Dopo le cronache Bruxellesi di autobus scatenati, ma alla fine leali nei confronti dei ciclisti, veniamo alla triste realtà nostrana, riportando il racconto di un collega cilomobilista:
Percorrevo Via di Porta Furba verso Torpignattara ad andatura sostenuta. Inprovvisamente sento un clackson alle mie spalle e un bus comincia a sorpassarmi. Un jumbobus snodato. Per sorpassare deve invadere l'altra corsia, ma ecco ce arrivano auto in senso opposto.
Il guidatore pensa bene di rientrare e mi stringe contro il (muro (NdM: in quel punto c'e' il muro). Per non essere preso tra bus e nuro sono costretto a frenare, pur essendo sul brecciolino, quindi con la paura di scivolare sotto il bus. Alla fine mi sono dovuto appoggiare al muro.
Ho urlato all'autista, che ha continuato molto veloce. Non aveva numero e ha saltato la fermata, probabilmente era diretto al deposito, e quindi aveva fretta. Avrei voluto fermarlo e dirgli qualche cosina, ma era troppo distante ormai.
Vediamo la profonda differenza rispetto a Bruxelles:
1) Non ho mai visto un bus fare un sorpasso scorretto ad un ciclista;
2) comunque erano in servizio e non tornavano al deposito.
La nozione che gli autisti che tornano a casa siano particolarmente pericolosi aveva già fatto capolino in questo blog ( vedi aggredito dal bus. e il seguito)
Ovviamente occorre segnalare questi episodi all'ATAC, e avviare un dialogo costruttivo con i loro autisti. E anche confrontarsi con gli autisti quando questo capita.
E purtroppo capita con una certa frequenza.
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