domenica 3 aprile 2022

Bel marciapiede, ma... non era meglio anche una pista

Sabato sono andato a trovare mamma a Nettuno e, vista la giornata tempestosa, ho scelto la formula treno + pieghevole. Tanto per sgranchire un po' le gambe sono sceso alla stazione Marechiaro e ho proseguito a pedali lungo l'ultimo tratto dell'Ardeatina (che tra Lavinio e anzio corre lungo la costa), anche perchè da lì a Nettuno il treno non è tanto più veloce della bicicletta.

In quel tratto il Comune di Anzio ha realizzato un'opera notevole, un lungo e raffinato marciapiede, fatto con materiali alquanto ricercati, che corre quasi fino a Faro di Anzio... permettendo quindi di camminare in vista del mare dalla riserva di Tor Caldara (lato mare) fino alle porte di Anzio.  

Da quel punto, volendo, si può proseguire in bici lungo le ciclobimbi ricavate su marciapiede fino al sistema di piste di Nettuno, che a sua volta prosegue fino al santuario di santa Maria Goretti.

A piedi la stessa cosa, solo tutta in vista del mare, ovviamente allungando un pochino.

L'opera è -appunto- notevole dal punto di vista pedonale... però per la mobilità ciclistica non rimane quasi nulla, e l'avevo già segnalato in un precedente post del 2018 (https://romaciclista.blogspot.com/2018/05/lobby-anticiclista-al-lavoro.html) che avevo intitolato Lobby anticiclista al lavoro.

Infatti pur in tanta abbondanza di risorse, non è prevista alcuna ciclabilità del marciapede. Oddio, per un ciclista da marciapiede è una specie di paradiso, vai sotto i 15 all'ora e ti godi il mare, senza ovviamente dare fastidio ai pedoni, che non credo saranno tanti.

Purtroppo è un'enorme occasione sprecata, visto l'evidente impegno economico, per realizzare un'opera per la ciclabilità che avrebbe permesso di collegare gli stabilimenti della zona all'abitato di Anzio in modo ecologico e sicuro.

La pista avrebbe anche avuto un impiego serale turistico / festaiolo, permettendo di godere la movida serale di Anzio ai Laviniesi e quella di Lavinio sia agli Anziani che ai Nettunesi senza bisogno di scomodare automobili e moto. Per nnon parlare di chi per lavoro o studio debba fare avanti e dietro tra i due nuclei.

Inoltre l'assenza di una pista mette anche in mora l'uso dei monopattini, che secondo me in un quadro di piste ciclabile hanno enormi possibilità di sviluppo.

Insomma, mi chiedo ancora una volta, che senso abbia nel 2022 continuare a impigare risorse in opere che negano la mobilità alternativa... anche a fronte di una questione ambientale che COVID e guerra non hanno fatto sparire, ma se possibile resa ancora più drammatica.  

Nessun commento:

Posta un commento