giovedì 6 febbraio 2014

Un atto di leso automobilismo

Su vari giornali, alcuni effettivamente insospettabili, stanno passando articoli contro l’adozione della possibilità che le biciclette vadano “contromano” nei sensi unici.


Il tenore degli articoli è sempre lo stesso: “Che cazzo vogliono ‘sti ciclisti, mo’ pure andare contromano”. Il bello che spesso non sono soltanto articoli d’opinione, ma anche pezzi che pretendono d’informare il pubblico…

Insomma, alla fine si tratta di articoli di denuncia di “leso automobilismo”.

A tutti questi signori il fatto che la pratica sia in uso in quasi tutto il Nord Europa, compresi paesi solidamente automobilistici come la Germania o la Francia, non passa proprio per il cervello ne’ viene segnalato al popolo dei lettori, che sono doppiamente insultati.

Insultati innanzitutto dall’ignoranza e dal provincialismo del giornalista/opinionista. Infatti un articolo a scopo informativo non può non tenere conto della realtà europea di paesi sicuramente più efficienti e più avanzati di noi, economicamente, e ahimè, ormai anche culturalmente.

Quindi significa che gli articoli non vengono assolutamente preparati. Nemmeno un pochino, magari telefonando ad un amico o aprendo semplicemente Internet o FB per cercare qualche indizio in proposito. Più grave, ovviamente, non essere mai usciti dal proprio guscio come persone.

Sembra piuttosto di vedere un direttore o un caporedattore che ammolla la “notizia” a qualcuno dicendo: “Mo’  ‘sti ciclisti hanno rotto il cazzo. Vedi di dargli ‘na strigliata senno’ tra ‘n po’ non possiamo più andare in giro in macchina” , che a Roma e dintorni si traduce in “non riesco più a parcheggiare in seconda fila”.

L’altra questione non riguarda i giornalisti, da troppo tempo costretti alla partigianeria e al poco rispetto dei principi della sacra professione, ma  gli “opinionisti”. Infatti, come per il critico d’arte o di cinema, per fare l’opinionista non serve tanto avere un’opinione su tutto, ma essere in grado di offrirla ai lettori e giustificarla in maniera passabilmente razionale, anche tenendo conto delle principali obiezioni e, soprattutto,  del punto di vista opposto.

Quindi in realtà, noi abbiamo avuto uno spostamento di spettro. Abbiamo opinionisti che si spacciano per giornalisti e partigiani che si spacciano per opinionisti. Francamente ritengo che il popolo italiano, nel suo complesso, se lo meriti. Infatti tutti i pretesi “nuovi sussulti” di democrazia e libertà, vedi M5S, alla fine ricadono nel solito peccato mortale: volere una verità a propria immagine e somiglianza.

Ritornando a consigli più miti e più ciclistici, dobbiamo cominciare a fare azioni abbastanza decise. Vediamo, singolarmente o collettivamente, di rispondere a questi mezzi di “informazione” con qualche pillola di realtà… ovvero che l’Italia continua a perdere il contatto con il Nord civile dell’Europa per scivolare verso un altro Nord...

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