domenica 14 febbraio 2010

Alla ricerca del poncho perduto…

L’avevo messo sul portapacchi posteriore. Quando, arrivato a casa, sono sceso, non c’era più! Il mio adorato poncho impermeabile di Decathlon, comparto in offerta a Milano… Che tristezza… Che faccio?

Semplice: rifaccio la strada e lo trovo.

Detto fatto. Comincio subito rifacendo tutta la strada a senso unico di casa mia contromano, ovviamente guardando per terra.

Fino a qui tutto facile, fino a quando non arrivo a Piazza S. Emerenziana… E lì, per cercare il poncho, devo fare tutta la piazza contromano… Vabbè, un attimo e vai, d’altra parte non c’era neanche tanto traffico.

Viale Eritrea… ha due lati, e chiaramente se vado per il alto giusto, non riesco a vedere se c’e’ il mio poncho. Non mi perdo d’animo e comincio a fare tutto Viale Eritrea contromano.

Ora, gli automobilisti sono abituati a qualche bizzarria dei ciclisti, ma questa non la capivano proprio, lo si vedeva dai loro sguardi attraverso il parabrezza… Perché un ciclista dovesse andare contromano proprio a Viale Eritrea non lo riuscivano proprio a capire.

Corso Trieste: idem con patate, stando dall’altra parte dell’aiuola centrale (ma quando la pista?) fino a Piazza Istria, e poi su, fino alla Nomentana, questa volta sul lato normale della carreggiata...

... rotatoria del S. Leone Magno a parte, dove ovviamente ho fatto una controrotatoria, o antirotatoria, o roundabout , fatto proprio come l’avrebbero fatto in UK, ovvero tenendo la sinistra.

Anche Via Lanciani è divisa in due rami, e l’ho percorsa tutta contromano…

Arrivato al Ponte, visto che non era il caso di andare contromano, mi sono appiccicato al divisorio New Jersey in cemento, in modo da poter guardare sull’altra corsia, e mi sono fatto Ponte Lanciani, la salitona, e a seguire tutta Via dei Monti Tiburtini, fino all’incrocio con la Tiburtina.

Da lì, ho ritenuto opportuno trasferirmi sul marciapiedi e continuare fino all’incrocio della Roma L’Aquila.

Del caro poncho, nulla. Dichiarato ufficialmente perduto. Però, che contromano!

11 commenti:

  1. Ohi, ohi! Sento già la terribile e giusta reprimenda di BD in arrivo...

    Cmq sei stato un grande in perfetto stile Mr Bean!!
    :P

    Mamaa

    RispondiElimina
  2. Sì, è stato proprio un intervento alla Mr. Bean...

    Povero poncho. Ovviamente oggi ha piovuto. Ho dovuto rispolverare un poncho da scout, che va bene, ma purtroppo è blu notte, e quindi la sera non è il massimo della sicurezza.

    Anzi, no: sei sicuro che non ti vedono!

    RispondiElimina
  3. Sono scioccato. Si era tanto parlato di comportamenti disgraziati di taluni e poi che mi combini?

    Sono deluso.

    RispondiElimina
  4. Sono stato molto attento a non fare nulla di pericoloso. Un ciclista esperto sa bene come non occupare mai spazio.

    Poi era domenica pomeriggio, pochissime auto...

    RispondiElimina
  5. Mi fa sorridere leggere questo post perchè proprio ieri in Austria mi hanno dato la multa perchè andavo contro mano in bicicletta!!

    RispondiElimina
  6. A Vienna non l'avrei mai fatto, lo giuro!

    E anche qui mi sono nascosto un paio di volte al passaggio della municipale...

    Però mi sganasciavo dalle risate (tra me e me).

    Se non ci fosse andato di mezzo il povero poncho sarebbe stato molto divertente.

    RispondiElimina
  7. E' proprio questo il problema. A Roma tutto è lecito senza sanzioni.

    RispondiElimina
  8. Certo, ma prima di arrivare alle biciclette inoffensive hai voglia a macinare multe!

    RispondiElimina
  9. No, per cortesia: cosa ci sarebbe di più offensivo che andare contromano?

    Mi stai quasi costringendo a suonartene di santa ragione sul mio blog :) Scherzo ;)

    RispondiElimina
  10. Hai perfettamente ragione.

    Ma e' stata una cosa fatta con molta attenzione, attento a non mettere in pericolo nessuno, a non impegnare la strada e utilizzando il riparo delle auto in sosta...

    In un giorno diverso dalla domenica non l'avrei mai fatto.

    RispondiElimina
  11. Beh... Se la strada è vuota, andare contromano non è pericoloso. Come passare con il rosso ad un semaforo dove non c'e' nessuno.

    Ricordiamoci che sensi unici e semafori sono strumenti di regolazione del traffico imposti dal volume, ingombro e velocità del traffico automobilistico, che svantaggiano pedoni e ciclisti "in quanto tali".

    Ovvero pedone e ciclista vivono comunque in una società che si serve di auto, camion, bus e quanto altro, e quindi i provvedimenti della circolazione sono presi anche a loro vantaggio generale.

    Il problema italiano è che i problemi degli utenti "deboli" non sono presi sul serio e ci si contenta di chiudere un occhio (anche tutti e due) per recuperare un po' di flessibilità...

    Ad esempio, il sorpasso a destra delle auto ferme al semaforo... anche quello sarebbe proibito, ma nessuno pensa di fare una striscia per biciclette in modo da consentire la marcia "per file parallele" in città.

    Non ho mai visto ciclisti al semaforo in coda con le altre macchine...

    RispondiElimina