lunedì 25 giugno 2012

Pollice ciclistico


Me ne stavo pedalando allegramente per Via Salaria, un o’ prima dell’incrocio con Viale Liegi, direzione centro, quando da un portone esce una ragazza… di spalle.

Il pollice (sinistro) è andato immediatamente al campanello (tipo MTB) e prima che lo potessi fermare alza il percussore e tira un colpo al campanello.

La parte cosciente del cervello ha avuto un attimo di vergogna: Come sono caduto in basso, suonare alle fanciulle (NdR … e non era un fanciulla, ma poco meno che una coetanea) che camminano per strada…. Che coatto maniaco.

Neanche il cervello saccente aveva finito questo ragionamento puritano, che la fanciulla si gettava dal marciapiedi per attraversare la strada, di tre quarti, senza vedere. 

Il secondo tocco di campanello  l’ha inchiodata con tanto di occhi spalancati al vedermi arrivare (passato con 10 cm di scarto), e per fortuna che il pollice sapeva il fatto suo.

In realtà l’emisfero ciclistico del cervello aveva già acquisito la traiettoria e l’avanzare obliquo rispetto al marciapiedi, capendo già in anticipo che non solo avrebbe attraversato, ma che la manovra le avrebbe imposto di voltarsi solo all’ultimo momento, non sentendo auto arrivare.

Ho porto le mie scuse al mio pollice ciclistico e per premio (e parziale ammenda per i cattivi pensieri) me lo sono ciucciato un po’ in ufficio, di fronte al PC.

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