Questi giorni, chiuse alcune dolorose pagine familiari, in particolare l'esportazione di una figlia verso l'altro emisfero, ho abbandonato l'auto e ripresa la bici.
Beninteso, qualche periodo di automobilismo è sempre utile, altrimenti perdi la mano e poco a poco smetti di essere capace di guidare anche la bici. Soprattutto, da dietro il volante di un'altra auto, ti adetesti gli automobilisti con rinnovato fervore... Vabbè, ne faremo un altro post a tempo debito...
Insomma, dopo qualche giorno dietro al volante ho finalmente reinforcato la bicicletta, proprio nei giorni del "grande freddo". Messo a punto un inedito abbigliamento fatto da un gilet invernale ed una giacca impermeabile di mezza stagione, ho affrontato i rigori dell'inverno romano. Ma il freddo non è acqua, per fortuna!
E questo inverno seppur fresco, non è certo siberiano. Termometro alla mano durante il giorno non mi pare siamo mai scesi sotto lo zero, o almeno non stabilmente. Certo, il vento di prua non era proprio confortevole, anche perchè sembrava di andare in salita, ma alla fine le stesse condizioni su di una pista di sci sarebbero state definite come "confortevoli". Spalle al vento potevi addirittura mettere le gambe a riposo, si andava da soli...
Insomma, il risultato è che ho pedalato alla grande senza prendere freddo, anzi spesso dovevo rallentare il ritmo, o aprire le cerniere, per non sudare.
Sono arrivato in ufficio pimpante e bello caldo, a differenza di coloro che si sono massacrati con il riscaldamento delle auto... e tutto ciò senza una goccia di acqua...
Scusate se è poco...
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