martedì 2 ottobre 2012

Bike through strike

Quante biciclette!

Oggi è stato veramente un bike day. Decine di ciclisti hanno affrontato la giornata di sciopero dei mezzi. Mai viste così tante persone in bicicletta in tutte le parti della città.

Ovviamente anche qualche SUV malandrino. Specie quelli bianchi fanno finta di essere taxi, e per poco non mi arrotano a Via dei Fori Imperiali. Cmq, ordinaria amministrazione.

Speriamo solo che coloro che hanno preso la bici oggi tornino a prenderla domani...

Oggi c'e' stato un altro sciopero del TPL. per Roma l'undicesimo dall'inizio dell'anno.

Se posso citare Animal House: Occorre che qualcuno faccia uno cosa assolutamente futile e inutile. E noi siamo i più adatti per farla.  Appunto, un altro sciopero, appena dopo quello del pubblico impiego del 28 settembre.

Ovviamente gli scioperanti hanno le loro ragioni: "Contratto non rinnovato dal 2007". Tutti si chiedono: e perchè mai dovrebbe scadere un contratto? Se scade che fanno, li licenziano tutti? No continuano a lavorare". "E allora?"

La scadenza dei contratti è un modo per rivalutare il rapporto di lavoro. In realtà per cambiare contratto occorrerebbe che il nuovo schema avesse una convenienza per entrambe le parti. Se per le aziende di TPL non ce l'ha, quelle non firmano. Forse le richieste sono superiori alle disponibilità economiche.

Ed in effetti mancano -se ricordo bene- circa 1,7 mld di euro, che gli enti locali non hanno e lo Stato non può più mettere. Pertanto si sciopera.... Uno sciopero contro i cittadini, visto che l'ATAC se non girano i mezzi ci guadagna soltanto. Uno sciopero degli autisti, perchè se scioperano i meccanici, i magazzinieri, i controllori ci vogliono due settimane prima che qualcuno se ne accorga. Nel frattempo sono tutti morti di fame.

Per dare questi soldi agli autisti si può solo aumentare il costo del biglietto. Che in effetti costa veramente poco, almeno a Roma. L'abbonamento annuale, 250 euro, è poco più di un euro a giornata lavorativa. Sicuramente è poco, è più economico della propria bicicletta.

E sì, perchè se ti fai 30 km al giorno, 6600 km l'anno di spostamenti lavorativi, di soldi sulla bici ce ne metti un bel po'... pneumatici, movimento, catena, pedali... Andrebbe sicuramente rivisto.

Quale base?

Beh... si prende il tragitto lavorativo di ogni giorno e si dice: dovresti comprare due biglietti al giorno. Prendiamo questa cifra e la moltiplichiamo per 220 (i giorni lavorativi), e ti regaliamo sabato e festivi. Non male.

Fatevi il conto, a Roma sarebbero -appunto- 660 euro all'anno.

Facciamo un corposo sconto, arriviamo sempre a 500 euro l'anno, il doppio di quanto si paga adesso.

Se l'ATAC costasse queste cifre (abbonamento mensile a 55 euro) le strade sarebbero piene di biciclette. E di auto. Ma il sistema per bloccare le auto è il solito, controllare la sosta. Se non puoi parcheggiare, che la prendi a fare l'auto?

Inoltre noi cittadini staremmo molto attenti alla gestione dell'ATAC, la seguiremmo, protesteremmo in maniera molto decisa ad ogni amministratore non titolato.

Con la scusa del biglietto basso, invece, non solo è stato  relegato il trasporto pubblico a roba da pezzenti, ma tutti hanno potuto fare il loro comodo, accollando il conto al comune che a sua volta lo girava allo stato.

Come siano finite le cose lo sappiamo.

Adesso stiamo pagando caro, stiamo pagando tutto.

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