Dopo due anni di letargo inspiegabile (e inspiegato dall'ATAC), e' stata finalmente aperta la stazione di San Giovanni della Metro C.
Una distanza piccola da Piazza Lodi, ma una differenza di tipo sostanziale.
Infatti i cittadini del quadrante Prenestino Casilino finalmente si connettono via metro al resto della rete romana.
Che la mattina a San Giovanni si riesca poi a trovare effettivamente posto sulla metro A scendendo dalla C e' tutto da dimostrare, ma cmq la possibilita' teorica almeno c'e', ed e' un grande passo in avanti, almeno dovrebbe essere, rispetto alla situazione attuale.
Infatti adesso come funziona? Bene, tutti prendono il 5 o il 14 e scendono a Piazza Vittorio in corrispondenza della fermata della metro A. Il tram, normalmente pieno fino a quel punto, perde il 75% dei passeggeri di colpo.
Peraltro non credo che sia tanto piu' semplice salire sulla metro A a Piazza Vittorio piuttosto che a San Giovanni, se non che il tram porta meno persone e quindi probabilmente la cosa e' piu' semplice.
Ma la cosa importante e' che finalmente la metro C comincia a servire a qualcosa. Un po' di tempo fa un compagno di classe del liceo mi ha invitato nella sua nuova casa a San Giovanni. Scherzavamo e gli ho detto:
"Adesso ti aprono la metro sotto casa osi' puoi andare a Piazza dei Mirti in 5 minuti..."
"E' proprio quello che sognavo".
Questo breve dialogo riflette lo stato della Metro C, che fino ad adesso e' stata solo una metro che ha collegato una periferia profonda ad un'altra meno profonda.
Per chi agognava un avvicinamento al centro di quartieri non ben collegati (non mi parlate di tra e trenini, pls) il piu' era ancora da fare.
Adesso va molto meglio, e cominceremmo ad avvicinarci ad un risultato decente se si aprisse la famosa stazione del Pigneto della linea ferroviaria Fiumicino Orte, connettendo la Metro C (Pigneto) con questa infrastruttura, visto che la stazione Tuscolana rimane in splendido isolamento... ma perche' aspettare (speriamo) il 2020? Invece di tante stronzate...
Rimane il problema dei tanti, troppi, nemici della metro.
Ancora oggi abbiamo un sacco di nemici della metropolitana. A cominciare dei fanatici del tram, che sciorinano argomenti da ferromodellisti piu' che da trasportisti. Il tram deve essere il nemico del bus, puo' competere con il filobus, ma non puo' competere con la metro per velocita' e numero di passeggeri trasportati. Sono cifre di un ordine di grandezza diverso, dove la metro trasporta 20 mila, il tram 2 mila... non so se mi spiego.
Il tram non puo' essere un mezzo strategico per Roma, e l'esperienza quotidiana lo dimostra.
Nei lavori della metro C c'e' stata l'opposizione feroce di Italia Nostra e di tutti quelli che non volevano i lavori sotto casa, essenzialmente di due categorie:
a) quelli che vivono in case del comune ad affitto quasi nullo al quartiere Monti... avete capito bene, quelli che non potrei mai vivere in un altro posto a 80 euro al mese...
b) cooperative di alti papaveri che non vogliono lavori sotto casa, tanto loro al centro gia' ci abitano...
Un capitolo a parte spetta all'Amministrazione Raggi, il cui primo atto, tra tutte le cazzo di cose che poteva fare a cominciare dallo spazzar via gli insediamenti abusivi, e' stato quello di metter in discussione la Metro C, con la scusa che qualcuno ci mangiava. Per fortuna la musica e' cambiata, ma Raggi e (specialmente) Meleo quando le vedo ancora mi fanno venire i conati di vomito.
Speciale mensione al giubilato Berdini che invece di collegare Casilino e Prenestino all'altra parte di Roma, voleva collegarli a Corviale... una botta di centrosocialismo da manuale, costante monito su cosa puo' accadere se si da' via libera a scie chimiche, novax e sovranisti vari.
Chi invece i lavori li subisce sulla propria pelle e' la categoria dei commercianti, i quali non sarebbero magari contrari alla metro, ma devono affrontare sconvolgimenti terrificanti del loro accesso al mercato per periodi di tempo non definibili. Li' credo che sia il vero problema e gli indennizzi (sempre legati al fatturato dichiarato al fisco) dovrebbero essere piu' che generosi.
E le biciclette?
Beh, innanzitutto la Metro, quindi C compresa, rappresenta un elemento fondamentale di noi che usiamo la bici pieghevole, quindi un aumento di connettivita' della rete e' tutto a nostro favore. La C poi e' la prima metro che ammette le biciclette a tutte l'ore, quindi fa parte ufficialmente del patrimonio ciclomobilistico della capitale.
Meno direttamente, la speranza di ridurre l'uso dell'automobile si basa sull'esistenza di alternative piu' convenienti, e la metro rimane l'unica percorribile per una citta' come Roma.
A dimenticavo... un grazie a Roma Metropolitane, che continua ad essere un centro di competenza fondamentale per la nostra citta', ben diversa da ATAC, AMA e altri, che invece andrebbero azzerati e rifatti.
"la stazione Tuscolana rimane in splendido isolamento"
RispondiEliminaNon ho capito cosa intendi, ma la stazione Tuscolana è a due passi,
dalla fermata Ponte Lungo della Metro A.
Se proprio vogliamo, possiamo contestare un pessimo sistema di attraversamento pedonale della Via Tuscolana che penalizza i pedoni,
ma anni fù realizzato un ingresso da Via Adria, che evita gli attraversamenti e porta direttamente ai binari dove transita la FL1.
marco