sabato 29 febbraio 2020

Il rispetto perduto

Si può criticare finchè si vuole, ma cosa poteva fare la Federazione Ciclistica Italiana di fronte ad un'impressionante sequela di incidenti? Tanto impressionante da cominciare a generare nei genitori dei ciclisti l'idea che andare in bicicletta non sia tanto meglio che andare in motorino? 

Per gli stradisti difficilmente si possono avere piste adatte, loro vanno a velocità stradali e sulla strada, e anche i richiami al Codice  hanno poco senso... i loro incidenti non sono tanto da non rispetto delle regole, quanto dovuti semplicemente a cattiva qualità della guida degli automobilisti e dei camionisti.

Aggiungerei anche un pizzico di sprezzo del pericolo dovuto al fatto che forse la prestazioni fisica è la prima cosa... non solo ma poi a voler essere pignoli sono loro che violano il codice marciando spesso affiancati o raggruppati in squadre... insomma, l'unica cosa che poteva fare la FCI era proprio quella di appellarsi da un maggior rispetto reciproco. 

Gli automobilisti/camionisti capendo che molti ciclisti sono prfessionisti ed in strada ci lavorano come tanti altri. Lato ciclisti capire che la strada è anche degli altri.

Senonchè il manifesto dell'organizzazione è uscito "storto" e ha incluso anche i pedoni, i quali hanno detto... rispetto un cazzo, i più deboli siamo noi. Al coro delle proteste si sono uniti anche i ciclomobilisti, alemno quelli romani, che hanno fatto notare a gran voce come in realtà nelle città la situazione sia diversa e che siano gli automobilisti ad essere irrispettosi. Da qui la bellissima reinterpretazione del manifesto che in effetti appare in questo momento un tantino più realistica  

Immediatamente dopo si è passati a dire che in effetti il pericolo viene dalle auto (da "insieme si puo'" a insieme si puo'?") e che quindi occorre demotorizzare prima Roma e poi l'Italia.  Immaginate l'appeal politico del messaggio...

Quindi ci sono state due manifestazioni, non una sola come prevista dagli organizzatori, e secondo me  è stato un errore gravissimo, perchè si è tolta forza alla manifestazione FCI senza per questo guadagnare alcuna visibilità concreta, malgrado tutto il folclore dei morti sdraiati per terra, etc. etc.

Anzi...

Mi pare che gli unici che abbiano guadagnato visibilità da questo episodio è stati un gruppo di motocliclisti (indicati come investitori nel contromanifestio) che sono arrivati a Roma in corteo da Ostia occupando tutta la Colombo e adesso incontrano la sindaca a giorni alterni. Avendo un figlio motociclista non posso dire di essere scontento, ma alla fine a Roma si vedono meno motociclette che biciclette. Un sacco di scooter, certo, ma quelli sono tutti un'altra cosa, un po' come cilcisti e pighevolisti.

Sta di fatto che l'occasione di chiedere maggior rispetto sulle strade s' è persa, a svantaggio di tutti.

D'altra parte che vogliamo... siamo come siamo perchè in questo paese abbiamo smarrito il rispetto. Per le istituzioni, per il territorio, per le idee altrui, per le persone normali e per quelle razionali, così noiose.

Collettivamente ci è rimasto solo il rispetto per i ricchi, gli sconclusionati,  gli scapocciati, i furbi, gli stronzi, i figli di mignotta, i prepotenti, i disonesti e i mammasantissima. 

Un popolo di fanciulle affascinate dalle canaglie, salvo poi piangere per farci affascinare da qualche altro poco di buono dopo che le cose sono andate (prevedibilmente) male.
 

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