martedì 29 settembre 2015

VIBP non voglio affidarmi all’ATAC

Nota: pubblicato oggi, questo post e’ stato scritto un paio di giorni prima che si scatenasse la crisi della  metro…  


Supponiamo di fare un sondaggio sulle ragioni per prendere la bicicletta per spostarsi a Roma, cosa mettereste al primo posto?

  • la velocita’?
  • la simpatia?
  • la salute?
  • il rispetto per l’ambiente?
  • la visione sui monumenti?

Puo’ darsi, ma la vera ragione, quella piu’ pregnante e’:

“ RENDERMI INDIPENDENTE DALL’ATAC”

Per fortuna non mi capita spesso di essere costretto a prendere il mezzo pubblico, ma quando capita ho sempre la sensazione di una catastrofe imminente. Una catastrofe dalla quale non ti puoi sottrarre in nessun modo, se non altro perche’ il mostruoso deficit acumulato ogni anno lo ripaghiamo con fior di tasse.

Il vero problema dell’ATAC non e’ poi la lentezza dei mezzi, ma l’inaffidabilta’ del sistema nel suo complesso, concepito per far spostare gli indigenti a costo quasi zero, ma non per costituire il supporto necessario ad una citta’ attiva e produttiva.

In questi giorni, a causa di un attacco di influenzetta di fine estate, ho dovuto pendere il tram...

due giorni fa:
  • andata, attesa 0, ma percorso di 40’ invece dei soliti 25/30. Motivo sconosciuto, il tram andava piano…
  • ritorno piu’ complesso… rimedio una moneta da due euro per il bigiietto… arrivo alla emettitrice n. 568, quella del capolinea del 5 a Termini. Infilo la moneta ma il biglietto non si vede. Il banchetto delle SIM Lycamobile li’ accanto dice “Non funziona”. Non funziona, non c’e’ scritto, ma i soldi se li tiene!
  • Chiamo il numero di segnalazione dei guasti. Ovviamente disco per 5 minuti, poi riattaccano buttandomi fuori… annate a quel paese
  • Il tutto mi fa passare il tram appena arrivato. Sulla linea del tram le paline segnaletiche non ci sono, “tanto il tram e’ molto frequente”. L’altro… arriva dopo un quarto d’ora. E’ chiaro che non tutti i ritardi sno colpa di ATAC, ma il non segnalarli in modo da consentire di prendere decisioni tempestive si!!
  • Insomma, alla fine salgo senza biglietto su di un tram stipato, dietro al quale ne arrivano rotta di collo altri tre… peccato che non lo si veda sulle paline, quindi uno alla fine prende il primo che passa. Per fortuna tra i pax c’e’ cortesia e rispetto, il che aiuta non poco.

ieri:
  • andata, attesa lunghetta, ma il tram si muove a passo di lumaca, 45’ invece dei soliti 25 / 30. Tanto che mi lamento (un po’ piccato) con il tramviere e quasi finisce male.
  • ritorno: attesa lunga, 5 limitato a Largo Preneste,  tram superaffollato. A bordo mi spiegano che nel pomeriggio c’era stato un lungo blocco a causa della mancanza di alimentazione elettrica, e che il servizio era appena ripristinato. Sono stato fortunato, dopotutto.

oggi:
  • miracolo, sto seduto e scrivo la seconda parte di questo post. Il tramviere ha appena dato della merda al vigile perche’ non ha detto niente ad un pedone che ha attraversato di fronte al tram in movimento con il semaforo rosso… beh, ha ragione. Cmq guida veloce, la differenza si sente, eccome. (ripenso a quello xxxxx di ieri).
  • Parlato troppo presto. A Porta Maggiore il tramviere (che evidentemente andava veloce perche’ lui aveva fretta) scende dal tram e ci lascia da soli in attesa del cambio. Che non avviene direttamente alla fermata, ma il rimpiazzo si presenta almeno 1 minuto dopo… non tantissimo ma quanto basta per farci perdere il brevissimo semaforo di Porta Maggiore. Piccole cattiverie nei confronti dei trasportati. Tanto mica possiamo cambiare azienda. Niente in confronto a quello che ho visto fare talvolta sulla metro, con il metraio che ci mette 20 secondi, sotto gli occhi dei pax stipati, per passarecamminando piano piano piano piano  dall’ufficio alla cabina di guida.

Insomma, per concludere: il problema di ATAC non e’ tanto la qualita’ media del servizio, ma il fatto che quando le cose vanno male, e lo fanno con una certa frequenza, ti saltano tutti i piani, magari con il raddoppio dei tempi di percorrenza, o addirittura il nulla… infatti, io sto in una posizione privilegiata e cmq con un 50 minuti a piedi a casa ci torno.

Ma basta pensare a cosa e’ successo la scorsa estate con la Roma Ostia o la Metro B!

E in tutto questo il povero pax non puo’ fare nulla se non ricordarsi che paga, oltre al prezzo del viaggio, anche un sacco di soldi per tenere in piedi una struttura che distrugge ricchezza, non solo quella che si mangia, ma lo spreco del tempo di chi la sceglie come mezzo di trasporto.

VIBP non voglio affidarmi all’ATAC.

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