venerdì 4 marzo 2016

25 centesimi di follia


Nota: questo post e' stato scritto in aereo qualche giorno fa, prima che la Regione Lazio rendesse noto il progetto di incentivo all'acquisto di bici pieghevoli legato all'abbonamento ferroviario regionale. Mi sembra un incentivo veramente azzeccato, in quanto valorizza in pieno il trasporto alternativo all'automobile e supera d'un balzo alcune obiezioni sollevate nel post... Cmq, seppure un po' datato, potete godervelo questo post...


Pur avendo superato abbondantemente il mezzo secolo ancora non mi rassegno all'imperante clima di follia  che avvelena la vita di questo paese.

La cosa terribile e che invece di avere  dibattiti e razionali su argomenti importanti, finiamo sempre per cianciare di cavolate alla moda per soddisfare un'audience sempre meno concreta.

Purtroppo anche noi ciclisti ci stiamo mettendo del nostro e, pur di tenere alta la tensione e far parlare di bici, vengono tirati  fuori argomenti alquanto discutibili, e secondo me alla fine controproducenti.

L'ultima follia riguarda l'incentivo a chi usa la bicicletta per andare al lavoro.

Infatti sulla scorta di un supposto provvedimento francese, si pensa di destinare alcuni fondi, sia a livello nazionale che a livello locale, distribuendo un tanto al km a chi utilizza la bici per andare al lavoro.

Fino a qui, voglio dire che lo facciano i francesi, niente di scandaloso. Finche' gli regge la finanza, che molti ormai dicono in serio affanno... 

Per noi il problema è che alcune misure, come avvenne per li famosi punti Save our cyclist inglesi, quando vengono trasferite al versante italiano, assumono in senso di una crudele beffa. Ciliegine senza torta.

Oddio, in Italia non ci sta male in un incentivo per noi ciclisti. Sono stati dati a tutti, perché non alle biciclette?

Ed in effetti anni fa ci fu il finanziamento dell'acquisto di una nuova bicicletta. L'incentivo era chiaramente rivolto l'industria, ed un numero molto alto di persone ne fece uso, soprattutto ciclisti avevano già una buona bicicletta e intendevano comprarne una migliore. Oppure le bici, anche elettriche, finirono in cantina. Quindi il perimetro di ciclisti, e soprattutto di utenti della bicicletta, non venne allargato.

Da queste considerazioni -ritengo- nasce l'idea non stupida ne' sbagliata, di tentare di incentivare la la pedalata, i km percorsi.

Anche qui i problemi non sono poi cosi' semplici... chi vogliamo incentivare? Certo, aumentare le bici e' importante ma, come avevo già fatto notare in un post di qualche anno fa, un conto è un automobilista che rinuncia alla macchina prendo la bicicletta, un conto è un utente dei mezzi pubblici che scende dal bus e prende  la bicicletta. Il secondo non diminuisce il traffico, anzi.

Questo dovrebbe preoccupare i trasportisti, ma dal punto di vista dei ciclisti la questione poco importa: infatti se io incentivo tanta gente andare in bicicletta, non importa la provenienza, aumento la possibilità che la bicicletta si imponga come mezzo di trasporto, e quindi richieda infrastruttura dedicata e  investimenti, che attirano altri ciclisti, e cosi' via, innescando dunque un ciclo positivo. Ottimo ragionamento, va riconosciuto.

Tutto cio' e' possibile con l'APP  che misura i km fatti... come poi si evinca che la bici non sta sull'auto che viaggia a 20 km/ora non mi e' chiaro, ma diciamo che va bene.

Ma qui si passa ad un altro problema, ovvero il quantum dell'incentivo, ed e' dove il provvedimento sembra naufragare.

E chiaro che se il ragionamento è quello appena evidenziato, il volume complessivo degli incentivi deve essere tale da spostare sulle strade un bel po' di persone, ma soprattutto di spostarne di nuove, non quelli che in bicicletta gia' ci vanno. Purtroppo non vi è garanzia che soldi vadano a nuovi ciclisti. Inoltre va considerato  l'ammontare dell'incentivo ovvero, quanto io do' praticamente al nostro ciclista.

E questa è la vera cifra della follia, gira la voce 25 centesimi a km.

Prendiamo il mio caso io cosa faccio normalmente 12 km al giorno, anzi 13 per andare e tornare dall'ufficio applicazione incentivo di 25 centesimi a chilometro otterrei €3 al giorno ovvero x 20 giorni lavorativi €60, piu' di una volta e mezzo l'abbonamento mensile dell'Atac.

Un ciclista che faccia 20 km al giorno €100 al mese, che significa il 10% di uno stipendio di un operaio, peraltro molto superiore ai famosi €80 di bonus in busta paga.

Considerate le ristrettezze di bilancio attuali è chiaro che la cifra non e'... realistica.

Dopodiché qualcuno dirà sì vabbè ma c'è un tetto mensile. Infatti supponiamo che ci sia un tetto mensile di €15 a cranio, cio' significa che faccio i primi 70 chilometri,  poi mi fermo... per quanto mi riguarda sarebbero meno di 6 giorni di operazioni.

Pertanto una cifra realistica per fare un vero incesto incentivo sarebbe 2,5 centesimi a chilometro, se vogliamo conservare la metrica, e quindi avere €1 ogni 40 km e non 4. Cosi' gli incentivi sarebbero   ancora tali, ma non dell'ordine di uno  stipendio. Inoltre un tetto di 10 euro, pari a 400 km al mese, in effetti sarebbe veramente un tetto.

Vogliamo fare 3 centesimi a km? Va bene lo stesso.

Io pero' un  sospetto ce l'ho, ovvero che debba finire come quelli che danno le case del comune al centro a 20 euro al mese.

Ovvero si punti a 25 centesimi con un tetto massimo tra i 50 e i 100 euro.

La voce si sparge tra le associazioni, poi il giorno dell'apertura del bando parte un click  day, che esaurisce i fondi in un consistente introito per pochi che la bicicletta gia' la usano. Italian style.

Stiamo a vedere, a pensare male si commette peccato... ma in genere ci si azzecca.

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