mercoledì 29 luglio 2009

Pausa di riflessione: ma cosa vogliamo fare a settembre?

Ormai ci avviciniamo alla pausa di agosto. Anche per i ciclisti che non lasciano la città, il crollo delle presenze e del traffico rende Roma una città completamente diversa. Ma con settembre a quattro settimane di distanza, tutti i problemi sono pronti a riscappare fuori.

L’inverno 2008-2009 credo sia stato l’anno terribilis della bicicletta romana. Il primo nel quale si è fermato tutto: non solo le realizzazioni, e questo in qualche modo era già successo, ma anche la voglia di farle.

Ora a settembre si impone un’importante riflessione. Come sviluppare l’uso della bicicletta nell’era Alemanno? Come poter ottenere che il blocco del 2009 non si propaghi agli altri anni dell’amministrazione, con il pericolo non solo che l’uso della bicicletta non progredisca, ma anzi venga compresso semplicemente trascurando la manutenzione delle piste ciclabili, oppure destinando al parcheggio le aree di potenziale espansione delle piste?

Credo che occorrerà una riflessione seria e razionale, cercando di capire se gli spazi di dialogo possono essere riaperti, se occorra continuare ad esercitare una pressione costante e continua come nella primavera del 2009, o si debba andare ad elevare il livello dello scontro.

Francamente non ritengo lo scontro frontale pagante. Le biciclette ci rimettono sempre. Ma certo è che un 2010 come il 2009 non ce lo possiamo permettere.

2 commenti:

  1. Scusa Lug, cosa intendi esattamente con "pressione costante e continua".
    Io non ho visto nulla del genere.

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  2. Per esempio farci investire uno alla settimana in modo da creare un moto di compassione nell'opinione pubblica...

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