lunedì 10 ottobre 2016

Progettisti che odiano i ciclisti

Torno a scrivere dopo un bel po' di tempo, durante il quale ho pedalato e basta, a seguito dell'incidente avvenuto a sulla pista della Magliana, nel quale un povero ciclista e' morto, lasciando moglie e due figlie piccole. Che tragedia, che spreco di vita.

All'inizio,dai primi lanci giornalistici, sembrava verosimile che un  furgone si fosse infilato abusivamente nella pista. A poco a poco e' invece emersa una realta' differente... un furgone fermo sull'attraversamento della pista, il ciclista che se lo trova davanti, frenata secca su fondo viscido, la caduta... col furgone non sembra esserci stato contatto, puo' darsi che il ciclista abbia solo perso il controllo del mezzo e, ze vero, la sfiga maledetta,  ci abbia messo la sua.

Le foto dell'attraversamento sono normalmente impietose... la segnaletica orizzontale totalmente scomparsa, un canneto che sorge proprio accanto alla pista, di fatto nascondendo la vista dell'incrocio... vabbe', va visto se questo ha avuto una parte nell'incidente, comunque non succede solo li'? Quante volte da pedoni attraversiamo la strada su strisce pedonali delle quali resta poco piu' che la memoria?

Pero' il problema delle intersezioni delle piste ciclabili con le strade, i passi carrabili ed ogni altro ostacolo rimane: la pista si interrompe, il ciclista deve dare la precedenza a tutti, e se sgarra incorre nei rigori della legge... ma perche' si deve interrompere la pista e non la strada non si capisce.

Pista dell'EUR. Con l'eccezione dell'attraversamento di Via Cilicia, molto ben segnalato, e protetto da "bande rumorose" lato Cristoforo Colombo, tutti gli altri attraversamenti sono rocamboleschi.

Innanzitutto mancano gli attraversamenti ciclopedonali, in genere ci sono solo le strisce. Mi dicono che cio' significa che dovresti scendere dalla bici e attraversare come un pedone. Ovviamente nessuno ci pensa, tutti attraversiamo normalmente in sella, ma in caso di incidente, probabilmente una fetta di indennizzo se ne andrebbe.

Ora, qualcuno sa spiegarmi perche' due tronconi di pista che attraversano una strada dovrebbero essere collegati con le strisce pedonali e non con un passaggio ciclopedonale? Cosa ha questa gente nel cervello? Sono progettisti che odiano i ciclisti? Boh... si' probabilmente... magari loro volevano progettare autostrade e non piste ciclabili, per cui si sono presi la loro piccola rivincita.

Sta di fatto che questa situazione va cambiata e stabilito una volta per tutte che: DUE TRONCONI DI PISTA SI UNISCONO CON  UN CAZZO DI ATTRAVERSAMENTO CICLOPEDONALE, e  tatuatevelo sull'uccello con scrittura bustrofedica.

Eppoi basta con tutti gli stop. Ogni passo carrabile comporta l'interruzione della pista... succede SOLO IN ITALIA. Dove chi va in bici deve sempre chiedere scusa...

Post scriptum: che ti fa la polizia di Roma Capitale? Ovviamente chiude la pista, non la strada. Anche ammesso che no  sia un incidente da imperizia/distrazione del ciclista (cosa probabile) e quindi  magari la pista non c'entra nulla, cmq si chiude la pista... basta coi ciclisti, cosi' adesso saranno contenti!

1 commento:

  1. Paghiamo l'incura atavica di tutte le opere fatte a Roma e lasciate a se stesse

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