domenica 24 novembre 2024

L'operazione è riuscita ma il paziente è morto




Nella foto potete vedere una doppia fila di auto parcheggiate.

La prima fila di auto è parcheggiata negli spazi delimitati dalle strisce blu. La seconda fila è parcheggiata direttamente sul marciapiedi, senza mettere nemmeno un pneumatico sulla strada.

Quello che non si vede nella foto, perchè sapientemente occultato dal muro, è l'addetto che sta facendo la multa alle macchine che non hanno pagato la tariffa di sosta parcheggiate nelle strisce blu.

Quello che non si vede nella foto, perchè non c'e' in quanto passa raramente, è il vigile che fa la multa alle macchine parcheggiate sul marciapiedi.

Ora, quando il sistema fu concepito, l'addetto alle strisce blu poteva fare anche la multa alle macchine parcheggiate in sosta irregolare. Sarebbero passati e avrebbero fatto la multa sia a quelli che non avevano pagato la tariffa delle strisce blu, sia a quelli parcheggiati sul marciapiedi, sostituendo così i vigili urbani, liberi finalmente di occuparsi di infrazioni più gravi.

Questo doppio ruolo fu impugnato amministrativamente, in quanto gli addetti/ausiliari del traffico non avevano lo status giuridico per fare le multe. pertanto persero il ruolo e tutto il sistema crollò, a favore dei professionisti (e anche dilettanti) della sosta selvaggia. 

Ora in fase di prima applicazione delle strisce blu nel ruolo degli ausiliari del traffico vennero arruolati anche figuri poco raccomandabili (una certa aliquota di ex-posteggiatori abusivi) e quindi qualche dubbio poteva essere lecito. Non nego che poi il diritto amministrativo sia stato applicato in maniera corretta dai relativi tribunali amministrativi.

Però, come si dice, l'operazione è riuscita, ma il malato è morto. E infatti  la sosta selvaggia ancora ci affligge in maniera sostanziale, tanto da richiedere ancora una volta, l'intervento della tecnologia.

PS.:  adesso però il doppio ruolo potrebbe anche essere svolto tramite mezzo digitale, ovvero fornendo gli addetti di una macchina fotografica omologata, e non approvata, con la quale fotografare i trasgressori e inviare la foto alla centrale operativa dei vigili di Roma Capitale per la sanzione.




venerdì 1 novembre 2024

Villa Ada senza rampa anche dopo i lavori. Roma continua a non voler diventare una città per ciclisti

Come tutti i ciclisti romani anche io spesso indosso gli occhiali rosa per leggere una realtà che comunque rimane perlomeno grigia, anche a fronte delle tante piste annunciate e delle poche realizzate. 

Infatti anche queste ultime sembrano - salvo pochissime eccezioni-  "appiccicate" alla realtà autocentrica, applicate come un cerotto per soddisfare un fioretto ambientalista, ma passata la festa per fortuna abbiamo gabbato lo santo.

Stavolta parliamo della parte nera della medaglia, ovvero le opere ciclisticamente importanti che vengono sistematicamente dimenticate.

Parliamo della rampa di legno che, prima di rompersi, permetteva di portare le bici senza farsi gli scalini da Villa Ada al Parco Rabin di Via Panama e viceversa.  

E non si trattava solo di biciclette, ma anche di passeggini, carrozzine e anche sedie a rotelle, nel caso ce ne fosse stato bisogno.

Oddio, diciamocelo, non era un gran che di rampa, non un gran che perchè era molto ripida e molto stretta.  Molto stretta, quindi era comunque difficile scendere e portare a mano la bici.   

Se invece provavi ad affrontarla in sella richiedeva un buon cambio. In ogni caso ti trovavi sempre tra le ruote una folla festosa di cani che la imboccavano sotto l'occhio benevolo dei proprietari, che li lasciavano andare a briglia sciolta senza curarsi del capitale umano in transito.

Non un gran che quindi, ma sempre meglio, molto meglio, dei gradini!

Ebbene, Villa Ada è stata "rimessa a nuovo" con un importante investimento, ma la rampa è ancora a pezzi, impercorribile. Però abbiamo la piscina dei gigli blu (ormai si spera che fioriranno l'anno prossimo). Bella, però un conto è il pane, un conto le brioche, come dicevano in Francia.

Fermo restando che mi piacerebbe fare la spunta tra lavori commissionati e lavori effettivamente fatti, l'impressione è, come sempre, che a Roma ci sia una lobby che continua ad ostacolare l'uso della bicicletta. 

Come se fosse una cosa disonorevole, e che alla fine a Villa Ada gli influencer siano i proprietari dei cani, per i quali sono state rimesse a nuovo le aree ludiche degli stagni.