mercoledì 24 ottobre 2012

Panbriochismo in salsa elettrica

Il panbriochismo è quella corrente di pensiero, e di azione, che segue il solco tracciato dalla frase attribuita alla regina di Francia Maria Antonietta, che si chiedeva come mai i sanculotti non pensassero a mangiare brioche in assenza di pane...

A Roma esperienza analoga è toccata ai sanciclotti, che orfani di un bike-sharing ormai consolidato in tutte le metropoli dell'Europa Civile, si sono visti installare un bike-sharing  pazzo pazzo pazzo, che alla fine ha il compito di fare la concorrenza (con aiuti di stato) agli onesti noleggiatori di bici dei parchi. Che anche loro hanno tutto il diritto ad essere incazzati.

Eh sì, perchè se il novello bikesharing elettrico fosse stato la ciliegina sulla torta di un solido bikesharing urbano, sarebbe andato tutto alla grande.

Un centinaio di bici elettriche da affiancare a quelle normali, magari anche a tariffe differenti, sarebbero state la delizia del cittadino romano. Che invece non è cittadino ma è rimasto, appunto,  sanciclotto...

Invece abbiamo 90 biciclette elettriche, con due stazioni, a Villa Borghese e a Villa Ada. Villa Pamphili no, chissà perchè...

Non voglio entrare nel merito della spesa. probabilmente nel mostruoso prezzo di acquisto sono incluse anche le stazioni, i pezzi di ricambio, etc. etc.. Cmq sono sempre 650 mila euri per 90 bici, circa 7000 euri apiece. Altro che bici, costano come un Ducati Monster...

Cmq si possono anche fare i complimenti al SIndaco per essere riuscito ad accaparrarsi un bel tesoro, ma con quella cifra si sarebbe rifinanziato un vero bike sharing, di quelli utili sul serio!

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