venerdì 11 dicembre 2009

Quello che ho capito dell’incontro del 10…

Dopo una giornata iniziata male (Ceska mi ha trovato all’angolo del Colosseo che stavo rimontando la camera d’aria....), la sera, avendo scribacchiato tutto il santo giorno, sono fuggito dall’ufficio e sono andato a godermi l’incontro del tavolo tecnico all’Assessorato a Piazza di Porta Metronia.

Lì ho subito conosciuto Marco Contadini, che già mi aveva gentilmente inviato un paio di risposte per Roma Ciclista, al quale ho anche avuto l’onore di prestare la bici per cercare una sala disponibile per l’incontro. La sala non c’era e l’incontro l’abbiamo fatto en-plein-air, che a dicembre di sera non è malaccio.

L’incontro, finchè ci sono stato io, è stato molto positivo, ma non o dico per vantarmi, solo perché poi non so come possa essere andato a finire. Spero non a botte, comunque.

Marco Contadini, che cura la ciclabilità per l’assessorato all’ambiente, ci ha spiegato un po’ l’assetto del Comune per la ciclabilità. In pratica la capacità progettuale è tutta concentrata nell’assessorato (se ho capito bene).

I soldi no, e questo è un problemino. Eppoi bisogna sentire cosa dicono i residenti…

Vabbè, comunque con Marco Contadini, e con il capo della segreteria di De Lillo, del quale sono spiacentissimo ma non ho afferrato il nome, si è parlato di come organizzare il tavolo tecnico, che nasce con due gambe (?). Una gamba quella della realizzazione delle piste ciclabili, l’altra della ciclabilizzazione delle strade.

Secondo me un tavolo con due gambe non sta in piedi, e il tavolo e dovremmo aggiungerci una terza gamba, quella della sistemazione del presente, del tipo la ripitturazione dei passaggi ciclopedonali e la risoluzione dei problemi che si generano di giorno in giorno e mettono a rischio la già esigua rete ciclabile.

Abbiamo saputo (quello che ho capito) che esiste un piano realizzato dall’Assessorato con la collaborazione di quelli che si sono prestati (rimprovero alle associazioni) e che questo piano dovrebbe essere portato in giunta e approvato. Marco Contadini ha chiesto il sostegno delle associazioni di ciclisti per sostenere il piano.

Una volta approvato il piano, posso quindi essere stanziati gli sghei e fatti aprtire i lavori. Tempi? Parecchi, perché il piano deve essere depositato dai 90 ai 180 giorni per commenti, quindi se ne vanno altri sei mesi almeno dall’approvazione. (Se continua così potrò godermi le piste ciclabili solo se mi ci porterà la badante!).

Arrivato a questo punto me ne sono dovuto andare, e quindi non ho partecipato alla selezione dei rappresentanti dei ciclisti. Meglio per i ciclisti, credo. Chissà come è andata.

Ovviamente gli Assessori non c’era, ma saranno, ameno De Lillo, all’apertura del tavolo.

E’ una cosa seria? Secondo me nelle intenzioni di Contadini sì. Bisogna vedere se la giunta lo potrà appoggiare. E la giunta lo appoggerà se noi sapremo sostenere la realizzazione delle piste.

E le altre cose? Beh… di rispetto delle regole e di moderazione del traffico non se ne è parlato. Anzi, i Vigili Urbani saranno ben altri ossi da rodere.

Sono rimasti delusi quelli che, in un delirio di potenza, volevano costringere la Giunta a moderare l’intero traffico richiamando all’ordine almeno un milione di automobilisti. Forse si farà (io sono sico) ma sicuramente non la prima settimana. In effetti non credo che la Giunta Alemanno possa schierarsi realmente contro il proprio elettorato. Dare spazio alle bici è un conto, per la limitazione delle auto non credo che questa Giunta ne abbia il mandato dai propri elettori.

Stretta la foglia, larga la via, adesso dite la vostra, io ho detto la mia.

4 commenti:

  1. Utile riflessione, ho girato il link sulla mailing-list del coordinamento "Di Traffico Si Muore".
    :-)

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  2. Cani, volete forse vivere in eterno? (G. Murat)

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  3. è quel che sostengo dal primo incontro, è giusto lottare e chiedere, ma bisogna e chiedere accettando anche quello che loro offrono, altrimenti è una battaglia persa in partenza. E poi cercare di ottenere quanto più possibile per chi va in bici quotidianamente, quindi una ciclabilità migliore, ma cambiare drasticamente le abitudini di quasi 3 milioni di automobilisti in una città così complessa come Roma, in meno di un mese, è più che un sogno, è un'utopia. E poiché le grandi mete si raggiungono con piccoli passi, iniziamo ad accettare le loro proposte, aggiungendoci poi anche le nostre richieste. Ma se a priori le cose che ci propongole le rifiutiamo, i tempi diventeranno più che biblici!

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  4. Infatti io direi di scorporare le varie opzioni. Io credo che se la Giunta lanciasse un buon programma di piste ciclabili potrebbe cmq ottenre molti consensi.

    Ieri, tornando dalla gita, sono passato a Via Malatesta... I cantieri della C hanno completamente aperto il Viale. Nel richiuderlo ci vorrebbe poco a fare la pista.

    E così a Via Tor de' Schiavi, dove c'e' posto per pista e parcheggi, basta farli.

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