Ricevo sulla pagina commenti e ripubblico per maggiore visibilita' su FB (purtroppo non si firma, forse confidando sulla mia sensibilita', ma non riesco ad associare stile e tipo di argomentazioni con nessuna delle persone che conosco):
Anche io ho avuto pensieri simili ai tuoi, MA:
1) sputtanamento sui numeri: si è vero, da quello che si vede nell'ECC rispetto alla popolazione di Roma pedalano pesantamente e drogatamente in 28 (uno su centomila) e abitualmente in 280 (uno su diecimila, guarda caso la stessa incidenza di Didier Tronchet nel suo Piccolo Trattato di Ciclosofia), mentre il resto si divide in "sì qualche volta la domenica e/o quando c'è un evento" (quelli che fanno pochi km in un mese) e quelli che concludono maggio a 0 km "uh che bello vorrei ma non posso mi hanno rubato la bici non ho i soldi/tempo per comprarla/aggiustarla questo mese ho la gamba rotta ma col cuore sono con voi e mi iscrivo perché mi avete detto che dobbiamo fare numero". Il totale, circa 1200, guarda caso si avvicina incredibilmente a quello 0,4% di split modale della bici che si vocifera da oltre un decennio e ben lontano dal 10% fisiologico di una città normale. Si tutto giusto. Ma intanto questo viene presentato come una gara, ma è un censimento. E con un po' di data mining uno statistico che vale il pane che mangia tira fuori un bel po' di dati. E se l'agenzia della mobilità li userà un minimo, sarà un grosso passo avanti. Un po' come i primi satelliti artificiali per il telerilevamento: i dati e i sensori erano grossolani, ma poi col lavoro di interpretazione dei dati si è riusciti a fare cose impensabili e impossibili col rilevamento a terra. E se un merito l'avrà sarà quello di mettere a tacere le elucubrazioni strambe che popolano le menti degli esauriti che popolano i tavoli sulla ciclabilità del Comune. Le nostre esigenze sono lì, su mappa, non sono delegate a chi in quel momento della sua vita ha voglia e tempo di partecipare a queste riunioni. Se dei ciclisti non vogliono partecipare, è per il punto 5 e ne hanno il diritto. Però è come non votare. Poi non si lamentassero, se non si fa la pista sul tratto dove pedalano loro tutti i giorni. Inutile combattere contro gli Esposito, continueranno a negare che 2 e 2 fa 4. Questo è un censimento, e il campione, è fatto di quasi 1000 persone, su una popolazione di pedalanti che sicuramente sono meno di centomila. Statisticamente è un campione più che rappresentativo
RDM (Risposta del Marziano) sullo split modale non so. Ho cominciato ad usare intensamente la bici circa 9 anni fa e i ciclisti che vedo per strada sono almeno decuplicati nel frattempo. Forse lo 0.4% e' in effetti pessimistico.
2) Km drogati: si, qualcuno si fomenta, fa il criceto sulla ciclabile del Tevere, fa a gara, etc. Però un bravo statistico lo riconosce. Io inserirei una ulteriore classifica, che prenda il numero dei pedalatori a zero n, li divida per dieci, e questo numero n/10 è il numero di ciclisti, tracce e km da eliminare partendo dalla cima della classifica. cioè i valori troppo alti si buttano. Quanto agli eventi, maggio è il mese delle gite nei parchi, è un fenomeno reale. Si potrebbe bilanciare con una ECC a novembre.
3) dimensione città: già c'è la classifica Best Cycling city che in parte fa questo. divide i km per la popolazione. Roma sta verso il 30 posto, dietro Cagliari, Bologna, Padova, Reggio...
4) dislivello: basta applicare un coefficiente di "rugosità" del territorio più o meno sofisticato
RDM: andrebbe integrato nella best cycling city!
5)Privacy: mi sbaglierò, ma io posso vedere le mie tracce e quelle della città tutta insieme, ma non quelle degli altri. Forse i dati resi disponibili potrebbero distinguere giorni/orari etc, ma credo/spero siano associati al limite ad un codice che renda i dati anonimi. Certo, posso vedere il totale dei km di tutti in classifica, ma se voglio proteggere la mia privacy basta che mi registro con uno pseudonimo. E poi se è per questo, siamo tracciati per mille altre cose...
RDM: sei andato molto vicino a convincermi!
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