sabato 3 marzo 2012

Se un cane vale più di un ciclista

Malgrado abbia passato l’età dei figli piccoli, lessi il post sulla 27ma ora Se il cane vale più di un bimbo come un risarcimento, seppure tardivo. Infatti già all’epoca a Villa Ada dovevi contendere lo spazio vitale con i proprietario dei cani. Per esempio noi genitori non lasciavamo gli escrementi dei figli sulle aiuole, ma li raccoglievamo.

Un mio amico ebbe un diverbio con un altro giovinastro il cui cane era andato a leccare la pappa del figlio. Litigarono e il proprietario del cane gli mollò un cazzotto.

Debbo dire che con l’età della saggezza l’animosità verso i cani mi è molto calata. Capisco che dopo un episodio del genere non serve a nulla eliminare il cane, ma almeno il padrone andrebbe punito.

Negli anni in cui vagavo da solo in bicicletta, insomma quelli precedenti a Cicloappuntamenti, sono dovuto venire a patti con la mia atavica paura dei cani, affrontando situazioni credo assolutamente tranquille, ma che una volta mi avrebbero sicuramente terrorizzato.

Anche adesso nel palazzo, pieno di canisti, è arrivata una con due cani, uno dei quali ogni volta che vede la bicicletta va su tutte le furie e cerca di assalirmi (se non sto in bici non lo fa, quindi ce l’ha proprio con le bici e non con i Marziani).

La padrona lo tiene spasmodicamente per il guinzaglio, io non faccio una piega, ma mi sto rompendo. Un proprietario di cani serio gli avrebbe dato du’ bastonate e la cosa sarebbe finita lì. Io spero solo che non le sfugga mai il guinzaglio.

Qualche anno fa una mia zia venne attaccata da due cani fuggiti dal cancello della casa di fronte alla sua. Si salvò solo perchè intervenne un poliziotto, che però non liquidò subito le due bestie.

75 punti senza alcun risarcimento, visto che alla fine il proprietario è riuscito a sottrarsi a qualunque azione. Sicuramente se i cani fossero stati eliminati contestualmente avrebbe chiesto lui un risarcimento. I cani –che io sappia- stanno ancora lì.

Ovviamente tutto questo accadde perché mio zio già non era più lui. Altrimenti du’ fucilate e li avrebbe messi a tacere. Come dico sempre in questi casi. Dopo un episodio del genere la soppressione del cane è il minimo per cominciare a parlare di pace.

I canisti diranno: E’ colpa del padrone! Vabbè, se volete sopprimere il padrone io sono ancora più contento, per carità. Ma purtroppo in genere questo non accade. Mai un lieto fine.

Ora le cose si stanno mettendo decisamente peggio. Le assurde leggi per la protezione del cane, volute da una serie di panbriochiste di quelle che ” faccio volontariato al canile municipale” di fatto proibiscono la soppressione dei randagi (“du fucilate”) e impongono agli Enti locali di avere canili per trattare i randagi.

I Comuni che non hanno più soldi per pagare neanche la mensa agli indigenti non ci pensano per nulla, per cui le bande di cani randagi scorrazzano indisturbate fino a che non succede il guaio. Se ci avete fatto caso, due morti in pochi giorni, e qualche altro grave attacco nei mesi scorsi (in Sicilia, se mi ricordo bene).

Per carità, casi estremi, nulla di fronte alla strage dei ciclisti ad opera delle auto. Ciononostante è un segno del rapporto sbagliato che ormai abbiamo con la natura.

La massacriamo, però i cani randagi e pericolosi (quelli grossi) non li si può toccare.

Aripjamose!

1 commento:

  1. La soppressione no... Dei canili decenti ed efficienti in ogni comune sarebbero l'ideale, risolverebbero il problema delle aggressioni, darebbero cure e cibo ai cani non aggressivi e, magari, creerebbero un pò di lavoro, specialmente tra i giovani...

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