissime.
A Roma, un po' di tempo fa, un altro incidente di questo tipo è costato la vita ad una ciclista.
Il terrore dei mezzi pesanti è, per la nostra generazione, più o meno l’equivalente di quello dei treni per le precedenti.
Chi ha visto il film Vite vendute (io l’ho visto da piccolo, e come il film La strada di Fellini ha indelebilmente segnato la mia vita. Quando entro in un circo mi viene la depressione), certe scene non può scordarsele. Guardatelo per credere. Un grande film.
Di tutti i pericoli che si corrono in bicicletta è quello che mi spaventa di più, perché i mezzi pesanti occupano una parte considerevole della strada, sono irti di spuntoni che ti possono agganciare, e molto spesso mentre ti superano, ti stringono per evitare i mezzi che arrivano in senso opposto.
Mi è successo quest'estate tra Ischia di Castro e Gradoli, con un TIR lanciato in discesa, e mi sono preso un bello spaghetto. Perchè tanto lui deve andare a tutta birra, che glie ne importa...
Rimedi?
Innanzitutto le piste (o i marciapiedi) ciclabili, che separano le i ciclisti dai camion. Lo dico sempre e comunque. La pista ciclabile è il miglior ambiente per il ciclista, a parte il corridore. Purtroppo per i corridori ancora non hanno inventato nulla.
Il secondo sarebbe spiegare ai guidatori che debbono tenersi “alla larga” dalle bici, ovvero superare a 1, meglio due metri di distanza. Ma ai camionisti chi glielo spiega?
Infine sembra che stiano studiando qualche sensore da installare sui camion per avvisare il conducente nelle curve. Speriamo bene.
Nessun commento:
Posta un commento