venerdì 18 ottobre 2013

In vista della massa critica, ci mancano i liceali

Se ripenso ai giorni quando facevo Vescovio-Eur e ritorno senza vedere altri ciclisti... beh, devo dire che siamo proprio cresciuti.

In questi giorni, sarà per la meravigliosa ottobrata romana, le strade pullulano di ciclisti e soprattutto di cicliste. Sono sempre di più le rappresentanti del gentil sesso che eleggono la bicicletta a mezzo di trasporto.

L'aumento del numero di ciclisti di per se' è un miglioramento. Come Marco Pierfranceschi  credo fermamente nell'effetto "educativo" per gli automobilisti di incontrarsi con un nutrito numero di ciclisti. A poco a poco cominciano a conviverci e a non considerare oltraggioso aspettare 20 secondi dietro ad una bicicletta aspettando che la strada si allarghi.

L'aumento del numero dei ciclisti è anche un potente incentivo alla costruzione di piste ciclabili. Infatti un numero alto di biciclette costringe per forza il traffico a rallentare. Bastano poche decine di ciclisti per ciclabilizzare una strada come Via Nomentana, almeno i suoi svincoli laterali. E allora a tutti viene in mente che forse una pista ciclabile sarebbe indicata.

Per sfondare l'ultimo muro ci mancano i giovanissimi.

Infatti, se l'uso della bicicletta guadagna spazio  tra noi matusa e si diffonde fino agli universitari, nelle scuole secondarie rimane ancora una cosa da sfigati. Da chi non si può permettere il motorino, pur non volendo andare in autobus.

Peggio. Spesso quei pochi che osano la bici si trovano isolati, anche perchè tutti gli altri prendono l'autobus.  Anche per due fermate.

L'uso della bici viene poi metodicamente scoraggiato dai "pigroni", che si danno tante arie ma tremano all'idea che gli altri si comincino a muovere e a mettere in discussione la loro "dignità" e quindi la loro posizione di preminenza nel gruppo.

Speriamo che questa tendenza si possa invertire. Avere anche solo il 10-20% degli studenti di scuola secondaria in bici ci farebbe vincere definitivamente la battaglia.

3 commenti:

  1. Sarà dura se non obblighiamo le scuole a dotarsi di parcheggi bici sorvegliati...

    RispondiElimina
  2. Veramente ci sono tanti ragazzi che vanno a scuola da soli o con i genitori (su mezzo proprio o ciclo-traportati). Se invece di stare a parlare sempre in negativo se ne parlasse in positivo? Meglio bicchiere mezzo pieno che mezzo vuoto.

    RispondiElimina
  3. La risposta a entambi i commenti si tova in un post di qualche anno fa...
    http://romaciclista.blogspot.it/2010/11/quando-i-fascisti-ti-bucano-la-gomma.html

    RispondiElimina