Oggi stavo pedalando su di un falsopiano in discesa, quindi ad andatura sostenuta (per la Hoptown), ma senza esagerare.
Andavo filando sulla destra della strada, alle mie spalle, circa 3/5 metri indietro una macchina mi seguiva, senza superarmi.
Appare un passaggio pedonale, con pedone giù dal marciapiedi, esattamente davanti a me. Io -diligentemente- inizio a rallentare.
Il pedone incoraggiato dal mio comportamento responsabile avanza sulle strisce e si avvia verso il centro della strada. Io riattivo i pedali e riguadagno velocità, con traiettoria che passa ampiamente alle spalle del pedone, che peraltro continua ad avanzare. Pedone archiviato, si continua.
Ma ecco l'imprevisto.
L'auto che mi seguiva, spostata sulla sinistra, mi sopravanza, evidentemente non ha nessuna voglia di cedere il passo al pedone, che si spaventa, si ferma e improvvisamente fa due passi indietro, ritornando esattamente sulla mia traiettoria... e capisce che con quella manovra avrà pure evitato l'auto, ma la bicicletta è sicuro che la prende.
Per fortuna rimane congelato dal terrore, per cui ho buon gioco di evitarlo con ampio margine, con una dolce curva, e senza neanche rallentare troppo, visto che non c'era più tempo, peraltro già maledicendo quella testa di c. dell'automobilista
Nel frattempo altri pedoni provenienti dall'altro lato della strada hanno avuto la meglio sull'automobilista, che alla fine si è comunque dovuto fermare al passaggio pedonale.
Insomma, io passo e, continuando a maledire quella testa di c. dell'automobilista, per essere sicuro di non avere altre sorprese, mi metto al centro dell'unica corsia lasciata libera dalle auto in doppia fila. Così almeno me lo tengo dietro fino al semaforo (solo 50 metri avanti).
Ovviamente l'automobilista dietro al ciclista non ci sta neanche per quei 50 metri, e dopo un secondo o due me lo ritrovo in piena corsia opposta che mi supera... apparentemente senza minimamente considerare l'auto che "sopraggiunge nell'altro senso di marcia".
Capisco il pericolo e con un'altra maledizione per la testa di c. e rallento bruscamente, permettendogli un rientro rapido e salvando la vita a quell'altro.
L'automobilista rallenta, mi taglia la strada, e si butta a destra per uno svincolo, dove rallenta fino a fermarsi per la coda. Gli passo accanto, ha il finestrino aperto. Rilascio un calmo, ma micidiale Ma come cazzo guidi...
Mentre continuo per la mia strada studio il tipo, proprio mentre mi lancia uno sguardo d'odio: fichetto sui trenta, macchina lussuosa ma datata, pensa di essere tutto lui.
Il mondo è pieno di frustrati che hanno come unica forma di autoaffermazione la guida "disinvolta".
RispondiEliminaCompatimento e fastidio.
La vita dei pedoni è dura e quella dei ciclisti a volte di più. Quando vedo un pedone sulle strisce oltre a cedere diligentemente la precedenza verifico sempre nello specchietto che non ci siano testine di piffero motorizzate che stiano per spalmare il pedone superandomi, nel caso allungo il braccio sx per far fermare l'auto e tengo d'occhio il pedone facendogli capire se può procedere oppure no.
RispondiEliminaUhhhhfff, mi sento tanto un semaforo con le ruote, ma passando spesso vicino alle scuole non me la sento proprio di lasciare al loro triste destino bambini e genitori acnhe troppo spesso distratti..
Ceska
@marco... il fatto è che occorre pensare sempre molto più avanti, quello che può succedere. La bici, con la sua bassa velocità, ti fa un po' perdere l'allenamento.
RispondiElimina@Ceska. Hai ragione. In Italia manca la cultura delle striscie pedonali, da parte degli automobilisti innazitutto (e anche di noi ciclisti), ma anche dei pedoni. Le striscie non sono una piazza, sono fatte per attraversare in maniera rapida, ma soprattutto prevedibile!