Approfittando della meravigliosa giornata sono ritornato alle faggete di oriolo e di Bassano.
Questa volta mi sono inoltrato sui sentieri interni alla faggeta di Oriolo, in particolare nella zona di Monte Raschio.
La faggeta questo periodo è molto bella. I faggi stanno mettendo ancora le foglie, che sono di un verde brillante e tenero. Sono poche e quindi non schermano la luce del sole. Al suolo ci dovrebbero essere i ciclamini, anche se ritengo che a causa delle pioggie non abbondanti quest'anno non abbiano dato il meglio di loro stessi.
Il risultato è una luce di un verde brillante, proprio di clorofilla, bellissima.
Mi sono fermato una mezz'oretta a sgranocchiare una tavoletta di cioccolato e a godermi questa silenziosa meraviglia, quando con la coda dell'occhio ho colto un movimento ad una cinquantina di metri. Lì per lì ho pensato ad un cavaliere, ma poi ho sentito provenire dalla stessa direzione un forte grugnito.
Guardando meglio, a non più di una trentina di metri, un grosso cinghiale nero mi stava guardando. Dietro a lui sfilava un'interminabile fila di altri cinghiali, tutti più piccini, e molti cuccioli di dimensioni minime, le ultime nidiate.
Dopo un buon minuto il cinghialone ha proseguito per la sua strada, ma il passaggio dei cinghialetti su' e giu' per la macchia è continuato per almeno altri cinque minuti.
La giornata era comunque incantata. La selva era popolata solo da cinghiali e qualche raro ciclista. Sulla strada del ritorno mi sono sdraiato in un punto nel quale la faggeta era stata appena sfoltita, per cui si vedevano bene il cielo ed il lago in lontananza.
Mi sono sdraiato sulle foglie e.. mi sono addormentato, quasi mezz'ora, nel silenzio più totale.
Quando sono tornato all'auto, la tramontana si era del tutto calmata, ed il lago era in mlte parti ormai uno specchio.
La primavera è arrivata e adesso sento il desiderio dell'acqua sotto gli alberi. E' giunto il momento di lasciare un pochino la bici e dedicarsi alla pagaia.
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