Confesso la mia colossale ignoranza, ma non so perché il 15 novembre il trasporto pubblico Roma abbia scioperato, né se sia stato solo uno sciopero limitato a Roma o sia stato in tutta Italia... comunque questo sciopero sicuramente me lo sono goduto.
Infatti la giornata, con la temperatura fresca e il cielo limpido, e l'asssenza di impegni speciali, mi ha permesso di andare tranquillamente in bicicletta e di osservare il disastro creato dello sciopero dei mezzi pubblici pur senza rinunciare la mia mobilità.
Di biciclette ne ho viste tante in giro, anche se francamente me ne sarei aspettata qualcuna di più. Per fortuna il traffico era talmente agglomerato da non costituire pericolo.
Comunque rispetto agli anni passati non c'è paragone, i ciclisti stanno aumentando, non c'è che dire. Pero' rimaniamo ai pochi, pochissimi punti percentuali, anche x' ciclomobilisti non ci si improvvisa, nemmeno se c'e' lo sciopero.
Anche io comincio ad usare la bici in alternativa totale al mezzo pubblico solo da poco, a circa 10 anni dalla sua elezione a mio mezzo preferenziale di trasporto cittadino.
Più interessante e vedere l'effetto che lo sciopero del trasporto pubblico ha sul traffico automobilistico. Infatti, le parti di città che ho visto, erano pressoché tutte ingorgate e anche in maniera piuttosto grave. Ancora una volta la dimostrazione che il trasporto pubblico serve soprattutto a chi vuole, talvolta deve, prendere l'auto.
A questa regola non mi sottraggo neppure io, in quanto talvolta l'auto e' irrinunciabile, e qui casomai si potrebbe parlare di car-sharing...
Dal punto di vista dell'adesione lo sciopero sembra sia stato un successo, dicono che tutte le 2 e mezzo linee della metropolitana siano rimaste chiuse. Pertanto le macchine hanno raggiunto uno dei loro massimi storici, bloccando quasi tutta la circolazione. Se uno si fa il conto di quante auto ci vogliono a rimpiazzare una linea di metropolitana, uno si sente male...
Ma questo vale anche per le biciclette. Se dovessimo sostituire la bici alla metro, avremmo circa mille biciclette ogni 3 minuti, cioe' stiamo parlando della critical mass intersiderale, una cosa mai vista!
Vabbe', insomma, anche riferendosi al dibattito che continuiamo a vedere in questi giorni sulle metropolitane a Roma, la metro rimane l'unico mezzo in grado di assicurare una vera mobilita' in una citta' delle dimensioni di Roma, i quanto semplicemente non e' sostituibile da nessun altro sistema, una volta che gli utenti abbiano iniziato ad usarla. Infatti la metro, con la sua velocita', genera domanda di trasporto pubblico. A differenza di tram e bus che, oltre a non assicurare i volumi di traffico, almeno nella loro accezione romana, sono troppo lenti e troppo influenzati dal traffico di superficie, e generano maledizioni e altri automobilisti, motociclisti e ciclisti.
E infatti la ragione per cui il trasporto automobilistico e' ancora cosi' radicato a Roma risiede anche in questo, ovvero la mancanza di una rete vera e propria di metropolitane (solo adesso con la C possiamo cominciare parlare di rete, fino ad adesso avevamo solo due direttrici).
Poi noi possiamo anche preferire la bici, io sicuramente, ma sui lunghi percorsi, neanche la bici e' competitiva. Lo vediamo nei giorni di sciopero.
Questo dovrebbe porci un'ultima considerazione: non solo dobbiamo puntare a completare la C, ma anche a trovare i finanziamenti per varare la linea D, che completerebbe la rete romana. Roma se la merita, noi romani ne abbiamo diritto.
Per cui basta con questi tentennamenti. La Raggi ha gia' commesso un grave, gravissimo errore opponendosi alle olimpiadi, che appunto prevedevano come condizione il completamento della linea C, (costi a carico del governo, ovviamente).
In questo ha sicuramente tradito la citta', checche' ne possano dire i grillini o gli altri nemici della metro che i questi giorni abbiamo scoperto essere tanti, vecchio vizio italiano di avercela con tecnologia o infrastrutture.
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