L’unica assente è stata la luna, quindi non si può dire che
sia stata una vera licantropia. D’altra parte il GPS (Dakota 20) era stato
chiaro: niente luna. E anche le lucciole non c’erano. Il sabato sera scendono a
Roma in discoteca.
Tutto il resto c’e’ stato, ed è andato benissimo, a parte la
mia preparazione atletica.
L’andata sull’Appia è stata un trionfo di colori dorati sul
verde del grano ancora tenero. Profumi di rose, gelsomini, rincosperma. Una
brezza tiepida ci ha accarezzato per tutto il percorso.
Carmine ci ha condotto ad andatura tranquilla per le pendici
del lago, arrivando all’imbocco del traforo mentre il sole scendeva oltre l’orizzonte.
Il gruppo si è mantenuto compatto, con una menzione speciale a Margherita, la
New Entry.
Dopo tanti nun je la fo’, nun je la fo’ (in bergamasco),
sulla salita ha tenuto senza problemi il passo del gruppo, altro che pippa in
bianco, come direbbe Dumil
I problemi sono incominciati nel traforo. Mi sono messo
dietro a Roberto (Bobmoon) e lui ha acceso la luce posteriore. Per fortuna
avevo ancora gli occhiali da sole, altrimenti ci avrei rimesso le retine. Poi
ha confessato di aver fregato un anticollision
beacon da un Airbus a Ciampino.
Picnic a base di pane e porchetta sulla sponda del lago, con
le luci dell’altra sponda che si accendevano ad una ad una come lucciole (eddaje)…
Poi in marcia per la parte licantropica.
Abbiamo raggiunto l’ingresso del sentiero del bosco che era
ormai buio pesto. Margherita ha notato il cartello con il pericolo frane, ma
noi l’abbiamo rassicurata. Non si muove neanche un sasso se prima non chiede il
permesso all’amministratore del sito. Convinta dal nostro ragionamento difficilmente confutabile ha scavalcato anche lei.
Lì sono cominciati i guai, perché Carmine è stato
categorico. Niente luci, dobbiamo abituarci. E noi niente luci. Adesso gli
occhi si abituano. Ed in effetti ci siamo abituati a vedere… a vedere niente!!!
Comunque fiduciosi, ci siamo accodati, al piccolo trotto.
Usciti da sotto la rupe e gli alberi la situazione è
migliorata un tantino. Vedevamo la strada (bianca) e nient’altro. Piano piano
avanzavamo, in una zona senza grosse asperità. Carmine si è ricordato della
luna: “in effetti l’altra volta si vedeva un pochino di più…” .
Bellissimo!
Ho cominciato a raccontare di bestie misteriose acquattate
nelle selve, ma margherita non ha gradito, Orribili tarantole grandi come
cinghiali… E ogni tanto si vedevano brillare gli otto occhi rossi e maligni, un
attimo tra le foglie.
Dopo un altro po’ di cecilicantropia, il locomotiva jr si è
incavolato e ha acceso la sua luce. In effetti eravamo quasi arrivati al
torrente, dopo iniziano i sassi, e quindi l’accensione era obbligatoria.
Bobmoon a quel punto ha attaccato la sua fotelettrica da
manubrio e tutti i ragni cinghiali sono scappati totalmente abbagliati. Lui si
è messo in coda, e al completamento del giro del lago avevamo tutti la nuca abbronzata.
Da Frattocchie in poi l’Appia è stata una meraviglia. Specie
il single track, è stato bellissimo, sei Elfi (magari io sono un po’ bruttino
per fare l’Elfo) di notte. Cmq da non fare da soli.
Poi sulla parte lastricata ci siamo messi affiancati e
abbiamo continuato di gran carriera fino alla FAO. Non vi dico il basolato,
visto che non potevano percorre le tracce laterali.
Sull’Appia un traffico della miseria di gente che andava
alle feste, e poi in zona catacombe di San Callisto un traffico da paura.
Ho riaperto la porta di casa che era l’una passata, il
contachilometri segnava 65,2.
Per la notte è meglio avere sia la luce sul manubrio che
quella sul casco, ma avere la seconda è meglio (e comunque è bene portarne due!
Nota finale: che culo non abbiamo bucato.
Allora: mi sembrava di avere lasciato un commento la notte scorsa quando lo ho letto... ma devo avere fatto qualche cavolata...
RispondiEliminaIl concetto era: NON SCRIVERE DI QUESTE COSE che poi io le leggo di notte e devo tenere la luce accesa per dormire :)
bellissimo racconto! Grazie!
Margherita
Secondo commento: ma lo sai che avevo gia' trovato questo blog per caso? e ora so di chi e' !!!
RispondiEliminaciao ciao
Margherita
Non ti preoccupare, non racconto mai storie del terrore, tranne quando c'e' chi si spaventa :-)
RispondiEliminaSì... adesso conosci la triste realtà.