Il ritorno al traffico di Roma e' solitamente duro. Quest'anno e' stato particolarmente duro, perche' invecchiando sopporto molto di meno le teste di cavolo. Tra cui i pedoni, o meglio quei pedoni che se ne fregano degli altri e attraversano alla "tanto non mi possono mettere sotto".
Proprio ieri, su Viale Castro Pretorio, me ne pedalavo tranquillo, quando vedo un pedonaccio strano che traversa le quattro corsie placido e tranquillo. Imperturbabile anche al fatto di costringere il 310, unico mezzo a motore a quell'ora, a rallentare fino a fermarsi. Tanti lui procedeva tranquillo per la sua strada.
Neanche 50 metri piu' in la', stessa storia con una donna, vestita da vamp d'ufficio, che attraversa le quattro corsie tranquillamente parlando al telefono. Anche in questo caso il 310, appena ripartito, costretto a fermarsi ancora, perdendo definitivamente il semaforo verde.
Ero tanto alterato da questa mancanza assoluta di riguardo per il resto del mondo, che quando sono passato accanto alla signora che finiva l'attraversamento le ho urlato in faccia "Ma come cazzo attraversi?" Non vi sto a descrivere la di lei espressione.
Se fossi stato l'autista del bus non credo li avrei messi sotto, ma certo avrei fatto prendere loro uno degli spaventi piu' grandi della loro vita... cosi', tanto per puntualizzare le cose.
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