domenica 2 settembre 2012

In BCC nel parco del Circeo...

Sulla strada del ri-ritorno dalle vacanze, trasportando le derrate avanzate e la bcc della figlia (bici con cestino) mi sono fermato a picniccare alla  Cerasella del Parco Nazionale del Circeo.

Prima del Parco-Picnic (in effetti avevo con me solo acqua e frutta, tre cocomeri da 12 kg per l'esattezza) ho pensato bene di dare una ripassata ai sentieri e le strada della parte piana, tafani permettendo. Avevo anche il repellente ma era nascosto in fondo ad una borsa, e non me lo ricordavo...

Cmq, ho affrontato i bei sentieri e pedale dopo pedale, sperando di non forare (la bici era l'unica cosa di ciclistico che avevo con me) mi sono ripassato le strade ed i sentieri del parco, totalizzando 26 km e circa due ore (lorde) di pedalata.

Sono stato anche allietato dalla vista di due allegri cinghiali, che a più riprese si sono cimentati nelle loro allegre corse saltellanti, come spiritelli del bosco.

Insomma, passeggiata da rifare, anche se mi piacerebbe entrarci all'imbrunire e girarci un po' di sera, quando gli incontri sono molto più frequenti... Ne parliamo una prossima luna piena?

Di ritorno l'avventura... uscito sulla Pontina la vista della vetusta auto, con targa burina (VT) e bici su tetto, ha stimolato tutti i proprietari di Mercedes Classe A a superarmi, anche se andavo rigidamente al limite di velocità e quasi attaccato all'auto davanti a me.

Ovviamente sto parlando del tratto a corsia singola di Pontina tra il parco e Latina, dopo ci sono due corsie e chissenefrega.

Il guaio è che ero aggregato ad una colonna di auto, con distanza di sicurezza minima (io devo tenermi un po' più largo, non avendo l'ABS), e tutti questi tizi non facevano altro che superarmi e infilarsi nella mia distanza di sicurezza e lì rimanere, senza neanche provare a superare quello che stava davanti a me.

Il primo è passato, e vabbè.

Il secondo ci ha provato, peccato che la colonna abbia rallentato, quindi è venuta a mancare (in modo naturale)  la distanza di sicurezza, pertanto è dovuto rientrare non tra me e quello davanti, ma addosso a me, proprio come fanno quelli che quando stai in bicicletta ti si affiancano e poi rientrano, tanto sono più grossi. Visto che comunque poi non provavano neanche a superare quello dopo, ho capito che era dovuto alla macchina e alla bici sul tetto. Come quando vai in bici, non tolleravano di stare in coda ad un mezzo inferiore (sono anche a benzina, quindi non emetto particolato o fumi neri).

Solo che questa volta la bici l'avevo sul tetto, e non sotto il sedere.

Quindi ho provveduto, con guida decisa, a recuperare le due posizioni perse, e a far sì che nessuno mi superasse fino a Latina.

Quanno ce vo' ce vo'...


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