domenica 24 febbraio 2019

Sui benefici del casco mancano dati attendibili (mi pare)

L'obbligatorieta' dell'uso del casco per le biciclette riappare ad ogni tentativo da parte dei ciclisti di rendere un po' meno bike-enemy il codice della strada.

In effetti e' l'unica arma rimasta alla lobby anticiclista per cercare di mettere i bastoni tra le ruote ai provvedimenti che dovrebbero ridurre la distanza delle nostre regole rispetto all'Europa moderna.

Personalmente indosso quasi sempre il casco, anche se questo per me significa avere sempre i capelli da pazzo... in effetti quando non ce l'ho |(il casco, no i capelli da pazzo) mi sento meno sicuro.

Al tempo stesso debbo dire che fino ad adesso non ho avuto cadute con capocciata, ma invece una volta mi si e' infilato un ramo in una delle apertura e mi ha dato una bellissima strattonata al collo, prima di spezzarsi (per fortuna si e' spezzato prima il ramo del collo).

Quindi per adesso ho avuto piu' problemi che benefici, anche tralasciando l'effetto negativo dei capelli da pazzo sulla carriera.

Ora, tutti sappiamo che se devi dare una capocciata e' meglio indossare il casco, ma se vuoi capire se l'uso del casco presenti piu' benefici che cose negative nel suo complesso, le cose sono un po' complicate, anche di parecchio.

Anche perche' mi ricordo benissimo dell'altra transizione, ovvero l'avvento del casco obbligatorio sulle moto... e infatti partiamo da questo punto. 


1) Ha funzionato per le moto?
Il casco obbligatorio per le moto e' stato introdotto all'inizio degli anni '80, prima facevi quello che ti pareva.

Ora, sulle moto il casco e' di fatto indispensabile sopra i 90 all'ora, l'integrale sicuramente al di sopra dei 120, altrimenti e' un massacro. Quindi in moto il casco e' sicuramente un accessorio con una grossa componente legata al comfort di viaggio. Ma la sicurezza?

Embe' io ricordo un comunicato trionfante di una grossa assicurazione che al momento dell'entrata in vigore dell'obbligo sciorinava una serie di statistiche, confrontando Italia e Germania, dove l'obbligo era gia' vigente.

Dalle statistiche, forse assemblate senza troppa cura in quanto si trattava di una comunicazione stampa diretta ai giornalisti, si evinceva chiaramente che l'Italia (senza casco) aveva meno incidenti per numero di moto e meno morti per incidente.

Quanto mi rimpiango di non aver tenuto quella comparazione, perche' adesso non sarebbe piu' possibile farla, visto che il casco e' obbligatorio  praticamente ovunque.


Questo apparente effetto negativo del casco si poteva spiegare nei seguenti modi:

  1. Il casco motocislistico include sempre le orecchie (a parte la scodella dei 50ntini) e quindi diminuisce la consapevolezza dell'ambiente circostante in maniera sensibile;
  2. guidare con il casco, specie quello integrale, ti porta ad andare piu' veloce a parita' di condizioni esterne. Da osservazioni che ho fatto all'epoca del regime misto, oltre a non superare i 90 all'ora senza casco, in citta' caricavi mediamente 20 km/h di piu' rispetto al senza casco, specie le mattine invernali;
  3. il casco obbligatorio allontana gli utenti a basso rischio.  Infatti come abbiamo visto il casco non lo porti se vai piano e in citta', quindi in Italia avevamo un numero enorme di moto da bar, come si diceva allora
  4. La statistica e' fatta sul numero degli incidenti rispetto al numero delle moto. Quindi non teneva conto del vero fattore di rischio, ovvero l'uso effettivo della moto.
Quest'ultimo e' l'aspetto che rende le statistiche veramente difficili da considerare.

Infatti per avere dati attendibili sulla sicurezza, occorre mettere "a denominatore" l'effettiva esposizione al rischio.

In prima battuta, per esempio, i km percorsi in moto, o le ore, o i km per la velocita'... insomma fattori molto complessi da misurare per una singola categoria di utenti. Per questo escono statistiche mostruose e apparentemente in contraddizione con la saggezza convenzionale.

Infime mettiamoci  medici... loro sono abituati a lavorare sui feriti reali,  non a tenere conto degli infortunati che non arrivano al pronto soccorso perche' l'incidente non si e' verificato.

Giustamente  insistono sula fatto che il casco protegge da tanti traumi e ferite particolarmente gravi, quelle al volto e le piu' gravi alla testa.

Quindi sono rimasto sempre con l'impressione che il casco delle moto ti protegge nell'incidente, ma non dall'incidente.

Non e' comunque detto che l'effetto combinato sia positivo.


Per le biciclette la cosa non e' la stessa
Se gia' e' difficile capirci qualcosa per le moto, per le bici e' proprio follia.

Innanzitutto le statistiche mischiano due utenze profondamente differenti, gli stradisti in allenamento con i ciclisti urbani.

I primi hanno un'esposizione al rischio completamente differente in termini di km percorsi, ore etc. etc.. In compenso portano il casco per il 98% della loro attivita', quindi sarebbero un ottimo gruppo di verifica per i benefici del casco obbligatorio.

Peccato che i loro profili di velocita' siano totalmente differenti, piu' simili a quelli dei ciclomotori (anche 80 all'ora sulle discese) che a quelli dei ciclisti urbani. Anche perche' l'incidente extra-urbano ha caratteristiche e velocita' completamente differenti.

Quindi poco rappresentativi, anche se mi pare costituiscano la maggioranza dei morti sulla strada.

Non parliamo nemmeno di Mountain Bike e altro tipo di ciclismo esposto, in quanto i rischi connessi con un single track nel bosco o su terreno sassoso, o su un sentiero esposto sono enormi, e non paragonabili a quelli del ciclismo urbano. Ma li' solo un pazzo non si mette il casco.

Rimane da analizzare la categoria di chi usa la bicicletta come mezzo di spostamento, l'unica categoria veramente impattata dall'uso obbligatorio del casco.

Ma qual'e' il safety case? Quanti sono gli incidenti di questa tipologia di spostamento che avrebbero avuto conseguenze meno tragiche avesse la vittima indossato il casco? Non sappiamo, non mi sembra esistano statistiche sicure.

Lo stesso #saveourcyclyst nasce dai ciclisti finiti sotto i camion, dove avere o meno il caschetto conta ben poco.

Ora non si puo' dire che portare il casco sia meno globalmente sicuro che andare a testa non protetta, come forse accade per le moto. Manca qualunque tipo di statistica seria, a favore o contro l'opzione.

Quello che pero' e' certo e' che complicherebbe, e  farebbe scendere, l'uso della bicicletta, specialmente quella degli utenti occasionali e estivi (quelli che prendono per andare alla spiaggia) e reincentiverebbe l'uso di mezzi a motore, e questo comporta un innalzamento dei rischi globali, perche' il mezzo a motore e' comunque piu' veloce.

E non per niente in Europa non mi pare che qualcuno adotti questa misura.

Solo in Australia, ma quelli pedalano a testa in giu', logico che siano preoccupati. Anzi, ne approfitto per un appello paterno:

Caterina, 
ricordati di mettere SEMPRE il casco quando vai in bici!!!

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