venerdì 4 maggio 2018

The return of the mortaccibus

Purtroppo continua lo scambio di cortesie tra ciclisti e mezzi del trasporto pubblico…
e a livelli mai visti prima debbo dire.

Che mi e’ successo?

Bene, andavo verso l’ufficio su Viale Castro Pretorio, tranquillo sulla destra come
previsto dal Codice, e soprattutto fuori dai coglioni degli automobilisti, quasi su di
una bikelane, quando arrivo in vista della fermata dell’autobus subito dopo Viale
dell’Universita’...

Mentre mi avvicino alla fermata mi si affianca un bus… appare subito chiaro che
non fa piu’ in tempo a superarmi prima della fermata, quindi la regola vorrebbe
che aspettasse 5 secondi che io sfili parallelo al marciapiedi per poi terminare
l’accostata e la fermata.

E invece no.

Accosta tranquillamente affiancandosi a me tanto che alla fine devo frenare,
fermarmi, e lasciarlo passare per non essere schiacciato contro il marciapiedi.
Una vera prepotenza.

Ovviamente la cosa non me la tengo, lo supero e mi affianco alla cabina di
guida, facendo con la mano il segno internazionale che significa ma che
cazzo stai a fa’?

Ora, se c’e’ una cosa che fa incazzare un automobilista, e’ un rimprovero
chiaro e incontestabile… quando ti beccano con le mani nella marmellata.
Embe’ che si aspettava, che scappassi impaurito?

Vabbe’, la guerra dei gestacci e’ andata avanti un altro po’, poi alla fine ho
lasciato perdere, anche perche’ avevo una riunione presto e cmq di li’ a
poco si sarebbe passati alle mani.

Tanto lui lo sapeva benissimo di aver fatto una porcata, l’unica cosa che
gli scocciava e’ che sperava di cavarsela inosservato. Avessi avuto con
me la gopro francamente un filmatino all’ATAC lo avrei mandato.

Morale? Beh, se rivedete indietro nel blog, vi e’ una casistica abbastanza
diffusa di autisti proprio stronzi. Qualcuno forse per celia, dico senza rendersi
conto, altri che effettivamente ce l’hanno con noi ciclisti.

Un anno fa circa mi era capitato ‘nantro stronzo sulla Prenestina che superavo
tranquillamente al semaforo, e questo ogni volta mi passava facendomi il pelo
(a strada vuota), fino a quando, dopo la terza volta, al semaforo di Villa dei Gordiani
l’ho affiancato e gli ho chiesto, visto che aveva il finestrino abbassato, perche’ stesse
facendo cosi’ lo stronzo. Ovviamente apriti cielo…

Magari era lo stesso di oggi, chissa’, non sono tanto fisionomista.

Purtroppo, a fronte di automobilisti nettamente migliorati nel rapporto con le bici,
si continuano ad avere individui particolarmente nocivi. Convinti che le biciclette
non debbano girare per strada…

Eppure il piu’ delle volte sono io ad essere rallentato dalle auto e non viceversa...

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