Dopo tanta acqua un po' di sole ce lo meritavamo proprio.
Peraltro colgo l'occasione per rendere onore a coloro che in queste settimane di pioggia hanno difeso il buon nome della categoria pedalando indefessi sotto l'acqua, talvota letteralmente sott'acqua.
Io invece ho approfittato di questi giorni per far fare un po' di manutenzione alla bici e dare un po' di tregua alla prostata, e a rifarmi un nome di elegantone in ufficio, presentandomi coi "vestiti buoni".
Archiviato il diluvio febbraro, ci siamo improvvisamente trovati con temperature primaverili e fiorescenze diffuse. per l'aria il profumo di vegetazione in rinascita.
Se non nevica le prossime settimane, siamo già alla primavera.
Passata la falsa partenza di mercoledì scorso, con il bel tempo noi ciclisti siamo tornati ad affollare le strade. E siamo anche parecchi. Per due giorni consecutivi mi sono aggregato ad altri ciclisti che facevano la mia stessa strada.
Siamo addirittura arrivati a quattro in fila indiana, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Segno che in molti, sempre di più, stanno transitando ai pedali. Se continuiamo a crescere diverrà giocoforza realizzare piste ciclabili, altrimenti sarà Critical Mass tutti i giorni.
Si annuncia, quindi, una cicloprimavera.
Certo, a questo punto un po' di incoraggiamento ci vorrebbe proprio. Tipo inaugurazione di qualche pista a lungo attesa, o almeno l'avvio dei lavori. Quali? Io direi Nomentana (ciclomobilismo) e Roma Sud-Fiumicino (Cicloturismo). Bellissima sarebbe anche una pista Roma Sud-Ostia, ma mi rendo conto che questa non è la BBC...
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