Ritiro tutto quanto ho detto fino ad adesso sulla bicicletta che risolve i problemi del traffico.
Oggi, tornando a casa dopo una dura giornata di lavoro, mi sono imbattuto in un gigantesco ingorgo di biciclette. Una cosa incredibile, statisticamente implausibile, la negazione stessa della statistica. Non quanti ciclisti che si sono tutti intruppati alla Stazione Ostiense, neanche si fossero dati appuntamento!
Insomma, oggi stavo in configurazione di cambio totale, che è quando mi vesto da ciclista e porto il vestito in ufficio infilato in una borsa, e mi cambio nella mia stanza, e viceversa al ritorno. Arrivato all’Ostiense, alla Piramide, vengo bloccato, anche io in bici, pensate, in un groppone di biciclette che avanzava sulla strada che faccio normalmente per tornare a casa.
La cosa aveva tutte le caratteristiche di un ingorgo di automobili. Tutti suonavano il campanello, cercando di passare, ma i primi andavano piano piano e impedivano a tutti gli altri di sorpassare. E tutti lì a scampanellare, ma nessuno ci riusciva.
In fondo erano addirittura capitati due su di un risciò, che invece dei campanelli avevano tamburi. Che esagerazione! E continuavano a picchiare sui tamburi per farsi dare strada. Forse avevano un ferito da portare al Pronto Soccorso…
Davanti c’erano due con una bandiera arcobaleno che pedalavano a ritmo. Infatti sulla bandiera c’era scritto “pace”, che in inglese significa proprio… Ritmo!
Che biciclette, poi. Biciclette infiorate, di forme strane, che non capisco come ci si possa andare in giro. Alcuni pedalavano sdraiati sulle bici orizzontali, che fino ad adesso avevo visto, e anche raramente, solo in Olanda. Se vai in giro con quelle prima o poi ti acciaccano. Come a compensarli alcuni avevano, invece, biciclette altissime che arrivavano al secondo piano dei palazzi. Altro che casco, avevano bisogno di un air bag per la testa! Di la’ sopra guardavano dentro le case, dicendo: “Bel soggiorno!” “Che armadio!” “Che televisore!”, “Mai vista una posizione del genere, alla vostra età, poi”; “Forse è ora di ridipingere il salotto…”.
Ad un certo punto una signora ha spalancato di colpo le persiane e ne ha abbattuto uno, come una sportellata da un’auto in sosta.
Nel gigantesco ingorgo ho riconosciuto pure un paio di lettori di questo blog,
L’unica cosa strana era che, a differenza degli ingorghi automobilistici, tutti sembravano divertiti e piacevolmente sorpresi della cosa. Abituati a stare immersi nel traffico, le biciclette diventavano il traffico e sembravano tutti soddisfatti.
Valli a capire… ma forse non sarebbe meglio tutti i giorni così?
eh si...un bell'ingorgo
RispondiEliminaLa prima CM non si scorda mai...
RispondiElimina:-)
P.s.: concordi che è un'esperienza impossibile da raccontare?
In effetti sono rimasto veramente impressionato. Mi sentivo un po' in colpa per il blocco del traffico...
RispondiEliminaCerto è che la comunità dei ciclisti potrebbe essere più compatta a portare l'attenzione sulle proprie ragioni.