Quanto mi piash, il Fogliano in salsa Hash!
E come potevo dire di no?
Ad un solo settimano dall’ultima volta sul Fogliano, il
Marziano si è EN-TU-SIA-STI-CA-MEN-TE
aggragto all’ormai classica “Pendici del Fogliano con Hash” edizione 2013. Che
è stata anche meglio di quella –peraltro bellissima- del 2012. Se si continua
così quella del 2014 sarà proprio da pippe… al sugo!!!!
La gita è partita benissimo: già sul cicloappuntamenti express ci
siamo trovati con Dumil, Angelo e Uta, eppure con Claudio Manamana che mi ha
telefonato dal vagone di centro, dove aveva trovato un po’ di Franzbikers a
spasso.
Quindi garantita cagnara già sul treno!
A Capranica il gruppo si è unito a noi, comprensivo di Mario
l’elettricista, con la sua fida Panasonic e due batterie da 55 km cadauna… Ha marcato visita solo Provinciale, colpito
da attacco di ernia mentre stava uscendo di casa, e lasciato da Marybalto a
letto ancora vestito da ciclista!
Il gruppetto (… ‘na ventina) si è subito inoltrato per le
campagne del Capranichese verso Vico Matrino, dove finalmente abbiamo incominciato
a seguire la traccia, ben dipinta di viola sul terreno.
Da lì in poi non mi ricordo mica tanto… nel senso che è
stato tutto un turbinare di sentieri a me poco conosciuti. Infatti del Fogliano
conosco alcune parti, diciamo quelle importanti, ma ancora non mi oriento bene
nei passaggi intermedi, negli ingressi da e per Vetralla, le fontane e le
sorgive… Sono tutte bellissime come i single track nel bosco.
Debbo però dire che sono rimasto particolarmente ammaliato
dal percorso tra Vico Matrino e la Cassia, sia nella avariante all’andata che
in quella al ritorno, complice forse l’atmosfera da tempesta in arrivo
(peraltro non abbiamo preso una gocci d’acqua).
La battuta più simpatica l’ha fatta il caro Hash, quando ha
messo una gita da 40 km e 750 m di dislivello nelle passeggiate e scampagnate.
Se infatti lo spirito era quello della passeggiata e scampagnata –su questo
tutti concordano- se infatti il divertimento è stato tanto, la fatica non è stata poca (tanto per citare il sito) e anzi, il ritmo in
alcune occasioni è stato accelerato rispetto alla classica gita, specialmente dopopranzo. Oddio, ogni tanto va bene
tirare un pochino il collo rispetto all’andatura da turista, però non ho potuto
godermi la magia del bosco come avrei voluto… ovviamente non me ne lamento,
solo per dire che ho intenzione di rifare questo meraviglioso giro ad un ritmo
più blando.
La pausa pranzo, per quanto fresca, è stata gustosa. Non per
niente avevo concentrato nella borsa varie delizie, non ultimo 750 cc di Cabernet Sauvignon. Purtroppo l’altra
19vina di partecipanti non ha apprezzato, e quindi la quantità un tantino
esagerata (per la gita) che ho assorbito ha fatto sì che perdessi la mia
proverbiale precisione sul sentiero in discesa, finendo per un paio di volte
tra le foglie nella canalina al centro… sotto le quali non si sa mai cosa ci
sia! Per fortuna sotto le foglie c’erano solo altre foglie, per cui non è successo nulla, ma cmq l’irritazione
ha disperso i residui fumi dell’alcool.
Difficili i seguenti 100 metri di dislivello single track
che non mi sarei aspettato… poi ho capito che stavamo andando a riprendere il
sentiero della mattina intorno a 500 m e quindi mi sono messo l’animo in pace e
l’ho presa con filosofia.
Usciti dal bosco intorno alle 2 e dieci, si è presentata una
prima decisione: andare a prendere il treno alla stazione di Vetralla (15:06) o
continuare per Capranica per quello delle 17:17? Francamente non ho mai avuto
il minimo dubbio (Capranica), e anche quelli che avevano lasciato l’auto a
Capranica l’hanno pensata allo stesso modo!
Quindi legato e imbavagliato Dumil (lasciandogli libere solo
le gambe per pedalare) abbiamo continuato per altre due ore di meravigliosa
pedalata per Capranica, della quale ho particolarmente apprezzato la variante
sulla Francigena, ce avevo sulla carta ma non avevo mai praticato.
A Capranica ci siamo riaffacciati con un’ora di anticipo sul
treno… tutto sommato un giusto anticipo, in quanto nessuno ha bucato, il che
per una ventina di pedalatori non è cosa scontata. Cortesemente gli
automobilisti ci hanno aspettato fino quasi alla partenza del treno, mentre la
temperatura andava crollando… a parte Mary che è ripartita di corsa, sperando
di non ritrovare ancora Provinciale a letto ancora con la tenuta da ciclista
nella stessa posizione del mattino…
Un altro simpatico ritorno in treno, dove peraltro mi sono
appisolato (a causa della birra Capranichense) e Roma ci ha accolti con una
bella pioggia.
Sul treno ci siamo ricongiunti ai Franzbikers, praticamente
coperti di fango Monteranese.
Ad Hash i complimenti per essere ritornato in gran forma, e ulteriori complimenti per il
tracciato semplice e strepitoso.
La gita è stata anche l’ultima per le mie ruote, almeno con i copertoni da fuoristrada. Infatti al momento ho montato due Shimano Deore, sicuramente (molto) meno che eccelse, ma con la forma generale (non i raggi) da ruote di MTB.
2 commenti:
Se fossi potuto venire ti avrei aiutato piu' che volentieri con il Cabernet Sauvignon...
un saluto Molesto
Che cronaca, meglio di Brera!! Patgarret
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