Complice il trolley di dimensioni ridotte che entra nel cestino delle bici del bike-sharing di Bruxelles, mercoledì scorso, sceso dalla navetta, invece di prendere la metro ho noleggiato una bici del Villo'... approfittando peraltro nella pausa del tempaccio.
Il costo dell'abbonamento giornaliero è di 1,6 euro.
Pagabile solo con carta di credito che ti prenota 150 euro nel caso tu non restituisca la bici. Mica come le nostre!
Con il biciclettone (sicuramente in ghisa) ho duplicato il percorso della metro (almeno 6 fermate), poi ho girato la sera una mezz'oretta e quindi la mattina seguente per riandare a prendere la navetta. Il tutto -appunto- con 1,60 euro, meno di un singolo biglietto della metro.
Se ti fai l'abbonamento annuale (30 euro) di fatto giri gratis un anno, anche se a pezzetti di mezz'ora. Ah... in periferia di stazioni del Villo quasi non ce ne stanno.
L'occasione è stata propizia anche per godersi le infrastrutture ciclabili Bruxellesi. In particolare le strisce ciclabili, che sono comodissime e piuttosto sicure.
Ma la cosa più bella sono stati i sensi vietati "eccetto le biciclette", che me ne sono fatti almeno 5 chilometri. Praticamente ho guidato solo contromano... che gusto.
Unico (ma non trascurabile) neo, l'assicurazione. Nel tragitto tra la navetta e l'albergo in caso di incidente sulla metro ero sicuramente coperto dall'assicurazione dell'ufficio.
Sul Villo! non credo proprio. E questo "fa scopa" con un collega inglese che mi raccontava come avessero proibito loro di prendere le biciclette del bike-sharing di Londra proprio per motivi assicurativi, preferendo sborsare i costi del taxi.
Quindi ho ripensato alla famosa questione della copertura dell'incidente in itinere... la petizione che viene firmata per avere che l'INAIL copra l'incidente in itinere anche se si usa la bici per andare al lavoro. Premetto che l'ho firmata anche io...
Bene, l'Italia è proprio Oscarwildland... datemi ciò che è superfluo, farò a meno del necessario.
Il superfluo è la copertura dell'incidente da e per il lavoro... perchè l'INAIL se ne dovrebbe fare carico, aggravando i costi per le imprese? Poi non ci lamentiamo che il costo del lavoro sono troppo alti...
Il necessario sarebbe una bella petizione per consentire sempre e comunque l'uso della bicicletta per gli spostamenti di lavoro, ovvero spostarsi da una sede all'altra, mentre per la maggior parte dei datori di lavoro (Stato compreso) rientra nella categoria dei mezzi privati proibiti. Anche se permette di risparmiare rispetto all'auto (e alla metro!!).
Ma non si doveva fare la spending review? E che aspettiamo?
Nessun commento:
Posta un commento