venerdì 4 aprile 2014

Ritorno dal paradiso dei ciclisti

Ho trascorso quasi una settimana intera nel paradiso dei ciclisti, come ormai è diventata Bruxelles.

Perchè proprio Bruxelles e non, magari, Amsterdam o Copenhagen? Perchè Bruxelles vanta ormai un'infrastruttura ciclistica di prim'ordine, piste, corsie, bike-sharing, ciclo-parking,ovvero non gli manca nulla, ma le biciclette sono ancora poco numerose, e il ciclista fa la vita del pascià.

Spostandomi a piedi (ero abbastanza vicino alle mie mete per arrivarci con una mezz'oretta di camminata veloce) ho potuto fare un po' di misurazioni e conti, e direi che, malgrado tutto questo ben di Dio, le bici non superano il 10% delle auto. Quindi il ciclista, pur essendo coccolato e vezzeggiato dal Comune, non ha quei problemi dei posti ad alta densità ciclistica, a cominciare dalla difficoltà di trovare un palo cui attaccare la bicicletta.

E la ragione? Beh... secondo me ci sono varie ragioni per questo... ma se dovessi scommettere su una direi che è l'ottima qualità del trasporto pubblico e della rete viaria.

La rete viaria è basata su una serie di Boulevard con lunghi sottopassaggi, per cui è in genere alquanto scorrevole, a parte alcuni punti nevralgici. In genere l'auto la usa solo chi ha parcheggio, e questo ne limita fortemente il numero, mantenendo una ragionevole scorrevolezza.

Il trasporto pubblico, di ottima qualità e a costo quasi romano è secondo me la vera ragione per il ridotto uso della bicicletta (rispetto alle possibilità). Infatti il trasporto pubblico è sempre in espansione e offre un servizio veramente efficiente, almeno se paragonato a quello romano.

Il biglietto singolo costa 2,10 €, però sono disponibili carnet. Viene aggiornato (al rialzo) abbastanza spesso, anche due volte l'anno, però vivaddio, sono sicuramente soldi ben spesi. Gli abbonamenti non sono molto più cari di quelli romani.

Dico questo per ricordare che un buon trasporto pubblico, a prezzi economici, rappresenta il maggior concorrente della bicicletta... un problema che a Roma (purtroppo) non abbiamo.

E voglio anche ripetere  che il bacino di utenza da trasformare non sono gli automobilisti, ma gli utenti del mezzo pubblico.

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