sabato 13 maggio 2023

L'aria pura dei ricchi e l'inquinamento dei poveri?

Sappiamo che Roma, benedetta dalla grande bellezza, non ha l'aria particolarmente buona, anzi. Soffre sempre di eccessi di qualche inquinante, tanto che sforiamo spesso e volentieri i parametri di legge fino a diventare passibili di infrazione da parte dell'Unione Europea.

Unione Europea che viene giustamente in soccorso del cittadino europeo che si trova a respirare la brodaglia.

Gualtieri, che forse per aver passato parecchio tempo a BRU trova meno accettabile questa situazione, decide di fare le cose un po' più sul serio dei suoi predecessori ed emette divieti più estesi, ma soprattutto fa la cosa che da noi è la più proibita, ovvero si attrezza per verificare il rispetto della norma, atto di lesa maestà verso i furbi.

Ovviamente scoppia il finimondo, innazitutto perchè si scopre uno zoccolo duro di violatori della norma già esistente. In effetti da ciclista mi sono sempre chiesto come facessero certi furgoni a circolare per Roma... vabbè, poi si scopre che i mezzi romani affetti sarebbero circa 370... mila. 370 mila sono circa il 20% delle 1,8 milioni di auto che circolerebbero a Roma, quindi come a dire che un'auto su cinque è inquinante oltre la soglia.

Io mi sono trovato in questa situazione, quando la vecchia e fedele Opel Astra SW (Euro 1) fu messa fuori gioco. Inizialmente tramontato la tenni ferma per un po', mi ruppero anche uno dei vetri per rubare dentro, ma poi mi informai e la misi a GPL,  e così ci feci altri allegri 60 mila km. E questa sembra la strada obbligata per le auto a benzina.

Sorte diversa toccherà alle diesel, per le quali l'opzione GPL/Metano non è disponibile o è molto costosa, quelle sono effettivamente destinate alla rottamazione (che a Roma non è possibile, hironia della sorte).

In effetti un bel problema, specie in periodi di magra economica (ma abituiamoci durerà per parecchio), problema prontamente cavalcato dall'opposizione.

Ora, per mestiere mi sono trovato spesso di fronte a situazioni del genere, e le strategie sono varie, ma la prima e principale, applicata con successo per l'introduzione degli standard ambientali aeronautici, è varare una non addition rule, ovvero evitare che ai mezzi non ecologici in esercizio se ne aggiungano altri.

Quindi mantenere il divieto di accesso per i non residenti, e congelare le auto dei residenti a Roma ad una certa data. 

Che significa che chi ce le ha se le tiene, registrandole a suo nome, le può usare, ma solo lui. L'esenzione non vale per auto acquistate successivamente e anche quelle registrate perdono l'esenzione al passaggio di proprietà.

In questo modo si tutela la proprietà esistente, e nel giro di pochi anni, forse mesi, le auto più inquinanti comunque scompaiono.

Fantastico, l'unico problema è che dati quantitativi io non li ho visti, per cui non è facile capire la differenza nell'impatto. Infatti ho l'impressione che la procedura di infrazione sia ad uno stadio piuttosto avanzato e anche un lupo bruxellese come Gualtieri fatichi ad evitarla. 

Infatti il Comune ha detto che qualunque soluzione deve mantenere inalterati i saldi... chissà come si fa, mi pare come cercare di superare qualcuno andando più piano di lui. Vedremo come evolverà la situazione, ma certo Santa Europa che ci tiene (cerca di tenerci) agganciati alle nazioni civili. 

Per quanto mi riguarda comincio ad apprezzare enormemente le ibride, che in coda non emettono gas di scarico e che i proprietari, per beneficiare dei benefici economici della trazione elettrica, fanno spostare a 30 all'ora o giù di lì.

Nessun commento:

Posta un commento