Me ne stavo pedalando allegramente per Via Salaria, un o’
prima dell’incrocio con Viale Liegi, direzione centro, quando da un portone
esce una ragazza… di spalle.
Il pollice (sinistro) è andato immediatamente al campanello (tipo MTB)
e prima che lo potessi fermare alza il percussore e tira un colpo al
campanello.
La parte cosciente del cervello ha avuto un attimo di
vergogna: Come sono caduto in basso,
suonare alle fanciulle (NdR … e non era un fanciulla, ma poco meno che una
coetanea) che camminano per strada…. Che coatto
maniaco.
Neanche il cervello saccente aveva finito questo
ragionamento puritano, che la fanciulla si gettava dal marciapiedi per
attraversare la strada, di tre quarti, senza vedere.
Il secondo tocco di campanello l’ha
inchiodata con tanto di occhi spalancati al vedermi arrivare (passato con 10 cm
di scarto), e per fortuna che il pollice sapeva il fatto suo.
In realtà l’emisfero ciclistico del cervello aveva già
acquisito la traiettoria e l’avanzare obliquo rispetto al marciapiedi, capendo
già in anticipo che non solo avrebbe attraversato, ma che la manovra le avrebbe
imposto di voltarsi solo all’ultimo momento, non sentendo auto arrivare.
Ho porto le mie scuse al mio pollice ciclistico e per premio
(e parziale ammenda per i cattivi pensieri) me lo sono ciucciato un po’ in
ufficio, di fronte al PC.
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