sabato 14 luglio 2012

Leonardo un’espresso un po’ in ritardo


Il collegamento Termini Fiumicino è sempre stato una chimera di noi Romani, che ha scontato, a mio modesto parere, l’ostilità delle ferrovie per qualunque forma di concorrenza, ed  in particolare l’odio viscerale per quella – ormai non più nobile- che viene da cielo.

Infatti è solo recentemente che il collegamento è stato realizzato, il mitico Leonardo Express, ma a prezzi insostenibili: 14 euro a biglietto, una distanza sui 40 km (con la macchina per il raccordo io ne faccio 45). Il taxi conviene da tre passeggeri in su’. Per non parlare degli anni nei quali è stato buttato alle vicinali, per cui di quei 40 km ne dovevi fare almeno 1 a piedi per raggiungere il treno.

Pur a questi prezzi il Leonardo Express rimane un collegamento cruciale. Innanzitutto perché la sera si estende più in la del collegamento FR1 (ultimo 23:38), ma anche perché l’apertura della B1 ha reso particolarmente conveniente il nodo di Termini.

Purtroppo, come spesso accade, al prezzo strabiliante non corrispondono i confort di viaggio. Infatti quasi mai ho trovato funzionanti le prese elettriche, per cui arrivi all’aeroporto togliendo dal PC già mezz’ora di batteria, cruciale per il volo successivo (studiarsi le carte durante il viaggio è un classico mondiale). Altre volte l’aria condizionata non funziona, e per 14 euro per 40 km tutto ciò  è assolutamente inaccettabile.

La cosa peggiore è però che il Leonardo va lemme lemme, pur pagando una percorrenza kilometrica da supervelocità.

L’altra sera, per esempio, arrivo a FCO alle 22:20. Bene, c’e’ il treno delle 23:08, 23:40 Termini, B1 e a casa. Faccio il  biglietto e vedo che sta per partire un residuo FR1 delle 22:59 che ferma a Ostiense… Due conti, ma alla fine preferisco il Leonardo (cmq avevo già obliterato).

Senonchè, a quell’ora, il Leonardo ti piazza 12 minuti di ritardo, per cui si arriva a Termini alle 23:52. Metro chiusa “in faccia” e caccia al bus notturno, anche perché non la volevo dare vinta.

Per fortuna c’era il 13n che passa alle 24:10 (ma non se ne conosce la frequenza successiva. Mistero) che mi porta a Piazza Acilia. Salvo anche due Ungheresi compagne di Leonardo che dovevano andare a Piazzale delle Provincie e anche loro non hanno potuto prendere la Metro. Andandoci con il taxi da Termini avrebbero alla fine speco più che partendo con il taxi da FCO.

Una magrissima soddisfazione, l’aver protestato direttamente con il macchinista attraverso il vetro. Lo guardo – Mi guarda – Alzo il polso con l’orologio e batto l’indice sul quadrante, poi con la stessa mano faccio il segno internazionale del “che cazzo fai?” – Lui alza le mani dicendo “da me che voi?” – Io agito la mano aperta col segno internazionale del “Vedi d’anna’… ”.

Se noi sei responsabile tu nessun rancore, ma ti prego di trasferirlo ai veri responsabili. 

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